[cm-Roma] Venerdì parto da Piramide

Vorrei scrivere molte cose, ma per rispetto di chi legge sarò sintetica.

1) Venerdì 27 novembre 2009 prima di raggiungere i fori imperiali passo per
Piramide. Mi piace sognare che la critical mass non siamo solo noi e che
magari ci sia qualcuno estraneo a tutto questo dibattito da avvisare e che,
nel non trovarci lì, potrebbe restare molto deluso.
Che la critical mass sia in crisi non è un mistero, ma non è cambiando la
partenza che si risolve qualcosa. Manca chi curi la pubblicità, chi dia un
senso al percorso e chi pensi a un bel finale. Perchè vivere non è solo un
dovere, ma anche una gioia, mica una condanna.

2) Molti che hanno partecipato alle riunioni dai ciclonauti si sono
lamentati che si è tirato fino a tardi, e chi il giorno dopo lavora o abita
distante, non ha potuto partecipare all'ultima fase, quella più concreta se
non ho capito male, della riunione. Chi mi conosce, e con un sorriso penso a
quelli della ciclofficina don chisciotte, sa quanto non sopporto le
riunioni, soprattutto quelle in cui il criterio di base è che tutti hanno
diritto a dire qualcosa. Secondo me tutti dovrebbero sforzarsi di dire solo
cose nuove e importanti, altrimenti tacere in nome del rispetto degli altri.
Leggo dal comunicato gentilmente inoltrato sulla lista, che non sono stati
eletti dei rappresentanti, suppongo quindi che i rappresentanti, di cui non
leggo i nomi, si siano autoeletti in nome di chissà quale alto valore (la
difesa della patria ciclistica?) Scusate l'ironia, ma ci tengo a precisare
che le organizzazioni, così come le divisioni dei compiti, sono importanti
per raggiungere obiettivi comuni.

3) Nonostante le mie perplessità di fondo credo sia importante che giovedì
26 siano in tanti a presentarsi sotto il campidoglio come massa di ciclisti,
così da segnalare che i ciclisti sono una categoria numerosa e decisa a far
valere i propri diritti civili, prima con le buone (giovedì) e poi con le
"cattive" (venerdì).

4) Gli aggressori del mega suv sono stati presi, credo che conoscere e
capire la loro identità sia importante almeno quanto insistere per fargli
trascorrere un po' di notti a rigar dritto a rebibbia. Ma forse per questi
figli di papà la giustizia è un po' più uguale che per gli altri ...

5) Nel ringraziare quanti sono arrivati a leggere il punto 5, e magari in
mezzo ci sono anche quelli di coccio, colgo l'occasione per ringraziarvi di
esistere, senza di voi il mondo sarebbe più superficiale, più brutto, più
simile a una vetrina senza contenuti.
Le battaglie da portare avanti in questa città sono infinite, lunghe e
difficili, per questo servono persone d'acciaio (quello buono dei telai di
una volta) più che di coccio, ma sensibili e attenti a quello che ci succede
intorno, magari partendo proprio dal quartiere in cui vive.
Non posso essere felice per la morte di eva, ma voglio credere che da lassù
ci aiuti tutti a guardarci meglio il cuore e da lì partire per cercare le
cose vere da diffondere e da difendere.