[Forumlucca] Direttive Bolkestein e orario

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Author: Zanchetta Aldo
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Subject: [Forumlucca] Direttive Bolkestein e orario
Io credo che sull' Europa, sulla nuova Costituzione, sulle politiche della
Commissione Prodi ci sia molto da dire e che i movimenti sociali lucchesi
nella loro ampiezza dovrebbero trovare un momento di espressione chiara,
documentata, civile. Vorrei che il movimento potesse costruire una giornata
di studio e di espressione propria.
Perb quanto posso, e non ho molte altre energie libere, sono disposto a
lavorare assieme a chi è daccordo su questa necessità per la dignità del
movimento.
Aldo


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From: <rdblucca@???>
To: "x x" <forumlucca@???>
Sent: Sunday, November 07, 2004 9:19 AM
Subject: [Forumlucca] Direttive Bolkestein e orario


La Federazione Nazionale delle Rappresenzanze Sindacali di Base RdB-CUB ha
aderito all'appello lanciato dal Social Forum di Londra contro le direttive
sugli orari e Bolkestein.

Propongo ad associazioni, sindacati, partiti, singoli che si ritrovano
nell'appello lanciato dal Social Forum di Londra contro la Direttiva
Bolkestein e la direttiva sugli orari, di fare tutti insieme iniziative
pubbliche, anche tavoli, volantinaggio, altro per informare i lavoratori, i
cittadini, per creare un movimento di opinione contrario all'applicazione
dei contenuti delle direttive.

Potrebbe essere un'iniziativa da attuare dalla metà di novembre in poi:

                           CONTRO IL NATALE DELLE MERCI IL NATALE DEL LAVORO


Fatevi vivi

Federazione RdB CUB LUCCA

Corradina Donatelli




                                            QUALE EUROPA ?   QUALE LAVORO ?



Due direttive dell'Unione europea, emanate dalla Commissione Prodi, sono in
discussione in questo periodo e se approvate nella stesura attuale
produrranno enormi danni ai diritti dei lavoratori.

Direttiva europea orario lavoro

La revisione della Direttiva sugli orari peggiora ancora normative, già
pessime, che hanno attivato flessibilità selvagge nei tempi di lavoro. Si
estenderebbe per tutto l'anno la flessibilità a 48 ore settimanali. Si
darebbe la possibilità a deroghe individuali all'orario settimanale fino a
65 ore. Si peggiorerebbe ulteriormente la condizione dei lavoratori a
chiamata e di tutti coloro che non hanno un orario definito. La nuova
Direttiva sugli orari è per questo inaccettabile, essa distrugge i Contratti
nazionali e crea lo spazio per l'assoluto arbitrio negli orari settimanali,
per la totale individualizzazione di essi. Questa Direttiva va quindi
combattuta e La FIOM, il Sindacalismo di base ( RdB-CUB, COBAS, SLAI COBAS,
SinCobas) e Rifondazione chiedono a tutte le forze politiche di attivarsi
affinché non vengano messi in discussione fondamentali diritti dei
lavoratori.

Direttiva Bolkenstein

Durante il Social Forum di Londra, è stata lanciata una campagna per fermare
la "DIRETTIVA BOLKENSTEIN" dell'Unione Europea . Tale direttiva, approvata
dalla Commissione europea nello scorso gennaio verrà discussa a partire dal
prossimo 11 novembre nel Parlamento europeo e verrà approvata probabilmente
nella primavera del 2005.
La gravità della Direttiva è che essa annulla quei principi di solidarietà e
eguaglianza, di estensione dei diritti sociali e del lavoro, che dovrebbero
essere alla base dell'Unione e che sono alla base di molte costituzioni,
compresa quella della Repubblica italiana.
La Direttiva, nel nome dell'estensione del libero mercato e della libera
concorrenza, afferma il principio della più selvaggia delle competizioni sul
piano dei servizi, delle attività economiche, dei rapporti di lavoro. Molti
sono i punti inaccettabili della Direttiva, ma quello più grave è contenuto
nell'articolo 16, relativo al principio del paese d'origine.
Secondo questo nuovo principio un fornitore di servizi è sottoposto
esclusivamente alla legge del paese in cui ha sede l'impresa, e non a quella
del paese dove fornisce il servizio. Un'impresa quindi può assumere i
lavoratori e poi trasferirli in un altro stato, mantenendo leggi, contratti,
norme di sicurezza e di controllo del paese d'origine.
Si può così realizzare un gigantesco caporalato europeo, perfettamente
legalizzato, ove i lavoratori vengono assunti nei paesi a più basso salario
e con meno diritti e poi, trasferiti per lavorare nei paesi ove ci sono
migliori condizioni di lavoro, senza che questo produca per loro nessun
mutamento. E' chiaro che con questa normativa si possono aggirare i
contratti, le norme di legge e di sicurezza, si crea così una concorrenza
selvaggia tra imprese e anche tra lavoratori, che porta allo smantellamento
dei diritti sociali europei.
La FIOM, il Sindacalismo di base ( RdB-CUB, COBAS, SLAI COBAS, SinCobas) e
Rifondazione hanno aderito con convinzione alla campagna, ritengono
necessaria la cancellazione anche di questa Direttiva e chiedono ai
movimenti sociali e alle forze politiche, di far sì che un tema di questa
portata non sia affrontato e deciso dalle istituzioni, tenendo all'oscuro
gran parte dell'opinione pubblica.

Contro queste direttive, emanate nel nome del liberismo selvaggio, c'è
bisogno di creare una grande mobilitazione italiana ed europea per
conoscerle e fermarle e per riaffermare quei principi di solidarietà sociale
e di uguaglianza dei diritti che devono essere alla base dell'Europa
comunitaria, l'Europa dei popoli, non l'Europa dei capitali.

 Lucca,  novembre 2004                                          Federazione
Sindacale RdB-CUB LUCCA





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