Re: [Hackmeeting] Considerazioni su Google, la mia star page…

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Author: Claudio
Date:  
To: hackmeeting
Old-Topics: Re: [Hackmeeting] Considerazioni su Google, che comunque e' sempre la mia start page
Subject: Re: [Hackmeeting] Considerazioni su Google, la mia star page ora e': http://labs.google.com/

psicosi448 ha scritto:
> http://www.google-watch.org :) l'altro sembra tutt'altro

:) tnx


> a meno che non creiamo un bot che ricerca a cazzo e ogni tanto ci
> steganografiamo le nostre ricerchine in mezzo :D

no, stesso discorso di "trackmenot"...
puo' essere un approccio giusto, ma varie analisi danno torto, almeno
all'implementazione attuale:
http://www.schneier.com/blog/archives/2006/08/trackmenot_1.html

come puo' esserlo cambiarsi i cookie randomicamente con altri utenti,
come altri mezzi. il punto ... lo dico dopo:


> non sono d'accordo
> a parte che tra gli ingegneri Google figurano persone come Matt Cutts,
> ex NSA, quindi la paranoia sul controllo e' piu' che legittima .. poi il
> fatto che uno strumento sia studiato per altri scopi non vuol dire che
> non possa essere utilizzato per altri (con tutto il rispetto per Cutts
> che non conosco, ma era per dire che un infiltrato non e' una figura da
> letteratura cyberpunk)

come dicevo, il problema non e' Google INC, marketing & profiling. il
problema maggior e' che *.google.com e' in america, con le sue leggi.

per cui, che il db di google lo preveda o no, la profilazione e' un
rischio reale proprio perche' nulla transita cifrato verso le sue
pagine. e non solo, nonostante la https funzioni NON vengono accettate
query in https, c'e' un redirect sulla 80. questo vuole anche dire:
"non si parla cifrato con noi, parlaci di qui"

;)


> Il fatto che per un miglior servizio si debba conoscere meglio il
> cliente non significa certo che le informazioni saranno utilizzate
> esclusivamente per le operazioni e i fini strettamente legati al
> servizio :)

questo e' anche vero, ma non mi pare plausibile per altri motivi:
google fa MOLTI collaboratori, se davvero ci fosse un giro di
"informazione guidata" e di "profilazione di massa" dietro di loro,
molto probabilmente ci sarebbe stata una fuga di notizie.

invece no, google continua a produrre servizi, i collaboratori fanno i
servizi per google, poi che i dati transitino proprio su quel router sul
quale c'e' una derivazione ... eh ... mica e' colpa loro.

se davvero volessero avere i loro dati esclusivamente per loro, ci
sarebbe solo https.


> uso un plugin che permette di tagliare con il powerbrowsing le ads dalla
> pagina di ricerca di google perche' so che e' pubblicita' che non ho
> richiesto e non mi e' gradita (customizegoogle), cio' non toglie che
> qualcunaltro invece ha piacere nel poter essere portato a conoscienza di
> qualche prodotto di cui ignorava l'esistenza e potersi spulciare tutte
> le brochure elettroniche del caso seguendo il link

si, a dir il vero, non criticavo le ads. le ads sono esplicitamente
segnate, l'utente capisce che e' pubblicita' e le ignora. se l'utente
cerca un protodotto magari no, non le ignora. questo lo vedo piu' legato
ad un circuito di commercio parallelo a quello informativo.

quello che mi premeva e' il circuito informativo, il fatto che se per
anni i primi link sono di una certa tendenza si sta creando informazione
guidata implicita.

e funziona dopo "anni" perche' non e' una notizia singola, non e' su un
argomento specifico, e' solo un filone di pensiero, che viene
privilegiato rispetto un altro.

funziona dopo "anni" perche' tutte le menti possano acquisire qualche
nuova informazione con il tempo, e la proprieta' di resistenza della
mente al cambio delle idee si sente quando le hai assimilate di
riflesso, non in modo esplicito e discriminabile.

questo e' quello che intendo per rischio del primo link, ne parlo piu'
dettagliatamente con il paragone del giornalista e del professore qui:
http://www.s0ftpj.org/docs/LMF/LMF.htm

ma ripeto, secondo me non e' possibile una strategia cosi' a lungo
termine e con queste necessita', perche' altrimenti ci sarebbe gia'
stata una fuga di notizie sull'argomento.

> sta a noi convincere l'utente medio dell'importanza di conservare la
> propria liberta' di decisione, ma in ogni caso il modo in cui vengono
> profilate le utenze deve essere piu' che chiaro e verificabile
> altrimenti al posto di "google" lo si costringe a mettere "google nuoce
> gravemente alla privacy" e ognuno decide di che morte morire

d'accordissimo :)

sono piu' convinto pero' che la soluzione sia extra-google, in una
tecnologia distribuita che al momento non c'e', se ne sta solo
assiggiando la possibilita' tra p2p, collaborative filtering, del.ic.us,
ecc... che poi questa tecnologia possa anche sfruttare il db di google
per quello che e' il suo servizio, meglio. ma che non ci si affidi solo
a lui!