On Mon, 27 Sep 2010 10:00:11 +0200
$witch <a.spinella@???> wrote:
> funzionale.
> diversi metodi che sfruttano varie condizioni (OS, browser,
> "enviroment") eventualmente (e probabilmente) disponibili e si
> comportano come "virus" localmente autoreplicanti (il cookie puo'
> essere anche re-immesso dopo cancellazione di una sua "copia").
mi immagino gia' vari big interessati al tracciamento dei clienti che
si tuffano su progetti del genere. la replicazione dei dati si
comporta proprio come un virus. immagino la festa quando gli accordi
commerciali fra google e facebook permetteranno a uno di incrociare le
ricerche con il profilo dell'altro, in base agli evercookie settati
durante la navigazione, sempre ammesso che cose del genere non stiano
gia' succedendo senza alcuna pubblicita'.
qualcun'altro trova la cosa preoccupante? o sono paranoico? (o sono
troppo poco paranoico? :) )
> non ho competenza per windows, ma son convinto che se (basandoti su
> questi tipi di "ricodatori auto-replicanti") tu scrivessi un sw che
> li va' a cercare, troveresti una percentuale significativa di gente
> "piu' spiata di quanto immaginava possibile".
immaginavo. quasi certamente, se un software del genere viene
rilasciato open, ci sara' stato qualcun'altro che lo aveva gia'
pensato e possibilmente implementato.
la _prima_ cosa che ho pensato appena ho letto e' stata di cercare di
costruire un software che li stani uno per uno, anche se temo che, una
volta che questo software esista, si tornerebbe alla corsa fra librerie
di cookie sempre piu' schive e difficilmente rilevabili e la
costruzione di programmi di rimozione.
mi ha fatto anche abbastanza ridere l'affermazione dell'autore, che
dice di averlo creato solo per far capire alla gente come e' ridotta la
privacy degli utenti.
--
Andrea Lusuardi - UoVoBW
