Re: [Hackmeeting] fattoria 100% opensourceecology

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Author: suki
Date:  
To: hackmeeting
Subject: Re: [Hackmeeting] fattoria 100% opensourceecology
On 04/07/13 09:19, boyska wrote:
> On 04/07/2013 11:38, botix@??? wrote:
>> On 04/07/2013 11:16, Jaromil wrote:
>>> e quindi? quindi niente, non credo di aver bisogno di macchine o di
>>> applicare la mia mentalita' bacata e tendenzialmente tecnocratica per
>>> godere della natura e dei suoi frutti. un gruppo di persone che includa
>>> almeno un espert* puo' benissimo sfamarsi autonomamente con delle
>>> semplici zappe e soprattutto dei buoni guanti (USARE LE MANI E' BENE!) e
>>> magari con l'aiuto di animali (vedi chicken tractor o worm compost...).
>>> un giardino di 150mq dalle mie parti produce abbastanza per svariate
>>> feste ed almeno 6 famiglie senza l'ausilio di alcuna macchina, ma usando
>>> la testa (ed i principi della Permacultura) e svagandosi un po' ogni
>>> tanto fuori dal monitor.
>>>
>> a freakettone luddista :-P
> ah, ma st astio verso il luddismo? A me ludd piace, e non mi pare per
> niente in conflitto con questa lista :)
> Voglio dire che le tecnologie centralizzate sono sempre male, invece di
> migliorare le condizioni di vita ribaltano il sistema di priorita'
> facendoci faticare uguale e produrre piu' profitto.

Ovvero per dirlo in altri termini é un problema di proprietá e accesso.
Per questo non vedo il problema "in se" in un progetto come open source
ecology, che quello che fa é cmq condividere saperi e tecniche.
> A noi serve il contrario: creare strumenti semplici, che possano
> diventare diffusi.
>
> E no, le cose diffuse non scalano, proprio perche' non devono scalare
> (mica facciamo la fabbricona dell'autogestione (tm)) che produce
> motozappe per tutti! c'e' bisogno che ognuno sappia prodursi in
> autonomia gli strumeti)



E no. In un modello di relazione comunitaria le cose scalano eccome. Io
prendo a prestito pratiche e modalitá che altre comunitá hanno
sperimentato nei loro ambienti, adattandole alle mie necessitá, di
quantitá e qualitá. E poi non credo nel principio di totale
autosufficienza di ogni comunitá: sará che mi ricorda l'autarchia. Tutte
le comunitá che ho visitato mi ricordano che non si é in grado di
produrre tutto ció di cui si ha bisogno da soli. Il punto centrale,
banalmente, é il fare rete con altre entitá simili, con cui condividere
percorsi, pratiche, beni e servizi.
Insomma, l'autogestione non é TM ma CC :P

>
>> In un sistema capitalista la permacultura non si diffonderà mai a
>> livello macro, mentre magari ci sta qualche possibilità, per esempio,
>> che dei trattori ultraleggeri open source si diffondano diminuendo il
>> costante compattamento della terra.
> pero' non ho mica capito come questo possa migliorare la mia condizione
> di vita.
> Io penso che per riprenderci i terreni ci serva avere un sapere diffuso
> su come si gestisce un piccolo orto senza sbattersi troppo, con l'aiuto
> di macchinari semplici ed economici.
> Allargare il discorso al "siamo 7 miliardi" paralizza qualsiasi
> discussione, ma se guardo intorno nel territorio in cui vivo vedo che di
> terre ce ne sono eccome; se non per tutti, quantomeno per tutti quelli
> che poi la voglia di gestirsela la hanno.


Sono d'accordo. Condivido quello che diceva Sixt di porre l'accento
sull'imatto e non sul numero assoluto, che di per se non dice molto.

>
>> Comunque proprio in questi giorni con Suki si è riproposta l'idea di
>> organizzare prima o poi un weekend lungo su tecnologie e
>> autosufficienza, una cosa simile a l'hack the earth che hanno
>> organizzato a Calafou ad Aprile https://www.calafou.org/ca/node/342
> io aldila' della tag cloud fuffosa mica ho capito in pratica che hanno
> fatto. Comunque potrebe essere fico si', io mi ci affaccerei.


Eddai, affacciamoci :)

Suki