[cm-Roma] OT: Pinelli e Piazza Fontana: dibattito e presenta…

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Author: pietro
Date:  
To: critical mass Roma
Subject: [cm-Roma] OT: Pinelli e Piazza Fontana: dibattito e presentazione del libro 'Bombe e Segreti'


sabato 21 novembre alle 18.30
Luciano Lanza,
Roberto Gargamelli
e Roberto
Mander
testimoni diretti degli eventi del dicembre 1969
dibattono su
Pinelli
e Piazza
Fontana
e presentano il libro di Luciano Lanza:
BOMBE E SEGRETI
una strage senza colpevoli
Edizioni Eleuthera
presso la:
Libreria Rinascita Ostiense
via Prospero Alpino, 48
Roma (Garbatella)
fermata metro B Garbatella
bus: 670, 673, 715, 716
l'autore:
Luciano Lanza, giornalista, nato a Milano nel
1945, è stato un testimone diretto degli eventi del dicembre 1969. Nel
1971 è tra i fondatori del mensile «A rivista anarchica», testata che
insieme a «Lotta Continua» conduce un'aspra battaglia per far luce sulla
vera matrice della strage di Piazza Fontana. Attualmente è redattore
responsabile del trimestrale «Libertaria».
il libro:
Sono passati quarant'anni dalla strage di
piazza Fontana a Milano, ma della bomba alla Banca nazionale
dell'agricoltura di Milano e della morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli,
volato dal quarto piano della questura, si continua a parlare ancora
oggi. Perché quel 12 dicembre 1969 ha aperto una frattura sociale che
questi quattro decenni non hanno ancora ricomposto. Una storia che non si
è affatto conclusa con la sentenza della Cassazione nel 2005 che ha
assolto gli ultimi tre neonazisti imputati per una strage rimasta senza
colpevoli. In questo libro viene ricostruita la montatura contro Pietro
Valpreda, la morte – anch'essa senza colpevoli – di Pinelli e soprattutto
la fitta trama di connivenze, coperture e depistaggi che attestano come
la «madre di tutte le stragi» sia stata una strage di Stato. Un
documentato atto di accusa contro coloro che pur di non perdere il potere
sono ricorsi a un piano criminale.
«È stata una vicenda incredibile, della quale tutti sanno
ma di cui in pubblico si preferisce tacere
perché non fa onore alla storia della magistratura»
Guido Salvini