> newmark:
> > La criptazione delle proprie comunicazioni dovrebbe essere un diritto.
> athos:
> è un diritto,
questo e' un punto fermo, concordo e mi schiero
rimangono i dubbi sulle tech di intercettazione e la loro applicazione
nel contesto storico italiano. con questo non intendo fare un passo
indietro rispetto a posizioni sulla privacy che penso tutti abbiamo,
mi interesserebbe solo leggere piu' pareri ecco.
> athos:
> non c'è nessuna legge che lo vieta è l'applicazione che è poco
> friendly e poco sentita come esigenza
viviamo in un mondo in cui i desideri sono fabbricati per la maggior
parte, un'esigenza vera come quella della privacy penso non ci sia
bisogno di pubblicizzarla, il problema e' che le tecnologie non la
integrano, che non ci sono strumenti facili da usare come dici.
qui siamo in molti a provare a farne, ma di fatto non e' una cosa
sostenibile dato che nessuno paga per fare strumenti per la privacy:
non hanno un mercato e l'industria paga solo per fare strumenti di
sorveglianza.
anche il pubblico che pagherebbe per avere strumenti per la privacy le
donazioni le paga a chi fa "lobbying" sulle leggi, ma non arriva un
cazzo a chi sviluppa gli strumenti veri e propri. forse perche' la
maggioranza e' sempre e comunque riformista, non rivoluzionaria, e
crede servano meglio allo scopo le dinamiche parlamentari e la
sensibilizzazione piuttosto di una tecnologia fatta bene. secondo me
sbagliano, dato che chiaramente il codice sta facendo legge molto piu'
del contrario, al giorno d'oggi.
io credo in futuro le cose cambieranno. ma fino ad allora, con
illustri eccezioni come Tor che si sa raccontare molto bene (cosa che
san fare bene in California... ma cos'abbiamo noi che non va?!), se
vuoi migliorare la privacy della gente e camparci paradossalmente devi
parlarne, ma non farla.
bha'. vediamo cosa succedera' nel giro di uno o due anni, quando
l'Europa diventera' quello che sta diventando: un panottico del
controllo senza precedenti. forse allora la gente si svegliera'.
ciao
