Ottimo Pinnacolo come sempre: i professionals
servono, ma non qui. Qui si possono anche dire
delle imprecisioni, fare delle ipotesi anche un
po' funky e poi magari riderci su.
Detto questo, forse una cosa che ho scritto
potrebbe contribuire al dibattito sull'essere
autori di musica (e di conseguenza anche alla
distribuzione economica). Si rivolge
principalmente ai musicisti ma mi pare utile per
tutti; si chiama Copy? Right! ed e' qui:
http://www.radiogladio.it/testi/avvisi/adc-5-03.htm
Diciamo che e' una versione pedonale di questa
frase "Sarebbe davvero difficile considerare il
musicista colui il quale dà vita ad un processo
creativo di produzione artistica come estraneo
alla divisione del lavoro intellettuale,
all¹intelletto collettivo, o a quel general
intellect di marxiana memoria."
Penso, e non da oggi, che la forma sia sostanza.
A volte, come nel caso di Gianluca (ma non solo:
ho letteralmente massacrato il buon S*phz, sempre
bonariamente, per via del rutilante .txt nel suo
sito) ho l'impressione che l'uso di una forma
"alta" precluda l'accesso a concetti
interessanti, che lo sarebbero anche se espressi
in un linguaggio piu' piano e comprensibile.
Ho sempre pensato che questa sia una questione
importante, anche e soprattutto perche' finche'
queste cose ce le diciamo tra noi siamo sempre
d'accordo. Ma qui, oltre ad una crescita nostra
come comunita' (utilissima, e che sta
effettivamente avvenendo), c'e' l'obiettivo
dichiarato di diventare un modello, e quindi di
attirare persone non esattamente identiche a noi
(ma NON fasci - tranqui Pinnesious...;/). Quindi
penso che, nel rispetto delle differenze
(peraltro ben rispecchiate dai vari siti di
ognuno di noi), nella comunicazione verso
l'esterno dovremmo sforzarci di usare un
linguaggio comprensibile anche a gente digiuna.
Naturalmente credo che documenti di questo tipo
abbiano piena cittadinanza nell'archivio
copydown. Era solo lo spunto per una riflessione.
S
