UN GIORNO A NAHR EL BARED – settembre 2009
testo e foto di Agnese Leo (Associazione Zaatar)
Arriviamo a metà mattinata con Il Comitato per Non Dimenticare Sabra e Chatila, dopo più di due ore di viaggio torrido tra Beirut e Tripoli. Alcuni di noi sono costretti a rimanere al campo profughi di Beddawi, circa 10, 15 km prima di Nahr el Bared, perché non hanno ottenuto i visti per accedere al campo. Questa è una delle peculiarità: si tratta dell'unico campo profughi palestinese presidiato DALL'INTERNO dall' Esercito Libanese. Per accedervi bisogna passare il controllo di uno dei cinque check point che ne presidiano gli ingressi, fatto questo che limita, se non preclude totalmente, la possibilità per gli abitanti dell'interno di avere contatti e relazioni commerciali con la popolazione libanese dei dintorni, con la quale, prima dei bombardamenti, c'era un fiorente commercio.
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