[nuovopci] Assemblea di Potere al Popolo: due linee e due vi…

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Autor: Delegazione del (nuovo)PCI
Data:  
Para: Npci Inter
Assunto: [nuovopci] Assemblea di Potere al Popolo: due linee e due vie
         [1]

(nuovo)Partito comunista italiano

   Comitato Centrale
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COMUNICATO CC 21/2025 - 23 OTTOBRE 2025

[SCARICATE IL TESTO DEL COMUNICATO IN OPEN OFFICE [5] / WORD [6]]

AI PROMOTORI E AI PARTECIPANTI DELL’ASSEMBLEA INDETTA DA POTERE AL
POPOLO (25 OTTOBRE, H. 10 CINEMA AQUILA – ROMA)

QUALE BLOCCO POLITICO E SOCIALE PER “CAMBIARE TUTTO”?

Allargare l'alleanza di forze che è scesa in piazza diverse volte in
questi due anni, un'alleanza che il 22 settembre, il 3 e il 4 ottobre
scorsi ha mobilitato milioni di persone con la parola d'ordine "bloccare
tutto" contro il genocidio perpetrato dai sionisti a Gaza e farla
diventare un blocco politico e sociale è il tema centrale dell'assemblea
indetta da Potere al Popolo [7] (PaP) per il 25 ottobre.

Costruire un blocco politico e sociale che "nel 2027 riesca a far
entrare nelle istituzioni persone degne e coraggiose che sappiano fare
opposizione" o costruire un blocco politico e sociale che indichi e
persegua programmaticamente l'obiettivo di cacciare il governo Meloni
sono le due linee che si confrontano e scontrano nell'assemblea del 25
ottobre. E anche all'interno di PaP, visto che il 6 ottobre sono
comparsi sul sito di PaP due editoriali molto diversi tra loro: uno che
lancia la coalizione elettorale per il 2027 [8] e l'altro che indica la
necessità di dichiarare e perseguire l'obiettivo della caduta del
governo Meloni [9] e di rendere ingovernabile il paese e in qualche modo
si collega all'intervento di un autorevole esponente di PaP come Giorgio
Cremaschi che mesi fa ha affermato a chiare lettere "non basta
l'opposizione, è necessaria la rottura" [10].

Sono due linee che implicano due diverse vie su come nell'immediato dare
seguito, alimento e sbocco alle grandi mobilitazioni per la Palestina e
contro il governo Meloni delle scorse settimane.

- La prima via è quella di continuare le mobilitazioni, le proteste e i
blocchi ("mettere pressione dal basso") e contemporaneamente costituire
un blocco politico e sociale che nel 2027 si presenti alle elezioni e,
raccogliendo i voti di chi si è mobilitato, riesca a mandare in
Parlamento una pattuglia più o meno nutrita di oppositori per disturbare
il manovratore, denunciare cosa accade a palazzo, fare da portavoce
delle rivendicazioni popolari.

I promotori di questa prima via sostengono che dove l'opposizione
sociale ha prodotto una forte rappresentanza politica e mediatica le
politiche guerrafondaie e antipopolari non sono proseguite indisturbate.
La Francia è uno dei paesi dove l'opposizione sociale ha prodotto una
forte rappresentanza politica, incarnata da La France Insoumise da una
parte e da Rassemblement National dall'altra. Il risultato non è stato
il blocco delle politiche guerrafondaie e antipopolari della borghesia
imperialista francese che, seppur sicuramente disturbate, sono
proseguite: è il "pilota automatico" di cui ebbe a dire anni fa Mario
Draghi. Il risultato è stato l'acuirsi della crisi del sistema politico
della borghesia imperialista francese: Emmanuel Macron non ha dato alla
coalizione (il Nuovo Fronte Popolare) vincitrice delle elezioni
parlamentari dell'estate 2024 l'incarico di formare il nuovo governo, i
governi formati dai personaggi da lui designati crollano a ripetizione.

- La seconda via è quella di costituire un blocco politico e sociale che
svolge da subito un ruolo analogo a quello svolto dal CLN nella
Resistenza: nega ogni legittimità al governo Meloni, chiama le masse
popolari a sostituirlo con un governo [11] che attua la Costituzione del
1948 e a questo fine le mobilita senza tregua a sviluppare su scala
crescente tutte le attività e iniziative di cui sono capaci fino alla
vittoria.

Le forze politiche, sindacali, sociali e popolari che hanno promosso il
22 settembre, il 3 e il 4 ottobre sono già in grado di mobilitare,
direttamente o indirettamente (tramite il "metodo delle leve" [12]) una
parte importante delle masse popolari, comprese quelle non ancora
organizzate in partiti, sindacati, comitati, associazioni.

Le stesse forze sono (o dovrebbero essere) d'accordo che il governo
Meloni è un governo illegittimo. È un governo di vendi-patria, servo
degli imperialisti USA, complice dei sionisti di Israele e compare degli
imperialisti UE, come e più dei governi delle Larghe Intese che lo hanno
preceduto. Ha esteso la violazione e l'aggiramento della Costituzione
del 1948. Ha disatteso sistematicamente, dal giorno dopo il suo
insediamento, le promesse elettorali in nome delle quali Fratelli
d'Italia e gli altri partiti che lo compongono avevano raccolto voti. La
coalizione parlamentare che lo sostiene "ha vinto" le elezioni politiche
del 25 settembre 2022 con 12.390.000 voti: non rappresenta neanche la
maggioranza delle persone che quel giorno sono andate a votare
(12.390.000 voti delle liste pro-governo Meloni su 29.539.000 votanti) e
tanto meno la maggioranza degli elettori (12.390.000 voti delle liste
pro-governo Meloni su 50.766.000 elettori). La finanziaria di guerra e
rapina che ha in gestazione è solo l'ultima delle misure con cui aggrava
il malandare generale del nostro paese (smantellamento dell'apparato
produttivo, precarietà, erosione dei salari, distruzione del sistema
sanitario nazionale e dell'istruzione pubblica, persecuzione degli
immigrati poveri, devastazione dell'ambiente, normalizzazione della
repressione e del controllo poliziesco) e lo invischia nella Terza
guerra mondiale.

Il governo Meloni è tutt'altro che forte, sia per questioni interne alla
coalizione che lo regge, alle relazioni tra i partiti delle Larghe
Intese e al corso delle cose nel paese, sia per l'instabilità del
sistema di relazioni internazionali. Chi ritiene che stia in piedi
perché "ha ancora una sua forza elettorale" si sbaglia: i partiti che lo
compongono, in numeri assoluti, continuano a perdere voti. Sta in piedi
perché i principali promotori delle proteste e delle mobilitazioni
popolari non si sono ancora fatti apertamente promotori di un movimento
per la sua cacciata.

Cambiare tutto è possibile, ma bisogna darsi mezzi, metodi e forme di
lotta adeguati

COSTRUIRE UN BLOCCO POLITICO E SOCIALE PER CACCIARE IL GOVERNO MELONI E
SOSTITUIRLO CON UN GOVERNO DI EMERGENZA POPOLARE!

Un blocco politico e sociale di questo genere può usare proficuamente
anche le elezioni e le prossime regionali in Campania, Puglia e Veneto
sono una prima occasione per farlo. Perché in questo modo le elezioni
diventano uno strumento per far crescere la lotta per cacciare il
governo Meloni spezzando l'alternanza tra i due poli delle Larghe
Intese. Su questa base è possibile mobilitare buona parte dei milioni di
persone che non vanno più a votare perché hanno sperimentato in prima
persona che i due poli delle Larghe Intese sono come i ladri di Pisa,
che di giorno litigavano e di notte andavano a rubare insieme; hanno
sperimentato anche che per cambiare le cose non basta avere una
pattuglia di oppositori in Parlamento come quando il PRC prometteva di
"far piangere anche i ricchi"; hanno sperimentato persino che non basta
mandare al governo gente che si dice decisa a "cacciare la casta" e ad
"aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno", come prometteva il
M5S, ma non osa fondare la sua azione sulle masse popolari organizzate.

Compagni, non basta impedire al governo Meloni e ai padroni di fare, non
basta opporsi alla borghesia che cerca di uscire dalla crisi alla sua
maniera: con la guerra all'esterno del paese e con la sopraffazione sui
lavoratori e sugli immigrati, in una parola con la mobilitazione
reazionaria delle masse. Per cambiare il corso delle cose bisogna che il
governo del paese sia in mano a chi vuole cambiarlo, a chi vuole
cambiare tutto! Opporsi è necessario, ma serve solo a ritardare l'opera
criminale della borghesia. Se ci si oppone e basta, prima o poi le cose
vanno nel verso in cui la borghesia spinge. L'opposizione deve avere una
prospettiva, occorre indicare e promuovere, preparare e organizzare una
via d'uscita dal marasma della crisi, della guerra e della miseria,
favorevole alle masse popolari.

OSARE PENSARE, LOTTARE E GUARDARE LONTANO!

VINCERE È POSSIBILE, DIPENDE DA NOI!

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Links:
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https://nuovopci.it/voce/comunicati/com2025/com21-25/Com.CC_21_2025_Assemblea_Potere_al_Popolo-due_linee_e_due_vie.odt
[6]
https://nuovopci.it/voce/comunicati/com2025/com21-25/Com.CC_21_2025_Assemblea_Potere_al_Popolo-due_linee_e_due_vie.doc
[7]
https://contropiano.org/news/politica-news/2025/10/20/il-25-ottobre-a-roma-costruire-un-blocco-politico-e-sociale-indipendente-verso-il-2027-0187870
[8]
https://poterealpopolo.org/momento-cambiare-tutto-appello-costruzione-blocco-politico-sociale-indipendente-2027/
[9]
https://poterealpopolo.org/blocchiamo-tutto-riflessione-weekend-lotta/
[10]
https://nuovopci.it/dfa/2025/159/Avv_nav_159_Cremaschi_la_rottura_e_gli_insegnamenti_del_luglio_1960.html
[11] https://nuovopci.it/dfa/Opuscolo_Gov.Bloc.Popolare.pdf
[12] https://nuovopci.it/voce/voce31/metdleve.html
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