[nuovopci] Se attaccano la Flotilla blocchiamo tutto

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Skribent: Delegazione del (nuovo)PCI
Dato:  
Til: Npci Inter
Emne: [nuovopci] Se attaccano la Flotilla blocchiamo tutto
         [1]

(nuovo)Partito comunista italiano

   Comitato Centrale
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COMUNICATO CC 18/2025 - 12 SETTEMBRE 2025

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“SE ATTACCANO LA FLOTILLA BLOCCHIAMO TUTTO”

ORGANIZZARE IN OGNI AZIENDA LO SCIOPERO GENERALE DEL 22 SETTEMBRE IN
SOSTEGNO ALLA GLOBAL SUMUD FLOTILLA, CONTRO IL GENOCIDIO IN PALESTINA,
L’ECONOMIA DI GUERRA E IL GOVERNO MELONI COMPLICE DEI SIONISTI

MOLTIPLICARE GLI ORGANISMI DI LAVORATORI NEI PORTI, AEROPORTI, STAZIONI
E NELLE ALTRE AZIENDE

TRASFORMARE LA SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO PALESTINESE E L’INDIGNAZIONE
PER I CRIMINI SIONISTI IN RIBELLIONE, ORGANIZZAZIONE E LOTTA PER
CACCIARE IL GOVERNO MELONI

Nei giorni scorsi decine di imbarcazioni sono salpate da diversi porti
europei e nordafricani con l'obiettivo di raggiungere Gaza e così
violare l'isolamento via mare che lo Stato sionista d'Israele impone
contro la popolazione di Gaza dal 2007 e che ha intensificato a partire
da ottobre 2023. È l'operazione Global Sumud Flotilla (GSF), che
prosegue e sviluppa in grande stile gli analoghi tentativi compiuti nel
passato: dalla prima Freedom Flotilla del 2008, a cui lo Stato sionista
reagì facendo strage del suo equipaggio, fino alle operazioni condotte
dalle navi Madleen e Handala nel corso di quest'estate, entrambe
terminate con l'arresto e la cacciata dei membri degli equipaggi.

Con i droni incendiari che nei giorni scorsi hanno colpito le due navi
principali della GSF mentre contemporaneamente l'aviazione sionista
bombardava un palazzo a Doha (Qatar) per decapitare Hamas e Sana'a
(Yemen), i sionisti hanno dato l'ennesima dimostrazione del fatto che
per loro quello che pur chiamano "diritto internazionale" è carta
straccia e dell'impunità di cui godono, resa possibile dall'appoggio
della Comunità Internazionale (CI) dei gruppi imperialisti USA e UE, di
cui lo Stato sionista d'Israele è un addentellato fondamentale tramite
gli agenti e gruppi dell'Entità sionista [7] operanti in tutti i paesi
imperialisti tra cui l'Italia. La sua linea di condotta verso la GSF è
chiara: tentare con attacchi preventivi di far desistere l'equipaggio,
altrimenti passare alla repressione aperta.

Quindi è un'operazione inutile? Al contrario, è molto importante perché
avrà enormi effetti pratici nei paesi imperialisti, dal cui appoggio
dipende la sopravvivenza dello Stato sionista d'Israele e in quei paesi
che sono manipolati o in cui oggi è ancora potente l'Entità sionista.

Lo sviluppo dell'operazione e lo scontro tra la giusta aspirazione dei
suoi partecipanti e sostenitori di portare aiuti alla popolazione
affamata di Gaza e la repressione dello Stato sionista e dei suoi
complici hanno allargato e contribuiranno ad allargare il movimento di
solidarietà con la Resistenza palestinese e per il boicottaggio dello
Stato sionista e a trascinare nuovi settori delle masse popolari e nuove
persone, facendo loro superare l'idea di essere impotenti, la
rassegnazione, l'abitudine a delegare o a disinteressarsi di quello che
succede intorno a loro, fuori dalla ristretta cerchia della loro
famiglia e delle loro conoscenze. Sta a dimostrarlo la manifestazione
tenutasi il 30 agosto a Genova dove più di 50.000 persone, radunate su
appello del Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali (CALP) di
Genova, hanno sfilato in corteo per salutare la partenza delle navi
destinate a Gaza. Lo dimostrano le decine di migliaia di persone che a
partire dal 4 settembre scorso hanno riempito le strade di Bologna,
Livorno, Catania, Napoli, Cagliari, Roma, Milano e tante altre città per
manifestare il sostegno alla GSF addirittura sfidando il Decreto
Sicurezza, come avvenuto a Pisa con l'occupazione della stazione
ferroviaria.

Lo sviluppo dell'operazione e lo scontro tra le aspirazioni dei suoi
partecipanti e promotori e la repressione dei sionisti e dei loro
complici stanno alimentando l'organizzazione, la mobilitazione e
l'iniziativa degli operai e degli altri lavoratori e la confluenza delle
organizzazioni sindacali di base "per difendere la Flotilla, fermare il
genocidio a Gaza e mettere fine all'economia di guerra" [8]. L'appello
del CALP di Genova a rafforzare ed estendere il boicottaggio dei
traffici di guerra che avvengono nei porti italiani si combina con
l'azione del Gruppo Autonomo Portuali di Livorno, di associazioni come
Boicotta-Disinvesti-Sanziona e Weapon Watch a far nascere organizzazioni
di lavoratori in altri porti. Lo sciopero generale indetto per il 22
settembre dall'USB, da CUB, SGB, ADL Varese si combina con gli appelli e
le spinte provenienti da delegati e iscritti perché la CGIL dichiari
anch'essa sciopero generale. La preparazione dello sciopero generale del
22 settembre è l'occasione per costituire nuovi organismi di lavoratori
non solo nei porti, ma anche negli aeroporti, nelle ferrovie e nelle
altre aziende.

Allo stesso tempo, la partecipazione al movimento di solidarietà con il
popolo palestinese e il ruolo che vi stanno assumendo operai e
lavoratori organizzati smentiscono praticamente e su ampia scala le
concezioni economiciste esistenti nei partiti e nelle organizzazioni del
movimento comunista cosciente e organizzato per come è attualmente. Non
è vero che operai e lavoratori si mobilitano solo per i loro interessi
immediati (salario, condizioni di lavoro, ecc.), sono i comunisti che
devono mettersi all'opera per dare alla mobilitazione e al malcontento
popolare una prospettiva di governo del paese di cui sono protagoniste
le masse popolari organizzate.

Lo sviluppo dell'operazione e lo scontro tra le aspirazioni dei suoi
partecipanti e sostenitori e la repressione dello Stato sionista e dei
suoi complici contribuirà a dare un'ulteriore scrollata alle illusioni
nella legalità della borghesia imperialista e nel suo diritto
internazionale e a indebolire le remore legalitarie che intralciano le
masse popolari. Questo spaventerà alcuni, ma eleverà la coscienza e la
combattività di quanti, tra i partecipanti e i sostenitori della GSF,
non si arrenderanno e saranno decisi ad andare fino in fondo, a dare
seguito pratico all'appello del CALP di Genova e di USB a bloccare il
paese - non solo porti, ma anche ferrovie, ponti e autostrade - e ad
anticipare lo sciopero in caso di repressione della GSF da parte dello
Stato sionista in barba alle leggi che limitano il diritto di sciopero.

In ultimo, ma non meno importante, lo sviluppo dell'operazione e lo
scontro tra le aspirazioni dei suoi partecipanti e sostenitori e la
repressione dello Stato sionista e dei suoi complici imprimono una più
netta direzione di marcia al già ampio movimento di solidarietà con la
Palestina, ponendo i suoi promotori e partecipanti davanti al dato di
fatto che farla finita con i governi che dai paesi imperialisti
proteggono e sorreggono l'esistenza dello Stato sionista è la strada più
concreta e realistica per sostenere la Resistenza delle masse popolari
palestinesi e per mettere fine al regime sionista e ai suoi crimini.

Questi sono gli effetti principali che l'operazione GSF avrà sulla lotta
di classe del nostro paese se i suoi promotori e partecipanti oseranno
portare fino alle estreme conseguenze la loro azione, sfidando le
minacce del ministro sionista Ben Gvir di riservare ai partecipanti alla
missione un trattamento carcerario pari a quello che lo Stato sionista
riserva ai partigiani della Resistenza palestinese e a quanti sono
accusati di farne parte. Lo Stato sionista oserà forse impedire
all'operazione GSF di alleviare anche solo in parte la carestia a Gaza,
ma non è in grado di impedirne questi effetti nel nostro e negli altri
paesi imperialisti!

L'allargamento del movimento di solidarietà con la Palestina ha già
determinato e alimenterà in maniera sempre più marcata il coinvolgimento
e la visibilità al suo interno di esponenti e gruppi che appena un anno
fa non osavano proferire il termine "genocidio" per complicità con gli
agenti sionisti operanti in Italia o per non inimicarseli. La tenuta
della Resistenza palestinese, lo sviluppo del movimento di solidarietà
in tutti i paesi imperialisti e la crescente efferatezza dei crimini
sionisti spingono quanti ieri, per opportunismo, si tenevano alla larga
dalla solidarietà con la causa palestinese o cianciavano di
equidistanza, di "due popoli e due Stati", ecc., a dover rettificare le
proprie posizioni e schierarsi al fianco della causa palestinese anche
se in modi ambigui e non fino in fondo. L'operazione GSF svilupperà
ulteriormente questo processo e, nel tentativo di cavalcare la
solidarietà che oggi la causa palestinese raccoglie, assisteremo anche a
schieramenti più risoluti di pezzi del popolo PD e annessi delle Larghe
Intese (Schlein, Conte, Fratoianni, Bonelli), al moltiplicarsi delle
prese di posizioni di artisti, intellettuali ed esponenti del clero, al
crescente ruolo, come portavoce di questo più ampio movimento di
solidarietà, di esponenti come la relatrice ONU per la situazione dei
territori palestinesi occupati, Francesca Albanese. Ciascuno porterà nel
movimento di solidarietà le proprie fantasie: gli uomini di Prevost e
gli orfani di Bergoglio i loro discorsi sulla carità cristiana, la
Albanese il sogno di un mondo regolato dal diritto internazionale, la
sinistra delle Larghe Intese la fandonia che un proprio governo non
riproporrebbe (come fatto dai suoi vecchi governi) il sostegno che il
governo Meloni accorda allo Stato sionista.

Ma l'aspetto principale non è ciò che tali esponenti falsamente o
ingenuamente affermano: principale è che usino il loro seguito per
espandere ed allargare il movimento di solidarietà con il popolo
palestinese e quindi contribuire inevitabilmente ad alimentare il
movimento generale in corso contro il coinvolgimento dell'Italia nella
Terza guerra mondiale e per cacciare il governo Meloni. Imporre ad
ognuno di questi esponenti e gruppi, con gli strumenti della pressione
popolare, atti di solidarietà concreta e tangibile verso la Palestina e
la sua Resistenza e per il boicottaggio dello Stato sionista e
dell'Entità sionista operante in Italia e ad esso connessa, è il metodo
per mettere alla prova anche gli alleati più infidi e incerti,
smascherare gli opportunisti, elevare di numero, tono e livello tutta la
mobilitazione popolare.

Dell'operazione GSF come delle piroette degli esponenti e gruppi con
largo seguito tra le masse popolari che oggi fanno propria la causa
palestinese e delle mille altre forme spontanee della lotta di classe
dobbiamo e possiamo giovarci

- per rendere ingovernabile il paese ai vertici della Repubblica
Pontificia, regime che imperialisti USA, Vaticano e mafia hanno
installato nel nostro paese dopo la caduta del fascismo e alle loro
autorità;

- per cacciare il governo Meloni ed impedirne la sostituzione con altre
combinazioni di partiti delle Larghe Intese e uomini di fiducia della CI
("tecnici" alla Monti, Draghi e compagnia);

- per imporre dal basso e con la forza della mobilitazione e
dell'organizzazione degli operai e delle masse popolari un governo del
paese che da questa attinga i suoi ministri, funzionari, quadri e che
attui tutte quelle misure che oggi né il governo Meloni né un governo
espressione delle Larghe Intese può attuare: dalla rottura degli accordi
(militari, commerciali, finanziari, di ricerca, ecc.) tra Italia e Stato
sionista d'Israele all'interdizione dell'uso delle basi militari NATO su
suolo italiano a sostegno dell'esercito sionista, dalla destituzione
dalle cariche pubbliche degli agenti sionisti annidati come zecche nei
media, nelle istituzioni e aziende pubbliche del nostro paese alla
persecuzione dei criminali di guerra sionisti che vengono in vacanza in
Italia dopo aver collaborato allo sterminio del popolo palestinese.

Cambiamenti straordinari nel sistema politico del nostro come di molti
altri paesi possono avvenire se i comunisti sono fiduciosi e decisi a
vincere: fiduciosi nella mobilitazione della classe operaia e delle
masse popolari, decisi a fare tutto ciò che è necessario per dare alla
crisi in cui annaspa il sistema di potere dei gruppi imperialisti nel
nostro paese lo sbocco della formazione di un governo costituito dalle
organizzazioni operaie e popolari.

La costituzione del Governo di Blocco Popolare è la strada realistica e
possibile per avanzare nella guerra popolare rivoluzionaria e di lunga
durata che instaurerà il socialismo nel nostro paese. Questo è anche
l'avvenire da realizzare per porre fine alla colonizzazione sionista
della Palestina inscindibilmente legata allo sviluppo e al successo
della nuova seconda ondata di rivoluzioni proletarie, a cominciare dallo
sviluppo di rivoluzioni socialiste nei paesi imperialisti come il
nostro, che sono la principale base di appoggio su cui conta lo Stato
sionista.

PER QUESTO LOTTA IL (NUOVO)PCI.

GIUDICARE OGNI MANIFESTAZIONE DEL MOVIMENTO SPONTANEO DELLE MASSE
POPOLARI DA QUANTO SERVE AD INCORAGGIARE E SVILUPPARE LA LOTTA DI CLASSE
E NON DALLA CONCEZIONE CHE PROCLAMANO I SUOI PROMOTORI

VALORIZZARE L’ATTIVISMO DEGLI ESPONENTI DELLA SINISTRA BORGHESE CHE IL
CORSO CATASTROFICO DELLE COSE COSTRINGE E SEMPRE PIÙ COSTRINGERÀ A
ROMPERE CON LE MEDIAZIONI CON L’ORDINE SOCIALE DELLA BORGHESIA
IMPERIALISTA E IL SUO SISTEMA POLITICO

CONVOGLIARE I RISULTATI DI OGNI INIZIATIVA DELLA LOTTA DI CLASSE CHE SI
SVILUPPA SPONTANEAMENTE NEL NOSTRO PAESE NELLA LOTTA POLITICA PER
ROVESCIARE IL REGIME DELLA REPUBBLICA PONTIFICIA, PROTETTORE DEI
SIONISTI D’ISRAELE, ZERBINO DELLA NATO E DELL’UE, NEMICO DEI LAVORATORI
E DELLE MASSE POPOLARI D’ITALIA E DEL MONDO.

CONTRIBUIRE A ESTENDERE LA SECONDA ONDATA DELLA RIVOLUZIONE PROLETARIA
PARTECIPANDO ALLE SUE INIZIATIVE E ADERENDO A UN ORGANISMO DELLA
CAROVANA DEL (NUOVO)PCI!

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Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalle Forze dell'Ordine borghesi,
una via consiste nell'usare TOR [vedere
https://www.nuovopci.it/contatti/infocont.htmlcontatti/infocont.html
[3]], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle
caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica
del Partito [vedere
https://www.nuovopci.it/contatti/infocont.htmlcontatti/infocont.html
[3]].

Per difendersi dalla repressione e controllo dello Stato è necessario
attrezzarsi!
Uno degli strumenti più avanzati per difendersi su Internet è TAILS.

ISTRUZIONI E CONSIGLI PER L’USO DI TAILS [9] [9]



Links:
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[1] https://nuovopci.it/voce/comunicati/com2025/indcom25.html
[2] https://nuovopci.it/index.html
[3] https://nuovopci.it/contatti/infocont.html
[4] https://nuovopci.it/voce/voce80/indvo80.html
[5]
https://nuovopci.it/voce/comunicati/com2025/com18-25/Com.CC_18-2025_Se_attaccano_laFlotilla_blocchiamo_tutto.odt
[6]
https://nuovopci.it/voce/comunicati/com2025/com18-25/Com.CC_18-2025_Se_attaccano_laFlotilla_blocchiamo_tutto.doc
[7] https://nuovopci.it/dfa/lista_sionisti/Lista_agenti_sionisti.html
[8]
https://www.usb.it/leggi-notizia/usb-proclama-lo-sciopero-generale-per-il-22-settembre-difendere-la-flotilla-fermare-il-genocidio-a-gaza-stop-alleconomia-di-guerra-1114.html
[9] https://nuovopci.it/contatti/TAILS/USA_TAILS.html