(L) 3gg a firenze: du' righe

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Author: Pinke
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To: left
CC: festivalautoproduzioni
Subject: (L) 3gg a firenze: du' righe
tanto per mettere ulteriore carne al fuoco:
ecco finalmente le du' righe che avevo promesso sulla due giorni diy a
firenze di aprile.
non ha ancora una forma decente, perdono, ma diciamo che 'sto periodo
per me e' "no buono".. e faccio quel che posso..
il tutto e' un po' lungo e in forma ancora troppo discorsiva e la data
e' sempre un po' in forse... piano piano lo riadattiamo...
(oh... e il titolo e' da trovare!)

cia'
pinke
(+ festival !!)


7-8-9 Aprile - Firenze - Csa Ex-Emerson
Festival sulle autoproduzioni

Gli imprenditori della musica a Firenze amano molto vantarsi di aver
dato luogo
ad un fertile terreno per i gruppi musicali emergenti e per la vita
sociale dei Giovani.
Lo stesso, per analoghe ragioni, fanno i vari sindaci, assessori,
politicanti, che insieme alla torta del divertimento giovanile si
spartiscono anche quella del panorama musicale.
Cosi' nascono associazioni, fondi per giovani artisti, rampanti
imprenditori,
tutti a sgomitare per dar vita a sale prove d'elite, vetrine
promozionali, kit
per l'artista che vuole diventare qualcuno.

Nonostante questi fantastici sforzi, incredibilmente la vita musicale
fiorentina
e' in ginocchio da anni.
Non esistono piu' scene, indipendentemente dai generi. E un nuovo gruppo
(giovane o no) deve pensare di investire interi stipendi per aver diritto a
qualche ora in una sala prove, per arrivare forse un giorno a suonare
davanti a
4 gatti in un locale a pagamento che aspettano solo l'inizio del dj set.
Cosi' come, dall'altra parte, se vuoi vedere un bel concerto hai bisogno
di fare kilometri
e pagare un sacco di soldi per un locale di una citta' lontana. Perche'
e' ovvio che se
questa citta' snobba la musica anche la musica snobba questa citta'.
giustamente.
Ma se volgiamo lo sguardo al tessuto contro-culturale, non e' che
purtoppo lo scenario sia diverso.

Qui insomma, non c'e' da supportare una scena "underground", non c'e' da
contribuire ad un panorama musicale che cerca di farsi conoscere. Qui
c'e' da
ricostruire quasi da capo un qualcosa che a Firenze non esiste piu' da
almeno
dieci anni.

Ma lasciando indietro per un attimo Firenze, in giro si muove ancora
molto. Suonare senza pagare la siae, autoprodursi il disco, condividere
la propria musica
facendola scaricare liberamente, suonare benefit per posti, progetti,
emergenze, e' una preziosa attitudine che esiste da anni in molte citta'
italiane. Tutta questa gente spesso e'
riuscita molto meglio di tanti collettivi o realta', ad applicare nel
tempo il concetto di autogestione.

Per tutte queste ragioni, e per una vera questione di bisogni, a Firenze
ci serve di ricostruire un tessuto che supporti e incoraggi la nascita
di gruppi, progetti, distribuzioni, fanzine con questa attitudine.
Servono sale prove, sale di incisione per autoproduzioni, momenti di
scambio e
confronto con persone e scelte affini, posti dove poter suonare e
sperimentarsi
senza dover prima mandare uno schifoso demo a gente che non lo
ascoltera' mai,
posti insomma dove ci sia un profondo rispetto per una scena musicale
che vuole
autogestirsi e dire qualcosa.

Abbiamo iniziato, da qualche mese. Abbiamo iniziato a dare respiro a
tutto questo, abbiamo organizzato concerti, abbiamo parlato,
intervistato, abbiamo trasformato la rabbia e la frustrazione fiorentina
in energia.

Adesso vogliamo fermarci e confrontarci, guardare negli occhi tutte
quelle creature simili che hanno o hanno avuto la stessa nostra
frustrazione e gli stessi nostri bisogni. Creature simili che
considerano le autoproduzioni non solo come un mezzo (o un ripiego
perche' la Major non ti prendera' mai), ma come un fine, come l'unica
cosa da fare possibile.
Vogliamo regalarci tre giorni in cui poter crescere, sentirci un po'
meno soli, e ricambiare con tutta l'energia che abbiamo.

Non ci interessa una vetrina, dove ognuno porta in mostra il suo
progetto e poi se ne
torna a casa. Ci piace, ovviamente, che sia un momento per dare
visibilita' a tutti i progetti che parteciperanno, ma questo aspetto
deve rimanere in "secondo piano" rispetto alla possibilita' di mettersi
in relazione l'uno con l'altro. Nei limiti del possibile, chi partecipa
non deve sentirsi ne' un ospite
ne' tantomeno un utente.

Insieme alla musica, a cui evidentemente daremo una grande importanza,
ci piacerebbe dare spazio a un po' tutte le forme comunicative che ci
vengono in mente: radio, video, teatro, fumetti...
... .... questo perche' non e' importante il mezzo, ma quello che si ha
da dire.