ho letto tutto ed un po' di tutto.
a mio avviso i punti in questione sono tanti:
- raoul ha, per buona parte, a mio avviso, RAGIONE a dire
cio' che dice, anche se forse esagera e magari non coglie i
significati di occupazione e liberazione di spazi abbandonati,
perche' magari non sono proprio parte della sua cultura
- il movimento "hacker" italiano ancora non riesce a scrollarsi
di dosso la fobia del giornalista: niente foto, niente nomi. ma
siamo diventati deficienti? :) rinchiusi nel solito ghetto,
faremo la fine dei centri sociali: isolamento totale, mancanza
di comunicazione, e la gente ci capisce sempre di meno (e se non
abbiamo il supporto della gente comune, al diavolo che il nostro
messaggio, che le nostre lotte, possano avere un qualche futuro)
riguardo al fatto che l'ATTUALE movimento hacker sia "politico",
ha perfettamente ragione - ma dovete vederlo nell'ottica della
nostra eta'
dovete capire che quando ancora hackmeeting non esisteva (1998),
era gia' dal 1984, 1985, che giravamo per le reti, che
prendevamo contatti coi gruppi americani, che ci riunivamo su
altos, su qsd, lutzifer e chi cazzo si ricorda piu' dove ci
vedevamo. 13 anni prima di hackmeeting c'era gia', e c'e' ancora
voglio sperarlo, un MOVIMENTO DI HACKERS, ed e' questo spirito
che negli hackmeeting manca quasi completamente
sono 13 anni di storia che pare buttata al cesso in favore del
"fare politica" che, per carita', tanto di cappello! e ci sto
dentro pure! ma quando il fare politica diventa componente
principale anziche' conseguenza del nostro agire, a mio avviso
c'e' qualcosa che non va, perche' inceppa tutto il sistema
fare hacking deve avere come CONSEGUENZA un atto politico
se per fare hacking devi prima metterti in testa un atto
politico tutto il meccanismo si inceppa
perche' si sa che gli hackers odiano la burocrazia, quindi anche
le fottute assemblee di gestione, gli strafottuti collettivi del
cazzo, i paletti dei miei coglioni e tutto il resto
spero di essermi fatto capire
POI un discorso a parte andrebbe fatto relativamente al
documento HOW TO BECOME AN HACKER di eric raymond col quale in
tantisismi punti, da anni, non sono per niente d'accordo, e
spero di avere il tempo di spiegare quali, e perche'
in definitiva, guardate che in quel che dice raoul c'e' una gran
parte di verita', e come spesso accade la ragione sta nella via
di mezzo.
--
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