L'energia solare conviene a tutti. Anche al presidente della regione
Sicilia.
Scusate lo so che il solare è cosa seria ma questa è "divertente" in
tutto il suo portato surreale.
Mica per altro ma perché sono proprio questi quelli che vogliono il
nucleare (a casa degli altri)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/il-sole-in-casa-lombardo/2115075&ref=hpsp
Il sole in casa Lombardo
di Marco Guzzetti
L'istituto controllato dalla Regione finanzia l'impianto della moglie
del governatore. Ben 5 milioni e 600 mila euro di fondi. Storia di un
affare di famiglia
È un piccolo conflitto di interessi alla luce del sole, è il progetto
di finanziamento per un impianto fotovoltaico, approvato dal consiglio
di amministrazione dell'Irfis, l'istituto di mediocredito siciliano, a
favore dell'impresa agricola di Saveria Grosso, la moglie del
presidente Raffaele Lombardo. Il progetto vale oltre 5 milioni e 600
mila euro. La somma sarà coperta in gran parte dalla banca di
investimenti, il cui pacchetto di maggioranza è sotto l'egida di
Unicredit con la regione Sicilia nelle vesti di socio minoritario.
Proprio per questa partecipazione, l'Irfis è sottoposto al controllo e
alla vigilanza da parte dell'amministrazione guidata da Lombardo.
La pratica della first lady siciliana è stata varata in tempi record:
presentata ad aprile del 2008, ha avuto l'ok in soli due mesi.
Leggendo il documento si intuisce che i funzionari hanno subito il
fascino sottile del potere, tanto che nel descrivere le attività della
signora Grosso si sfiora il sublime: «Titolare dell'omonima aziendale
agricola che opera dal 1999 nell'ambito delle colture agrumicole,
esercita, inoltre, attività consulenziali nell'ambito
dell'intermediazione finanziaria. Essa è coniugata con l'onorevole
Raffaele Lombardo, presidente della Regione Sicilia». Una proposta,
dunque, che l'Irfis non poteva rifiutare.
Il programma di spesa prevede la realizzazione nella tenuta di
Ramacca, in provincia di Catania, di un impianto integrato per la
produzione di energia solare, per una potenza pari a 992 kwh, su una
serra di 20 mila metri quadri. L'Irfis sarà la capofila di un pool di
banche che copriranno con quasi 3 milioni, il 50 per cento del costo.
Ma come farà la first lady a restituire il credito? Anche qui entrano
in scena gli incentivi. Il piano economico lo spiega chiaramente.
L'impianto - che sarà realizzato da Spes engineering, affiliata della
rete franchising di Enel.si - verrà gestito da un "Spv", società
veicolo previste dalla legge sul "conto energia". All'impresa agricola
della Grosso toccheranno incentivi pari a 0,431 euro per ogni kwh
prodotto. La stima è di oltre 1 milione e mezzo di kwh annui che
faranno incassare alla Spv della famiglia Lombardo oltre 730 mila euro
l'anno. Un bel business. Che l'Irfis ha condiviso con entusiasmo.
Anche perché l'istituto è al centro di un delicata partita che vede il
governo Lombardo contrapposto a Unicredit, nel controllo del pacchetto
di maggioranza. Lo scenario vede la Sicilia pronta a cedere lo 0,5 per
cento delle azioni detenute in Unicredit, in cambio del 76 per cento
dell'Irfis, controllato da piazza Cordusio attraverso il Banco di
Sicilia. Il sogno autonomista è utilizzare la licenza bancaria
dell'Istituto per creare una banca siciliana.
L'Irfis è una preda ambita: anche la Popolare di Vicenza, presente in
Sicilia con il marchio Bancanuova, ha tentato la scalata. Vista di
buon occhio dal governo regionale, la proposta del gruppo bancario che
fa riferimento a Zonin è stata stoppata dal no di Bankitalia. Tracce
di Bancanuova si trovano anche nel progetto di finanziamento che la
signora Grosso in Lombardo ha presentato all'Irfis. "Le attività
consulenziali" citate nel documento si riferirebbero all'incarico di
pr che la first lady sicula ha svolto per Bancanuova, generando un
reddito imponibile di circa 200 mila euro l'anno. Secondo conflitto di
interessi sfiorato: Bancanuova svolge il servizio di tesoreria per
l'assemblea siciliana e gestisce alcuni fondi di rotazione
dell'amministrazione regionale per oltre 50 milioni l'anno. A quanto
risulta a "L'espresso", però la signora Grosso ha di recente
rinunciato a questo incarico.
(19 novembre 2009)