[nuovopci] Avviso ai naviganti 67 - Per il 2017, centenario …

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Author: \(nuovo\) Partito comunista italiano
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To: Npci Inter
Subject: [nuovopci] Avviso ai naviganti 67 - Per il 2017, centenario della Rivoluzione d’Ottobre - La Voce 54
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_ AVVISO AI NAVIGANTI 67_

25 dicembre 2016

(Scaricate il testo in versione Open Office [4], PDF [5] o Word [6] )

PER IL 2017, CENTENARIO DELLA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE

AI POTENZIALI LETTORI DI _LA VOCE_ 54, AI COMPAGNI DEL P.CARC [7], AGLI
ASPIRANTI COMUNISTI, AI LAVORATORI AVANZATI

IL VECCHIO MONDO È IN AGONIA E RENDE IRRESPIRABILE L’ARIA COL SUO
FETORE.
NOI COMUNISTI MOBILITIAMO E GUIDIAMO LA CLASSE OPERAIA E LE MASSE
POPOLARI A ELIMINARLO E FAR NASCERE IL NUOVO MONDO, A INSTAURARE IL
SOCIALISMO

Da alcuni giorni il numero 54 di _La Voce_ [3] è nelle mani dei suoi
abituali lettori ed è disponibile per tutti sul sito del partito
http://www.nuovopci.it/voce/voce54/indvo54.html. In sintesi con questo
numero trattiamo della natura del partito comunista e della natura della
direzione che il partito deve alla classe operaia e tramite essa alle
masse popolari per mobilitarle a fare la rivoluzione socialista, il cui
obiettivo è l'instaurazione del socialismo e fare dell'Italia un nuovo
paese socialista.

Il tema per la nostra rivista non è nuovo. La particolarità del numero
sta nel momento in cui è messo in circolazione e nelle angolature da cui
affronta il tema.

La crisi politica della borghesia imperialista è sempre più grave e
palese: nei singoli paesi imperialisti e a livello del sistema delle
relazioni internazionali la borghesia imperialista non riesce più a
governare con gli istituti e gli strumenti con cui ha governato dal
secondo dopoguerra in avanti; nei paesi oppressi le sue manovre di
guerra agli Stati che non si sottomettono e di espropriazione ai danni
della massa della popolazione le si rivoltano contro (resistenza e
migrazioni).

Non vale solo per l'Italia: qui l'ultimo (in ordine di tempo) dei
personaggi incaricati dai vertici della Repubblica Pontificia di
completare l'eliminazione delle conquiste che le masse popolari hanno
strappato alla borghesia quando il movimento comunista nel mondo era
forte, è caduto nella trappola del referendum del 4 dicembre che lui
stesso aveva preparato per i suoi avversari, per eliminare la divisione
dei poteri, divisione che in qualche misura giova anche alla difesa
delle conquiste delle masse popolari. Il caso internazionalmente più
grave è stato però messo in luce dalle elezioni dell'8 novembre: hanno
portato alla presidenza degli USA il candidato rappresentativo dello
scontro che lacera l'oligarchia che domina nel paese e nella Comunità
Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti.

In questo contesto di agonia del vecchio mondo ("il vecchio muore") che
ricorre a ogni manovra e crimine per non morire, noi comunisti agiamo
coerentemente con la tesi che "il nuovo può nascere" e che il partito
comunista deve mobilitare e dirigere la classe operaia e tramite essa le
masse popolari a metterlo al mondo.

In questo numero indichiamo tre compiti che i comunisti devono
affrontare in questi mesi e facciamo leva sul centenario della
Rivoluzione d'Ottobre che nel 1917 diede inizio alla prima ondata della
rivoluzione proletaria che si esaurì solo negli anni '70 con la
sconfitta della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria, per illustrare
la natura della direzione del partito comunista, il modo in cui il
partito comunista dirige la classe operaia e le masse popolari, come
combina la conquista della loro fiducia e del loro consenso con la
coercizione senza riserve contro le classi nemiche.

Questo è in sintesi il contenuto particolare di questo numero.

Parliamo dei compiti e del ruolo dei comunisti. Quindi il discorso che
sviluppiamo in questo numero è rivolto sia ai membri e candidati del
(nuovo)Partito comunista, sia ai membri e candidati del P.CARC, sia a
chi aspira a diventarlo. Però per quanto riguarda membri e organismi del
(n)PCI, gli scritti della rivista sono la loro voce e l'illustrazione
dei compiti che il loro partito intende svolgere. Per quanto riguarda il
P.CARC invece sta ai suoi organismi dirigenti e ai suoi membri di
valutare nei modi propri della loro organizzazione le tesi e le
indicazioni esposte nel numero e tirarne le conseguenze per la propria
organizzazione. Anche in questo vale l'unità e l'autonomia dei due
partiti: uniti dalla concezione comunista del mondo e divisi per i
compiti che svolgono nella rivoluzione socialista.

Ritornando al contenuto del numero, ovviamente le tesi esposte e le
indicazioni date si basano su premesse su cui non ci dilunghiamo nel
numero, ma che devono essere chiare ai compagni che discuteranno tesi e
indicazioni. Con chi non condivide le premesse, è di queste che bisogna
discutere per fargli capire le tesi particolari. Queste premesse in
larga misura sono in contrasto con le opinioni intrise d'impotenza e di
disperazione diffuse nella sinistra borghese e in gran parte delle FSRS
del nostro paese e che in vari modi permeano l'attuale senso comune
delle masse popolari. Queste opinioni disfattiste sono state ben
riassunte dallo slogan del Forum tenuto a Roma il 17-18 dicembre da Rete
dei Comunisti: "il vecchio muore e il nuovo non può nascere". Le
principali premesse delle nostre tesi e indicazioni sono

- che la storia dell'umanità è un processo di storia naturale fatto
dagli uomini secondo leggi sue proprie del tutto conoscibili e
utilizzabili dagli uomini per fare consapevolmente la loro propria
storia a venire;

- la borghesia imperialista impone al mondo il catastrofico corso delle
cose non per malvagità o ignoranza, ma per protrarre l'esistenza del suo
sistema di relazioni sociali e internazionali nonostante la seconda
crisi generale del sistema capitalista: solo l'instaurazione del
socialismo porrà fine al catastrofico corso delle cose;

- che in Italia la classe operaia concentrata nelle aziende capitaliste
e i lavoratori concentrati nelle aziende pubbliche (produttrici di merci
o fornitrici di servizi pubblici) sono in grado di fare la rivoluzione
socialista fino a instaurare il socialismo;

- che la rivoluzione socialista è una guerra per il potere politico, è
la trasformazione dei rapporti di forza tra la classe operaia e la
borghesia imperialista fino a prendere il potere ed eliminare il potere
della borghesia imperialista;

- che il partito comunista è l'indispensabile motore e forza dirigente
della classe operaia che fa la rivoluzione socialista: è il fattore
decisivo della rivoluzione socialista e anche il più difficile da
creare. Esso non è l'unione di quelli che condividono l'ideale
comunista, ma l'organizzazione di chi è impegnato a mobilitare e
dirigere gli operai e il resto delle masse popolari a fare la
rivoluzione socialista.

Queste cinque premesse e altre minori emergeranno in ogni riunione in
cui si discuterà delle tesi e delle indicazioni esposte nella rivista e
quindi ogni riunione sarà anche l'occasione per ragionare su queste
premesse, delle quali anche in questo numero illustriamo alcuni aspetti
(combattività delle masse, rivoluzione nazionale e rivoluzione
internazionale, sovranità nazionale, ecc.).

Con queste premesse noi neghiamo le concezioni con cui la borghesia
imperialista, principalmente tramite la sinistra borghese e le FSRS,
cerca di distogliere la classe operaia e le masse popolari
dall'arruolarsi nella rivoluzione socialista:

- che il corso delle cose è catastrofico ma non si sa, nessuno può dire,
nessuno può decidere come andrà a finire;

- che la rivoluzione socialista può forse anche scoppiare, ma non si sa
quando e come: non è una guerra che i comunisti conducono seguendo un
coerente piano d'azione, ma un evento come i disastri naturali, un
"parto divino" diceva l'esponente dei socialisti riformisti Claudio
Treves durante il Biennio Rosso;

- che in Italia la classe operaia non esiste più, tanto meno esiste più
una classe operaia concentrata in aziende;

- che l'UE, la globalizzazione, l'apertura del mondo ai predoni
imperialisti sono irreversibili;

- che le masse popolari del nostro paese stanno male e si lamentano ma
non vogliono combattere;

- che il partito comunista è un'utopia di cui oggi nessuno vuole più
sapere;

- che nel 1917 i comunisti non dovevano prendere il potere in Russia e
lo stato attuale delle cose sarebbe la conferma della linea dei
traditori di allora;

- che Stalin sarebbe stato un esecrabile tiranno alla testa di un regime
sanguinario (successione di "errori e orrori").

Poste queste premesse, quali sono le tesi e le indicazioni specifiche
esposte nel numero?

1. In questi mesi il partito devono definire e verificare nella pratica
una linea per trasformare la concezione del mondo, la mentalità e in una
certa misura anche la personalità di ogni individuo che aspira a essere
comunista per farne un comunista capace di dirigere. In particolare
indichiamo tre trappole in cui oggi la borghesia incatena le masse
popolari dei paesi imperialisti per impedire che facciano la rivoluzione
socialista: 1. il sistema di diversione dell'attenzione dalla realtà, di
disinformazione e di intossicazione delle menti e dei cuori, 2. la
saturazione del tempo libero con attività correnti che essa moltiplica
senza limite, 3. l'evasione in mondi di immagini, suoni, azioni
costruiti sugli schermi con cui gli individui sono spinti ad interagire
(il mondo virtuale). Ogni individuo che vuole diventare comunista deve
sottrarsi a queste tre trappole, con uno sforzo particolare che ogni
individuo deve compiere con la guida e la direzione del partito e che il
partito deve promuovere come criterio di selezione, ma che è espressione
e verifica della sua decisione individuale di diventare comunista. Il
partito deve avere assimilato la concezione comunista del mondo ed
elaborare una linea conforme alle caratteristiche della specifica
formazione economico sociale in cui opera, ma questo non basta: deve
essere un'organizzazione di dirigenti.

2. In questi mesi i comunisti devono definire e verificare nella pratica
la linea per mobilitare gli operai delle aziende capitaliste e i
lavoratori delle aziende pubbliche a formare organizzazioni operaie e
popolari (OO e OP), farle crescere di numero e orientarle a coordinarsi
e perseguire l'obiettivo di costituire il Governo di Blocco Popolare. La
conclusione delle trattativa per il CCNL dei metalmeccanici, la
categoria trainante dell'intera classe operaia, posteriore all'uscita
della rivista, ha puntualmente confermato che questo compito è possibile
e necessario. L'ulteriore cedimento della FIOM ai padroni e ai sindacati
loro complici predispone decine di miglia di operai a imboccare la
strada per cui noi li mobilitiamo e dirigiamo. Nonostante tutte le
pressioni e le manovre dei sindacati e dei padroni, il 19, 20 e 21
dicembre (dati FIOM www.fiom-cgil.it [8]) hanno votato a favore solo
276.627 operai (il 49.90% dei 554.368 presenti nelle aziende e il 40.78%
dei 678.328 aventi diritto), mentre 68.695 operai hanno addirittura
votato contro. Nelle fabbriche dove operano gruppi organizzati di operai
(OO), tra i votanti il NO ha superato il SI. I padroni stanno tagliando
il ramo (i sindacati di regime) su cui erano seduti, riducendo la loro
autorità solo al ricatto.

3. In questi mesi i comunisti devono definire e verificare nella pratica
una linea per mobilitare, principalmente tramite le organizzazioni
operaie e popolari ma non solo, la sinistra borghese a contribuire al
movimento delle OO e OP che porterà a costituire e far ingoiare ai
vertici della Repubblica Pontificia il Governo di Blocco Popolare [9].
Creare le condizioni per la costituzione del GBP è la via per sviluppare
su larga scala la rinascita del movimento comunista cosciente e
organizzato. La sinistra borghese vecchia (erede del disfacimento del
PRC) e nuova (M5S, arancioni, ecc.) non ha altra via per non perdere
prestigio, seguito e influenza tra le masse popolari e quindi in larga
misura contribuirà.

Questo è il contenuto delle prime 25 pagine della rivista. Quanto le
nostre tesi e indicazioni siano esposte chiaramente e argomentate in
modo convincente ed esauriente, ce lo diranno i lettori che
collaboreranno con noi segnalandoci punti forti, punti deboli e carenze
delle nostre argomentazioni.

Ben 46 pagine del numero, sono occupate dal testo di Stalin _ Questioni
del leninismo [10]_ (gennaio 1926) e dalla nostra introduzione ad esso.
Il testo di Stalin illustra come il partito comunista ha promosso e
diretto la rivoluzione socialista e la costruzione del socialismo in
URSS: combinando 1. la conquista della fiducia e del consenso delle
masse popolari che nella loro esperienza vedevano che la linea e le
parole d'ordine del partito comunista esprimevano quello che esse
sentivano e 2. la coercizione contro le classi nemiche e le forze che
queste riuscivano a mobilitare.

Nostra cura particolare è stato mostrare nell'introduzione la relazione
tra la concezione illustrata da Stalin in _Questioni del leninismo_ e i
sei principali apporti del maoismo al patrimonio del movimento comunista
(in proposito vedere il n. 41 di _La Voce_ [11]), in particolare la
lotta tra le due linee nel partito comunista, la linea di massa come
principale metodo di direzione del partito comunista e la lotta di
classe nella società socialista (la borghesia specifica dei paesi
socialisti è formata dai dirigenti del partito comunista, dello Stato e
delle altre istituzioni fautori dell'impiego di metodi borghesi nella
direzione della società socialista e che si oppongono a compiere i passi
in avanti possibili e necessari). I successi raggiunti dall'Unione
Sovietica fino agli anni '50 nel costruire il socialismo in URSS e
promuovere la rivoluzione proletaria nel mondo sono stati la conferma
nella pratica della linea indicata da Stalin: non a caso il XX Congresso
(febbraio 1956) che ha dato inizio alla stagnazione prima e al declino
poi dell'Unione Sovietica e alla scissione nel movimento comunista
mondiale ha alzato l'antistalinismo a bandiera della sua opera
scellerata e l'antistalinismo resta ancora oggi il distintivo della
sinistra borghese.

Questi sono i temi principali trattati nel numero 54 di _La Voce_.
Chiediamo ai nostri lettori di discuterli, di fare apertamente le
critiche che ritengono giuste, di farli conoscere e li esortiamo ad
applicarli.

Noi comunisti non temiamo le critiche: grazie ad esse rafforziamo la
scienza che ci guida e correggiamo i nostri eventuali errori. Il
movimento comunista si sviluppa grazie all'applicazione della concezione
comunista del mondo, la scienza delle attività con cui gli uomini hanno
fatto e fanno la loro storia ed essa è una scienza sperimentale.

La redazione di _La Voce_

APPROFITTIAMO DI QUESTO _AVVISO_ PER SEGNALARE CHE SUL SITO
WWW.NUOVOPCI.IT SONO DISPONIBILI I TESTI DIGITALIZZATI DI TUTTI GLI
ARTICOLI DEI PRIMA 18 NUMERI (1985 - 1996) DI _ RAPPORTI SOCIALI [12]_,
LA RIVISTA SU CUI I PROMOTORI DELLA CAROVANA DEL (N)PCI HANNO VIA VIA
ESPOSTO I RISULTATI DELLA RICERCA SUL CORSO DELLE COSE E SULL’ESPERIENZA
DEL MOVIMENTO COMUNISTA CHE STA ALL’INIZIO DELLA LORO OPERA PER LA
RINASCITA DEL MOVIMENTO COMUNISTA COSCIENTE E ORGANIZZATO. I NUMERI
DELLA RIVISTA USCITI SUCCESSIVAMENTE (L’ULTIMO È DEL 2008) VERRANNO
INSERITI NEI PROSSIMI MESI.

LA RIVOLUZIONE SOCIALISTA NEI PAESI IMPERIALISTI È DIVENTATA IN MODO PIÙ
LARGO E PIÙ PROFONDO CHE NEL PASSATO LA QUESTIONE DECISIVA DELLA SORTE
DELLA SPECIE UMANA

AVANZIAMO SULLA VIA ILLUMINATA DALLA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE E DALLA PRIMA
ONDATA DELLA RIVOLUZIONE PROLETARIA (1917-1976) SUPERANDO I LIMITI DEI
PARTITI COMUNISTI DEI PAESI IMPERIALISTI, LIMITI CHE LI HANNO RESI
INCAPACI DI INSTAURARE IL SOCIALISMO NEI LORO PAESI

IL PRIMO PAESE IMPERIALISTA CHE SPEZZERÀ LE CATENE DELLA COMUNITÀ
INTERNAZIONALE DEI GRUPPI IMPERIALISTI EUROPEI, AMERICANI E SIONISTI,
MOSTRERÀ LA VIA E APRIRÀ LA STRADA ANCHE ALLE MASSE POPOLARI DEGLI ALTRI
PAESI E SI GIOVERÀ DEL LORO APPOGGIO          [3]


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