[Forumlucca] A proposito dell'intervento del vescovo di Lucc…

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Author: Massimiliano Piagentini
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To: forumlucca
Subject: [Forumlucca] A proposito dell'intervento del vescovo di Lucca contro il Ddl contro l'omotransfobia
https://www.neg.zone/2020/08/04/vescovo-di-lucca/

Alcuni giorni fa, nel corso di una rubrica fissa che tiene su una
televisione locale, il vescovo di Lucca è intervenuto sul disegno di legge
contro l'omotransfobia in discussione in Parlamento.

Che un vescovo, come ogni altro cittadino, possa esprimere la propria
opinione su qualsiasi questione, è del tutto ovvio, anche se dovrebbe
sempre tenere presente che lo Stato italiano è laico e che la sovranità del
Parlamento - organo che rappresenta tutti i cittadini, siano essi credenti,
atei o agnostici - non può essere limitata o condizionata da ingerenze
ecclesiastiche, dato che vale il principio "libera Chiesa in libero Stato".
Ma, soprattutto, sarebbe necessario che il dibattito su questa questione si
svolgesse su dati di fatto, su ciò che il testo realmente prevede, non su
bufale.
Il Ddl De Zan Introduce in sostanza delle aggravanti ad un reato già
previsto dal codice penale, in modo che le violenze fisiche e verbali
(quindi insulti e botte), ai danni di persone gay, lesbiche e trans vengano
punite.
Un atto di civiltà, paragonabile alla Legge Mancino del 1993 che, tra le
altre cose, sanziona chi commette atti di violenza per motivi legati al
razzismo.

Una misura urgente e non più rimandabile, dato che ogni giorno la cronaca
ci racconta di persone Lgbt picchiate o insultate, come ad esempio il
ragazzo gay aggredito alcuni mesi fa in una discoteca di Altopascio.

Di questo si tratta, non di altro.

Il Vescovo invece, nella sua omelia televisiva, ha ritenuto opportuno
prescindere dai fatti concreti e,
allineandosi a una martellante campagna di disinformazione nazionale, ha
spostato la discussione su un tema di fantasia, grottesco: le limitazioni
alla libertà di espressione che, a suo dire, deriverebbero
dall'approvazione della legge contro l'omotransfobia.
Monsignor Giulietti, dagli schermi della più seguita tv locale del
territorio, ha affermato senza contraddittorio che "una legge come questa
rischia di togliere la necessaria libertà e serenità al confronto delle
idee (...). liberi non di offendere, ma di esprimere anche pareri che siano
in contrasto con quelli dell'altro".
Una posizione stravagante: dato che il disegno di legge punisce gli
insulti, le minacce e le violenze contro persone Lgbt, quali sarebbero i
"pareri in contrasto con l'altro" che l'alto prelato vorrebbe
salvaguardare? E poi, perché cambiare le carte in tavola e non dire il vero
affermando che questa legge mette "in discussione l'idea di uomo, di
persona, di famiglia, di identità sessuale" e che per questo "c'è bisogno
di parlare con molta libertà"?
Perché Giulietti non indica, testo alla mano, quale parte della legge
stabilirebbe quanto da lui denunciato? E chi - e in che modo - starebbe
cercando di limitare la sua libertà di parola?

Il confronto tra idee diverse è sempre da ricercare, ma a condizione che
sia basato su fatti concreti, non su mistificazioni.

Se la Diocesi di Lucca è contraria a una legge che punisce le aggressioni
verbali e fisiche ai danni delle persone Lgbt, lo dica apettamente e
spieghi per quale motivo, senza accampare pretesti, nascondendosi dietro un
dito.

Tirare in ballo, in uno spazio televisivo autogestito, nell'orario di
massimo ascolto, fantomatici pericoli per la libertà di espressione, è
surreale.
Descrivere il tentativo di tutelare l'incolumità di persone costantemente
prese di mira come un evento pericoloso, in quanto mosso da finalità
prevaricatrici e non dichiarate, è malafede pura.

Massimiliano Piagentini