Re: [Hackmeeting] due parole al volo

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Author: dibek
Date:  
To: hackmeeting
Subject: Re: [Hackmeeting] due parole al volo
> cmq, blicero, io ho scritto la mia mail, tu la tua, mo' vediamo quelli
> che hanno permesso che la figata di quest'anno si realizzasse hanno
> qualcosa da dire. altrimenti il thread può tranquillamente terminare
> qui, e si può andare avanti all'infinito facendoci i pompini (eh s
> piacciono anche a me), e cmq io e te abbiamo parlato a sufficienza no?


Aspettando l'intervento di chi ha permesso di fare l'hackmeeting
vorrei dire qualcosa anch'io.
Non riesco ancora a connettere del tutto, ma l'impressione che ci
siamo dati tante pacche sulle spalle in assemble l'avevo avuta
anch'io.
Uno dei nodi che non è stato affrontato del tutto (qualcosa hanno
detto i parmensi) è stato proprio quello dell'agibilità delle nostre
città. Ovvero la possibilità di poter fare ancora delle cose dentro le
nostre città senza entrare nei meccanismi ultra-capitalistici o
istituzionali-partitici.
Per essere chiari per non fare il meeting finanziato dalle
multinazionali e/o le infinite leccate di culo nei confronti degli
amministratori delle città , che se qualcuno non ha ancora capito
hanno deciso di espellere qualsiasi cosa che non sia mercato (persone
comprese) dai propri centri.
A fine assemblea non si è neanche ipotizzato dove fare il prossimo
hackmeeting e questo è emblematico.
Io non credo che sia perchè non esistano più fisicamente luoghi come
gli hacklab come si diceva in lista (ma non all'hackmeeting) ma
semplicemente perchè gli spazi che possono "contenere" l'evento
incominciano a scarseggiare anche perchè continua a crescere il numero
di partecipanti.
Che non si riuscisse ad entrare ad alcune conferenze a Torino o
Bologna ce lo si poteva aspettare, a Parma mi ha stupito. Praticamente
non si riusciva ad entrare a quasi tutti i seminari , per entrare a
quelli non tecnici poi dovevi usare il machete.

Rivendicare spazi in una città è stato importante anche solo per una settimana.
Questo ovviamente non invertirà il trend delle nostre città, ma
dovevamo almeno fare vedere che non tutto deve essere
ultra-capitalismo.(e non sono marxista anche se scrivo
<<capitalismo>>, questa vecchia vecchia parola ideologica).

Proporrei per il futuro un'alternanza di meeting in città e fuori.
Tanto per riprendere un'idea che ho sentito il prossimo anno
prendiamoci un paese intero.
(Cazzo! Voglio poter entrare ai seminari senza calpestare qualcun*)
e l'anno dopo di nuovo in città.

saluti

dibek

p.s. scusate la punteggiatura a cazzo ma ho la mente ancora ottenebrata