Re: [Hackmeeting] Pandemia. Di tecno-assoluzionismo e di com…

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Author: jigen
Date:  
To: hackmeeting
Subject: Re: [Hackmeeting] Pandemia. Di tecno-assoluzionismo e di come la tecnologia non ci salvera'

> Blackflag wrote: Ciao, a me queste considerazioni non piacciono
> proprio, forse perche' le ho mal interpretate.

Perche' sei pessimista (o realista come potrei sostenere ) e valuti
sempre il worst case scenario/interpretation dipingendo scenari
apocalittici. Ma ti vogliamo bene cmq perche' per fortuna c'e' anche
qualche entusiasta che, partendo dal tuo bug report smaronatorio,
cerchera' di vederlo come critica costruttiva. Tipo boyska ;)

> ginox@??? ha scritto: mi sembra piu' spesso subisca
> cambiamenti a ondate, a seconda di quante persone ci metton mano. la
> scrittura collettiva e' difficile, piu' difficile che scrivere in
> solitaria,

Molto concorde con le ondate, ancor di piu' con la seconda parte della
frase. Per questo, assieme a dei tentativi di metodo, e' importante
immaginarsi tempi e modi affinche' sia possibile starci dentro in un
coordinamento fruttuoso. Es, 4 ore di discussione con tira e molla allo
stremo puo' funzionare una volta, ma non abitualmente, altrimenti poi la
gente molla ed esce il testo di chi sa resistere di piu' sfiancando le
altre.

> freebird wrote: sul testo che e' uscito dall'elborazione colletiva
> credo che tutti, sia quelli che vi hanno partecipato sia chi lo ha
> solo letto, avrebbero molte cose da dire, a me per esempio e'
> sembrato superficiale, nel senso che ognuno dei temi trattati
> necessiterebbe imho di qualche ulteriore approfondimento. capisco
> pero' che uscire con un pippone di 10 pagine lo avrebbe reso meno
> leggibile e quindi meno letto.

yep!

>> pinke wrote:
> Blackflag wrote:
>> 1) si parte da una discussione a voce. ci si confronta tutto il
>> tempo che serve, si chiacchiera, si discute, ognuna mette sul
>> piatto le proprie considerazioni. si decide cosa vorremmo venisse
>> detto, come e per chi.
> +1


>> 2) una persona si prende la briga di tirare giu' una bozza di
>> partenza. deve essere una bozza che tenga conto della discussione
>> appena avvenuta e la interpreti nella sua interezza, sapendone
>> fare una buona sintesi.
>
> Qui c'e' la criticita' della soggettivita' di chi prende appunti,
> forse sarebbe il caso che almeno 3 persone buttassero giu' una
> bozza.


Concordo pure io sulle 2-4 persone, coordinate con un mezzo sincrono,
per vari motivi:
- mitigare la soggettivita' nella fase di comprensione come diceva
blackflag;
- migliorare l'equilibrio tra ego e comprensione/empatia nella fase di
scrittura;
- evitare l'accollo individuale, e quindi la costruzione di ruoli
"statici" e le ansie da prestazione correlate (es. io da solo non me lo
accollo, ma se lo faccio con altre persone, magari con piu' esperienza
di me allora ci sto.)

Stesso ragionamento vale anche (e forse ancor di piu') per l'editing
finale.

>> 3) ci diamo un periodo di tempo x per brutalizzare la bozza.
>> ognuno scrive, corregge, integra, commenta, taglia, cuce, devasta,
>> come gli pare. sempre tenendo conto della faccenda dell'ego, e
>> della cura per gli altri.
>
> Secondo me la prima bozza creata dai 3 individui dovrebbe essere
> resa pubblica e ogniuno prepara, a parte, delle modifiche da fare al
> testo che poi propone in assemblea.


Personalmente non sono mai stato bravo a contribuire ad un testo
modificando la singola parola o esprimendo un dubbio su una singola
frase (e ve ne siete accortx anche in questa occasione ... ops ).
In questo senso per salvaguardare il senso generale del testo lasciando
comunque a tuttx la flessibilita' di rimaneggiare senza conflitti, mi
verrebbe piu' spontaneo proseguire come dice blackflag, ovvero con
commenti e/o riscrittura a parte e poi discussa/commentata/integrata.

Pero' forse questo e' un problema solo nel caso in cui il risultato del
punto 1) (la definizione di senso, i punti chiave, i passaggi logici)
non sia abbastanza stretto e preciso. E sono disposto a provare altrimenti.

Nel caso si vada con i commenti a parte, sotto riformulo una proposta:
>> 4) scaduto il tempo x, la bozza viene congelata. nessuna ci puo'
>> piu' mettere il becco, basta. una persona (magari non la stessa di
>> prima) si prende la briga di trasformare tutto questo in un testo
>> coerente e leggibile. questa persona deve avere la sensibilita' di
>> saper dare valore al contributo di ognuna senza penalizzare e
>> depotenziare l'interezza del testo. se non interferiamo, questa
>> cosa si puo' fare e viene bene
> Qui secondo me uno dei 3 iniziali legge la bozza una frase alla
> volta, chi ha preparato delle modifiche o integrazioni alla frase
> corrente la propone e se tutte sono d'accordo la si approva.


Scaduto il tempo x una persona elegge la bozza una frase alla volta, chi
ha preparato delle modifiche o integrazioni alla frase corrente la
propone. Si discute e si integra. Al termine, come al punto 1), 2-4
persone procedono all'editing finale (e qui anche "comitato [de]genere",
"comitato accentate", "comitato grammatica", etc)

>> 5) rivediamo tutte il testo e lo correggiamo SOLO in caso di refusi
>> o fraintendimenti gravi. non e' piu' il momento di aggiungere o di
>> cambiare o di reintrepretare da capo.
>
> Seguento frase per frase, come ho proposto al punto 4, si avra' un
> consenso da parte di tutti e tutte all'intero testo, senza lasciare
> alcune parti "sulla fiducia".




> niz wrote: Scrivo solo per suggerire un altro Buzzword brutto, che
> mi aspettavo di trovare, lo smart-working, altra tecno-soluzione
> magica che rischiamo di ritrovarci accollata a perpetuità così, senza
> manco accorgersene, quando invece si tratta di qualcosa, imho, di
> estremamente pesante dove i lavoratori, non solo, si ritrovano ad
> aver regalato al padrone i propri spazi di casa, tempi privati (tipo
> quello del tragitto andata ritorno dal lavoro, che per me è l'unico
> che ho per ascoltare la radio e sentire le compagne/compagni), ma si
> ritrovano anche isolati e atomizzati nelle loro relazioni sociali
> con gli altri lavoratori e indeboliti collettivamente e
> individualmente, sottoposti a sistemi di controllo della produzione a
> distanza, non solo tecnici, che portano alcune/i ad autosfruttarsi
> ancora di più e impossibilitati ad organizzare ad organizzare
> resistenze... senza contare, per chi è genitore, il doppio lavoro di
> assistente alla didattica che si è magicamente materializzato e che
> rende il primo lavoro ancora più difficile e fitto...


Mi piacerebbe molto. E mi piacerebbe anche integrare i pipponi con
qualche consiglio pratico, che spesso ci dimentichiamo che poche dritte
possono fare la differenza.

j.