Author: [-]KAOS[-] Date: To: hackmeeting Subject: [Hackmeeting] Re: Io sto con Chiesa
Io sono tra quelli (pochi) che vivevano gli incontri tra hacker in modo del
tutto diverso rispetto all'attuale. Ci si riuniva in garage, cantine o
anche, più semplicemente, nell'abitazione di qualcuno che viveva da solo o
aveva i genitori *fuori dalle scatole* per qualche giorno. Ci ritrovavamo a
volte in 10, altre in 20-30, e si discuteva di tematiche riguardanti la
tecnologia, l'etica e la sicurezza fisica. C'era chi portava la maglietta
del Che e chi la svastica sullo zainetto, chi era cattolico e chi disegnava
pentacoli ovunque, chi aveva la paghetta e chi la BMW con l'antifurto
auto-costruito. Nessuno mai ha imposto argomenti che potessero disprezzare
la fede politica o religiosa dell'altro, ne' la classe d'appartenenza.
ERAVAMO UGUALI.
Uguali perche' di questo non ci importava nulla. Uguali perche' ognuno di
noi era troppo occupato a sbattersi per preparare quei txt che oggi
scaricate col P2P. O per trovare il modo di sfruttare a nostro piacimento un
nuovo linguaggio. O per scrivere quei software sui quali, ancora oggi, molti
di voi si fanno le ossa. O ancora, per stilare comunicati da rivolgere alle
compagnie, in cui spiegavamo loro perche' stavano solo gettando soldi dalla
finestra. Ma eravamo uguali soprattutto perche' c'era il piacere di stare
insieme e condividere un interesse d'elite.
Si faceva tanto, anche se in pochi.
Tutto questo non avveniva a Londra, ne' a Berlino, ne' a Sidney, ne' a
NewYork. Ma in piccoli centri urbani sparsi per la nostra bella Italia.
Non c'era vergogna nell'ospitare qualche fratello straniero che volesse
partecipare. Oggi invece m'imbarazza rispondere agli stranieri che mi
chiedono di ospitarli per poi andare insieme all'hackmeeting. Anche se mi
basta mostrargli il programma per far passare la voglia anche a loro.
Sono anni ormai che diserto i grandi meeting. Ogni volta ci provo a farmeli
piacere. A dire: *dai prova ad andare!*. L'ultima volta e' stato il 29
Agosto scorso, mi sono fatto 1km a piedi per pensare a cosa fare per dare
una mano. Ero convinto questa volta. Ma quando sono arrivato alla palazzina,
ho visto un luogo che non mi attirava. Non c'era l'aria da riunione di
hackers. Non si respiravano security e liberta' digitali. C'erano i segni
d'effrazione, stracci rossi, l'atmosfera di una ragazzata organizzata e il
palazzo, di un privato, violato senza motivi riconducibili all'etica hacker