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G8 del 2001 e le false testimonianze
Mortola assolto senza dubbio, De Gennaro un po meno
Depositate le motivazioni della sentenza del Gip Silvia Carpanini. In 79 pagine la ricostruzione della vicenda della induzione alla falsa deposizione dellex Questore di Genova Francesco Colucci per «aiutare i colleghi» sotto processo, che avrebbe avuto come artefici Gianni De Gennaro, ex Capo della Polizia oggi al vertice dei servizi e lex Capo della Digos di Genova Spartaco Mortola. Il tutto passando sulla ricerca di omogeneizzare le dichiarazioni delle tre parti sul perché (e su chi decise) linvito alla Diaz dellallora capo dellufficio stampa del ministero, Roberto Sgalla.
Francesco Colucci
La figura di Colucci ne esce, per così dire, ridimensionata e con qualche area di confusione nelle sue deposizioni. Con il dubbio del giudice che lex Questore abbia interpretato o capito più che riferito nel dettaglio i colloqui con De Gennaro e Mortola, questultimo cercato dallex Questore.
Alla fine dellesame dei fatti e delle valutazioni giuridiche la Gip Carpanini assolve senza ombra di dubbio Mortola, mentre per De Gennaro ritiene che sia insufficiente la prova.
Le motivazioni erano attese e confermano, da un lato, la critica alla indagine e alla interpretazione data dalla Procura a una telefonata tra lex Questore, lex Capo della Digos e poi con De Gennaro. Intepretazione ritenuta forzata alla luce di precedenti divergenze che, peraltro, osserva la Gip, non avevano avuto esito penale per De Gennaro e Mortola.
Spartaco Mortola
Gianni De Gennaro
In sostanza la Gip sottolinea come sia stato Colucci a cercare Mortola e come abbia lui cambiato e corretto alcune delle sue affermazioni, evidenziando poi come nel 2007 Colucci «non ricordasse nel dettaglio quasi nulla» delle vicende del G8 del 2001. Il tutto passando (nellingarbugliata vicenda giudiziaria del G8 e, nello specifico, nel caso Colucci-De Gennaro) per la telefonata che inviò Roberto Sgalla (oggi a capo della Polstrada a livello nazionale, già capo ufficio stampa del ministero ed ex esponente sindacale del Siulp allepoca della fondazione del sindacato unitario di polizia) alla Diaz la sera della sanguinosa irruzione.
La Gip Carpanini non tralascia di evidenziare sia nella ricostruzione sia nelle sue valutazione di fatto e di diritto, le zone dombra, ma attenendosi poi ovviamente ai fatti del processo specifico che doveva giudicare conclude la sua disamina con dieci righe chiare ed efficaci per rappresentare la sua decisione assolutoria per Mortola e per De Gennaro: «Certo è - scrive la Gip Carpanini - che nel momento in cui non è possibile ricostruire con un certo grado di completezza e di precisione ciò che Colucci e De Gennaro si sono detti in occasione dellincontro che ha preceduto la testimonianza e, quindi, non cosa Colucci abbia capito o ritenuto di dovere fare, ma quello che gli è stato chiesto o suggerito in modo tale da condizionarne la volontà, non è neppure possibile pervenire ad unaffermazione di responsabilità».
Per cui «entrambi gli imputati devono essere assolti per non avere commesso il fatto, quanto a Mortola emergendo dagli atti la prova positiva dellinsussistenza da parte sua di qualsiasi condizionamento delle dichiarazioni testimoniali di Colucci e, per De Gennaro risultando insufficiente la prova che sia stato lispiratore del cambio di versione di Colucci su Sgalla o, quanto meno, che labbia fatto nella consapevolezza che il teste avrebbe reso dichiarazioni almeno soggettivamente false».
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