Re: [Hackmeeting] Fwd: [liberationtech] Julian Assange: A Ca…

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Author: gianferrigno
Date:  
To: hackmeeting
Subject: Re: [Hackmeeting] Fwd: [liberationtech] Julian Assange: A Call to Cryptographic Arms
premetto che per me è una sorta di esperimento, vale a dire: quello che
hai scritto mutek mi provoca prevalentemente associazioni, ma niente di
lineare, e poco di "sistematico"...

martedì 4 dicembre 2012 alle 23 e 15 Mutek <mutek@???> ha
scritto:

> Il giorno 04/dic/2012, alle ore 21:18, Jaromil <jaromil@???> ha
> scritto:
>
> > On Tue, 04 Dec 2012, gianferrigno@??? wrote:
> >> c'è quello là... ekiga, omikron, quell'altro dài, coso, asterisk
> >
> > mumble vince
> >
> > minchia fatevi un giro su tomalaplaza.net per esempio
> >
> > pare IRC ai tempi d'oro dei primi novanta, solo tutto audio
>
> questo è il punto
> l'autismo
> di per se qui trova godimento


io mi diverto, alle volte, qui, altre volte, no, e non so se sono
quelle che potete immaginare... per es., quando è arrivata la mail
di quelli che si son subiti la faccenda al rave (e giustamente hanno
risposto come potevano), io ho avuto paura che da lì sortisse un
qualcosa per cui, m'immaginavo, rischiavamo di prenderne tante, e che ci
scappava il morto, ecc. ecc.; scusate il cinismo, ma non lo è davvero,
cmq è bastato carlo giuliani a genova, e un sacco di mazzate, perché
tutto quel movimento là si spegnesse, e per quanto avesse magari anche
grossi limiti, aveva anche grosse virtù.
e continuo a pensare che l'errore più grosso sia stato dei
disobbedienti, convinti di poter giocare con i media grossi sono stati
il boomerang più grosso perché poi nell'immaginario collettivo (di
gente cresciuta a pomeriggi davanti alla tv), quello che era successo,
come minimo, "ce l'eravamo voluti". anche se pure il black bloc fu
sbagliato a genova.
cmq le (relativamente piccole) vittorie processuali contano, ma non
tanto, arrivano troppi anni dopo, la storia sedimenta nelle menti
dei più, di più, per quel che passa nei primi tempi a livello mediatico.

> ma non percorre il bordo di Pareto per 10^6 popolazione


boh, capì gnint.

> non ci mancano i pezzi del pazl, abbiamo i migliori
> e che li incolliamo ogni volta per farci stare nel nostro loop
> è piacevole
> there is no pain you are receding


io c'ho ancora molte pene, strane, diverse da prima.

> intanto mia figlia cresce in splendidi giardini di feudi blindati?
> iuston ui hev a problem


ma quella è la possibilità dopo, se ce la prendiamo; adesso è gabbia,
in questa fase storica qui (e non so come ne usciranno i tant*
"disadattati", "da che parte andranno", è anche questo che vorrei far
capire --- però quanto piacevano a me da piccolo i videogiochi, anche
alcuni di quelli "violenti", quanto piacciono, l'avventura, il
cattivo, il buono, la forza, il grande scopo, la missione, ecc.
ecc.....); dopo non sono più blindati, sono Il Gioco, che
ritorna - per descriverlo al livello più basso - alla sua nascita
(quindi guerre, violenza, sacrifici umani: la fondazione di ogni
società, ma simulati), senza spargimenti di sangue, facendo catarsi,
e al contempo, dopo, educando, insegnando cos'è stato prima, insegnando
*come siamo* e dando al contempo la catarsi... ogni bimbo si sogna
pistolero, o indiano, o questo o quello.... si sogna un grande
qualcuno, o comunque parte di un grande qualcosa, e cmq
parte importante.... .......questo al livello più basso, poi un sacco
di raffinatezza in più, logica, matematica, arte (ce n'è da brividi,
vero, in alcuni vg, meraviglia davvero), e la vita da portare su altri
pianeti.

il "problema" è che serve una rivoluzione, vera, per riappropriarsi di
tutto sul piano materiale, gestirlo meglio, e per riappropiarsi anche
di quelle cose lì, che sono nostre, di atene e non di sparta, ecco.
ma, in un certo senso, è come se si giocasse tutto "al mismo tempo"...
ce ne sono stati, di momenti così, nella storia, ma forse mai così
coagulati come adesso.... l'importante sarebbe capirsi.... è ad atene
che è nato il teatro, con le sue sia pur relative e mai sufficienti
misure di capacità di catarsi, ecc. (mai sufficienti alla pace,
sociale-interna e "verso fuori" - i sacrifici, anche umani, li facevano
ancora, quando nacque il teatro, le guerre a bizzeffe)... io a volte
penso di comunicare con persone "che sanno", però non capisco quanto
"sapete", forse perché la verità è talmente sotto gli occhi ed è così
sempre percorsa dalle stesse dinamiche, più o meno venate di
violenza, che se ne scappa sempre...
ma, faccio un microesempio che, perlamordiddio! :)) , non vuol essere
una roba da "sensi di colpa" per nessun* eh, e nemmeno vuol essere
"vittimismo", di cui più probabilmente mi taccerete... ma, la dinamica
di stamattina.... o tra ieri sera e stamattina.... per cui c'è stato un
rimbalzo non detto, non scritto, di responsabilità, una catena per cui
aleggiava "colpa" o quantomeno "forte critica" prima su uno, poi su un
altro, poi alla fine su rana, poi rana accusò il "rumore di fondo",
cioè me, che non credo di aver fatto solo rumore di fondo (per la
verità, poco, penso io ---- noise to signal, mi verrebbe quasi da
dire, se fossi più sicuro di me), e un po' magari redb.
provate per un attimo a non seguire questa dinamica sul
piano logico, sul piano di chi ha detto una cazzata, ha pisciato fuori
dal secchio, a livello razionale-logico secondo la ***nostra*** etica di
riferimento, non poco traballante e ricca di contraddizioni ma va be',
come tutte, e cmq mooooolto meno di tante altre, tant'è che son
convinto che molti meno acari, lurkers tanti, staran pensando:
stanno-stiamo alla follia completa..... cmq, la dinamica nei gruppi,
in qualsiasi gruppo, è però sempre quella: per i più - non dico sempre,
non dico tutti, chi più chi meno - se appena c'è qualcun* cui si può
affibbiare anche solo in vaghezza la "colpa" - magari perché entrato
per ultimo, o vari altri motivi - lo si fa. e stiamo a livelli
veramente minissimi, ma guardatevi davvero "full metal jacket", la
violenza che si subisce il più innocente, ecc. ecc.; sono dinamiche
quotidiane, solo che non le vogliamo vedere: rapporti di forza, anche
magari solo intellettuale. e c'è chi dice che l'astrazione, la
capacità di simbolizzazione, nasca da questa dinamica. qui il discorso
si farebbe complicato; cmq io penso che ci sia molta verità anche in
quello... va be' provo a spiegarlo un po' così: la vittima sacrificale
primo "simbolo", in totale ambiguità: prima demone totale: è lui, è
quello che non dice un cazzo, è quello che sta in disparte, che ci
guarda spaventato o torvo, o manco ci guarda, il reietto, lo storpio, il
mongoloide, l'autistico forse alle volte (e in certe situazioni, faccio
una puntatina autobiografica, il "preso male", soprattutto se in una
discoteca di merda, ma ne ho viste parecchi e molto brutte anche in
giri rave, di faccende così; e certo che c'è la paranoia sua, che
aumenta, ma c'è anche lo sguardo altrui che vede un@ pallido e
"imparanoiato", e gli altri stan benone, lo guardan male, non lo voglion
neanche vedere, e anche peggio - giochini a fargli paranoia, quando
avrebbe bisogno di sentirsi amici intorno - ma lasciam perdere
- è la stessa dinamica cmq).... è lui (tornando ai primordi) che sta
iettando 'sto male che ci porta a farci male tra noi, che non finisce
mai, che non ci consente di stare uniti di fronte a questa natura
tremenda --- lo uccidiamo, e lo uccidiamo male, prima gli facciamo una
gran paura e poi gli facciamo un gran male e lo uccidiamo, ed ecco che
la pace ritorna (per un po', un po'): è il sacro, è l'unto da dio ---
dio: la natura di nuovo, dentro l'uomo: competizione infinita,
rivalità, ecc. --- e dio è grande, ci ha liberati.... e giù miti,
leggende, a "strutturare" una realtà che è competizione violenta,
da cui nasce evoluzione.... la scimmia che prende l'osso in odissea
2001, non lo dà in testa alla trrrrigrrrre dai denti a sciabola, lo
dà in testa al primo vicino che gli capita, e lo ammazza, spesso, così
che gli altri capiscano che lui è il capo, e poi questo si rivela
efficiente per la caccia, perché questo, al contempo, con la morte
dell'altra scimmia, toglie tensioni interne, identifica un capo.... e
ci sta tutta che "la scimmia che per prima ha preso l'osso", le sia
capitato per caso, e la simbolizzazione è venuta dopo, su qualcosa di
molto ambiguo e al tempo stesso molto chiaro, e violento, che ha
fissato quella dinamica che ha creato coesione, ed efficienza.... e
poi via via si è "raffinata", ma sempre più inconsciamente che no: chi
facciamo fuori, quando cominciamo a sclerare troppo tra noi, e adesso
siamo molto più armati di prima, e rischiamo di farci più male di
prima? è lui, è quello fuori, l'emarginato, è lui, che non partecipa
perché *non può*, che manda 'sto male: e noi lo facciamo fuori, e dopo
è il sacro, l'unto da dio, ma siam sempre noi. non a caso i sacerdoti,
prima di diventarlo erano, per motivi fisici, dei reietti, ma non i più
reietti: in questo modo osservavano queste dinamiche da fuori, e quelli
abbastanza furbi, capendole, e sapendo che magari, morto il primo più
sfigato, sarebbe toccato a loro, ci mettevano, err, un bel layer di
magia e racconti vari, e diventavano così in sostanza i boia delegati
del più potente.... io non sono convinto che sia tutta lì, la nascita
dell'astrazione, del pensiero simbolico, però sono convinto che sia
tanto lì.... dick per es. sosteneva - in alcune pagine della
"esegesi", mi pare - che la prima rappresentazione mentale di
"causa-effetto" fosse stata: scopiamo; nasce cucciolo; riscopiamo; ne
nasce un altro, tanto che poi diventa un "percorso neurale", diciamo
così, solito, che si autoriproduce, che "prevede"; e magari qualcosa di
vero c'è, magari tanto, ma di per sé non spiega perché *noi sì*, abbiamo
questa capacità di astrazione enorme, e altre specie no.
ma, per stare a un livello più attuale: quando si vince contro
qualcuno, mettiamo a carte, o a un gioco, è molto più facile che chi
vince "impari di più", "migliori di più", piuttosto che chi perde;
mediamente è così, poi noi siamo qui a distanza cmq di tanto tempo e
tutto è più composito, complesso, ma mediamente è ancora così, e ce
l'abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. chi vince ha "vinto la
battaglia", ha spostato fuori di sè l'aggressività, si sente in pace
per questo, potente, e più sereno di prima, e più in grado di ragionare;
chi perde rosica sempre cmq almeno un po', e ha addosso l'aggressività
che l'altro gli ha spostato addosso; poi per varie vie chi perde può
anche rifarsi, ecc. ecc., ma soprattutto, alla fin fine, se *davvero*
aveva il cervello più grosso, e poi ha deciso di allenarsi e di
concentrarsi su quella cosa lì, e tant'altre dinamiche sottili; ma
quella di fondo è sempre la stessa.... quindi: voi siete più
intelligenti di me, su certe cose, altri lo sono su altre, io sono una
via di mezzo, ma questi, scritti sopra, sono i motivi per cui noi -
forse più voi che me -, come diceva caparossa, come in altri modi ha
detto jaromil, non sappiamo comunicare granché verso il resto del mondo,
anche quello relativamente vicino, che a leggere 'sta lista --- i più,
anche vicini, e da ben prima che arrivass'io e redb --- riderebbe un
po' e ci eticherebbe pazzi completi e, non di rado, ha etichettato
computer, appassionati dello stesso, e quant'altro, come la causa della
rovina dei movimenti, del comunismo, dell'anarchia, nonché delle
siccità e quant'altro. nella stessa dinamica che sto cercando di far
vedere --- anche se c'è, e c'è stato, da parte mia, un po' di teatro.

> abbiamo una new entry:
>
> Arm
>
> siamo circondati...è la loro reazione, ormai i bit sono commodité
> grazie a san GNU e circondari vari


ma noi, scusa, possediamo la intel?
la amd?
che cazzo possediamo di hardware?
arduino e raspberry che pure a molti gli fa cagare.

> È rimasto di creare scatole
> blindate e sfruttare l'ultimo colpo di coda Ao...pare che si stanno
> standardizzando velocemente...gajardi Vedi quando ti dico portare a
> termine la gestione della risorsa abbondante


boh?
il software?
te l'appoggerei tantissimo.

> Se dovessimo avere un
> problema di risorsa rara (eventuale reintroduzione del concetto di
> economia) allora sara un problema collettivo in dieci alla nove
> popolazione...diligentemente risolto in termini paretiani.


se la risorsa rara è l'hardware, io al di fuori di questo giro non è
che ne vedo poca di economia.

> Intanto
> guerra al layer fisico, layer 3, Applicazione, Semantica, e via
> salendo nei metasistemi umani. Per sostituire gugol ci vuole un gugol
> mutante, dove ognuno è un pezzo del nuovo gugol
> Non è piu cosa cerchi ma che problema devi risolvere.


Cazzo ma allora siam d'accordo.
E' la crittografia.

ciao

--
gpg public key: http://www.iedm.it/cesto/rimbaud.pubkey.asc