secondo me tu sei un pò per l"amore platonico e un pò weberiano
(naif infatti formava un perfetto articolo il e si alzava sempre
all"alba) e soffri del neoliberismo e cerchi in hackmetting il numero
(il piu alto numero di progammatori in pochi giorni e/o durante l"anno se becchi uno tipo Jaromil... ):
http://www.rifl.unical.it/index.php/rifl
http://www.rifl.unical.it/index.php/rifl/article/download/766/740/
"Lo stesso Raymond, nel definire la filosofia di Unix, ha anche
fornito un buon riassunto dello spirito generale degli hacker: "Per
realizzare appieno la filosofia Unix, si deve perseguire
l'eccellenza. Si deve credere che programmare software sia un
mestiere degno di tutta l'intelligenza e la passione a cui si possa
fare appello [...]. La scrittura e l'implementazione di software
dovrebbero essere un'arte gioiosa, una sorta di gioco ad altissimo
livello. Se questo atteggiamento sembra ridicolo o vagamente
imbarazzante, fermatevi a pensare, e chiedetevi se vi siete scordati
di qualcosa. Perché scrivi software invece di fare qualcos'altro per
intascare soldi o passare il tempo? Una volta pensavate che il
software fosse qualcosa degno delle vostre passioni [...]. Per
realizzare appieno la filosofia Unix, bisogna avere (o riacquistare)
quell'atteggiamento. Bisogna prenderselo a cuore. C'è bisogno di
giocare. Bisogna avere la volontà di esplorare". (8)"
Tipo mi sembri come il pizzaiolo sabino che non arriva a fine mese e ti guarda....:
"La sabatizzazione
del venerdì
Se usiamo la nuova tecnologia per favorire la centralità del
lavoro, tecnologie come quelle del telefono cellulare conducono
facilmente a una dissoluzione del confine tra lavoro e tempo libero
incentrata sul lavoro. Sia l'ottimizzazione sia la flessibilità del
tempo tendono a far diventare il sabato sempre più simile al venerdì.
Ma questo non è inevitabile. Gli hacker ottimizzano il tempo per
avere più spazio per il divertimento: Torvalds pensa che, mentre si
sta sviluppando Linux, ci debba sempre essere tempo per il biliardo o
per sperimentare programmi che non abbiano scopi immediati. Lo stesso
atteggiamento è stato condiviso dagli hacker fin dai tempi del Mit
degli anni sessanta. Nella versione hacker del tempo flessibile,
momenti diversi della vita come il lavoro, la famiglia, gli hobby
eccetera, sono combinati meno rigidamente, in modo tale che il lavoro
non sia sempre al centro della vita. Un hacker può raggiungere gli
amici a metà giornata per un lungo pranzo, poi recuperare il lavoro
nel pomeriggio tardi o il giorno successivo.
"
Tipo che fine han fatto i link di etica hacker che mandavi tempo fa? :))))
https://maria2021.noblogs.org/files/2025/04/I-linguaggi-dei-Troll.-FenomenologieesemiotichediunaformaparticolarediHateSpeech-766-Article-Text-1469-1-10-20231002.pdf
> Il 19/05/2025 16:29 CEST Giacomo Tesio <giacomo@???> ha scritto:
>
>
> Ciao 朱莉娅酷,
>
> grazie per la risposta.
>
> On Mon, 19 May 2025 14:54:15 +0200 朱莉娅酷 via Hackmeeting
> <hackmeeting@???> wrote:
>
> > On 19/05/2025 14:18, Giacomo Tesio wrote:
> > > leggendo la lista mi è sorto un dubbio: ma l'hack meeting è ancora
> > > un incontro di hacker o è lentamente diventato qualcosa di diverso?
> > >
> >
> > c'è un grosso equivoco, in cui sono caduta anche io rimanendoci per
> > anni: hackmeeting è *sempre* stato un evento politico, di una
> > politica ben precisa (libertaria, autogestita). questa natura
> > politica è *a monte* dell'etica hacker e ha sempre avuto il primato
> > su essa- necessariamente, perché senza, andrebbe ripensato tutto
>
> Per la verità credo sia ovvio che si tratti di un evento politico.
> Non a caso ho fatto riferimento ai totalitarismi novecenteschi basati
> sui valori (che spesso definisco totalizzanti) della libertà e della
> comunione.
>
> Quanto si possa definire "ben precisa" la connotazione politica del
> HackMeeting non saprei. Tu per esempio menzioni solo una ispirazione
> libertaria, ma vi è anche un evidente ispirazione comunitaria (nel
> senso etimologico, comunione, condivisione etc...) nel motto "porta ciò
> che vuoi trovare".
>
> Laddove tu vedi una contraddizione organizzativa (assemblee quotidiane
> vs talk, "forse addirittura incompatibili"), io rilevo semplicemente
> un'espressione dell'equilibrio dinamico fra libertà e comunione che la
> curiosità permette. Curiosità di ascoltare qualcuno che mette in comune
> i propri hack accanto alla curiosità che spinge a partecipare ad
> un'assemblea per condividere idee, soluzioni, problemi etc...
>
> Peraltro è evidentemente un equilibrio molto dinamico perché comunque
> poi anche un talk si può trasformare in un bel dibattito laddove chi
> ascolta qualche esperienza sul tema del talk ce l'ha già.
>
>
> Né vedo alcuna contraddizione fra l'etica hacker e l'autofinanziamento
> (che è un modo di mettere in comune risorse che preserva libertà ed
> autonomia del HM permettendo a tutti di parlare con onestà
> intellettuale) o sull'uso di spazi occupati (di nuovo, curiosità,
> comunione e libertà al lavoro...) etc.
>
>
>
> Direi dunque che un modello etico fondato sulla curiosità entro la
> quale libertà, comunione ed onestà intellettuale trovano continuamente
> un equilibrio dinamico descrive meglio il comportamento osservabile
> all'HackMeeting di una sola prospettiva libertaria.
>
> La libertà rimane un pilastro dell'etica (e del comportamento) hacker,
> ma semplicemente perché senza libertà non si potrebbe perseguire la
> propria curiosità (che può essere informatica, filosofica, sessuale,
> agricola o con qualsiasi altro tema).
>
>
>
> La crescente tensione in lista non sembra invece riconducibile a questo
> modello valoriale: è come se si scontrassero nuovamente valori
> totalizzanti, come la libertà o la comunione, che non riescono a
> trovare una sintesi perché la curiosità hacker è vissuta come totalmente
> secondaria.
>
>
> Ad esempio potremmo ricondurre il dibattito attuale sui talk non-misti
> ad uno scontro fra questi valori:
>
> - da un lato il desiderio di condividere determinate conoscenze entro
> una comunità [1] più omogenea (e dunque necessariamente priva di chi
> non vi si riconosce)
> - dall'altro il desiderio che tutti possano accedere liberamente a
> qualsiasi spazio e talk dell'hackmeeting
>
> Ma naturalmente potremmo anche descriverlo invertendo i valori di
> riferimento:
>
> - da un lato il desiderio di poter parlare liberamente senza subire
> la presenza di maschi cis che, per esperienze pregresse, sono
> considerati dannosi
> - dall'altro il desiderio che tutte le conoscenze siano condivise e
> messe in comune
>
>
> Ora, questa tensione sarebbe perfettamente conciliabile se l'etica
> hacker caratterizzasse effettivamente l'incontro: banalmente,
> potrebbe bastare l'onestà intellettuale dei maschi cis presenti per non
> fargli occupare spazi dedicati a donne e lgbtqi+, senza che nessuno
> vieti loro di partecipare (e dunque senza limitarne la libertà).
>
> E d'altro canto, laddove alcuni posti restassero liberi, ci si potrebbe
> ragionevolmente aspettare l'accesso di qualche maschio cis e la
> curiosità (in vece dell'ostilità) da parte del resto del gruppo per
> questa persona diversa.
>
>
>
> Al contrario lo scontro frontale fra valori totalizzanti come libertà e
> comunione non è conciliabile (come appare evidente in lista) e genera
> tensioni crescenti che sfociano in aggressività verbale (e a volte non
> solo verbale).
>
>
> Ora forse ti sembrerà un discorso molto teorico e astratto, ma
> l'hacking è profondamente politico: immagina un mondo in cui la ricerca
> collettiva ed individuale della conoscenza (ovvero, individualmente, la
> persecuzione della propria curiosità) costituisca il valore fondante,
> andando a sostituire la volontà di potenza (ovvero la brama di
> potere, ovvero la massimizzazione dei profitti e delle relazioni
> oppressive) che caratterizza la società patriarcale/capitalista.
>
>
> Personalmente credo sinceramente che l'etica hacker possa avere un
> ruolo nel produrre una sintesi dinamica fra libertà e comunione,
> permettendo di trovare una nuova alternativa praticabile su vasta
> scala sia al capitalismo sia al comunismo.
> Il che sarebbe un hack estremamente interessante, non credi?
>
>
> Per questo ho posto la domanda iniziale: hack meeting è ancora un
> incontro di hacker (come sembrerebbe, stando a quanto ho osservato al
> più tardi nel 2022, ma non sembrerebbe osservando le tensioni in lista)
> o è diventato qualcosa d'altro?
>
>
> E se sì, cosa?
>
>
>
> Giacomo
>
> [1] Sarebbe utile qui aver chiaro il concetto di comunità ovvero
> un gruppo di persone che si da delle regole per regolare l'accesso
> ad un bene in comune di cui beneficiano tutti i membri (vedi Ostrom)
> _______________________________________________
> Hackmeeting mailing list
> Hackmeeting@???
> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/hackmeeting