marco fagotti ha scritto: > Per me non ci sono controindicazioni ad estendere la cosa ad altre realtà.
> Però temo che due giornate (due pomeriggi a conti fatti) non basteranno
> a mettere sul piatto tutte le tematiche e i risvolti del
> no-copyright/copyleft legati alla musica. Mettere nel calderone anche
> altre discipline, che mi stanno a cuore lo stesso sia bene inteso,
> secondo me può causare disorientamento. Il MEI qualcosa ci insegna in
> questo senso, lì si parla di musica e solo delle problematiche ad essa
> strettamente collegate anche se gli stand sono occupati anche da realtà
> che si occupano di video, di web art ecc.
La differenza è che al mei c'era qualce centinaio di realtà noi saremo
qualche unità....
Comunque, se la questione è contenutistica cioè si vuole tenere
l'attenzione alta sul tema della musica e non si vuole parlare di altro,
capisco, l'accetto ma non lo condivido.
Se il problema è invece logistico cioè di sovrapposizoni ecc. per me è
una questione che non si porrà, anzi credo che ci sarà assolutamente
bisogno di trovare qualcosa di interessante da proporre.
Due giorni in cui si suona e si parla di come produrre musica in maniera
alternativa è mono-tono.
Vedremo quando si fa la scaletta. A me l'idea di ospitare un reading,
una sfilata di vestiti copiatiincollati, un workshop sulla situazione
letteraria o la proiezione di video per me sono manna e credo che sia la
strada giusta da percorrere anche in termini di interesse del pubblico.