[NuovoLab] ACQUA, TRASPORTI, ENERGIA, RIFIUTI FUORI DAL CONT…

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Author: brunoa01
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Subject: [NuovoLab] ACQUA, TRASPORTI, ENERGIA, RIFIUTI FUORI DAL CONTROLLO PUBBLICO
GESTIONE SERVIZI PUBBLICI
ART. 23 BIS : PRIMA LETTURA E PRIME RIFLESSIONI
ACQUA, TRASPORTI, ENERGIA, RIFIUTI FUORI DAL CONTROLLO PUBBLICO


Il decreto legge 25 settembre 2009, n. 135 per l’adempimento degli obblighi comunitari all'articolo 15, modifica la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica in senso ancora più privatistico di quanto non avesse fatto la legge finanziaria dell'anno scorso all'articolo 23 bis.

Riprende quindi slancio la spinta privatizzatrice del Governo, raccogliendo i ripetuti appelli di Confindustria, perché si mettessero a disposizione delle imprese i servizi pubblici locali come fonte di guadagno assicurato in tempi di crisi.

Questa modifica è diretta ad aumentare esponenzialmente la presenza dei privati nella gestione dei servizi pubblici locali, limitando per non dire impedendo l’ingresso alle SPA completamente pubbliche o a maggioranza di capitale pubblico.

E’ un attacco generalizzato ai beni comuni e ai servizi pubblici (servizi idrici, energia, trasporti, rifiuti, manutenzioni…), che deve essere respinto con una forte mobilitazione.

Sostanzialmente tali modifiche:
-    limitano in modo molto drastico (praticamente azzerano) il ruolo delle SpA totalmente pubbliche in house, rendendo preventiva da parte dell'Antitrust l'autorizzazione per l'affidamento diretto e gli  affidamenti relativi alle SpA a totale capitale pubblico tutti con scadenza non oltre 31/12/2011;


- cancellano la possibilita' di procedere ad affidamenti diretti e quindi anche ad Enti di diritto pubblico;prevedendolo solo per societa' di capitali.

-    spingono verso la privatizzazione integrale anche le societa' quotate in Borsa, imponendo che, alla fine del 2012, la percentuale di proprietà pubblica non superi il del 30 per cento pena la decadenza dell'affidamento.


Alla luce di quanto sopra, l’unica possibilità di una gestione pubblica di quei servizi che si intendano mantenere sotto il controllo democratico, pubblico e svincolato da logiche di mercato, è la ripubblicizzazione.
Attraverso gli enti strumentali comunali e consortili, dovrebbe avvenire la riappropriazione sociale tramite la partecipazione popolare.
Alla luce di questa nuova normativa dunque, diventa indispensabile inserire negli statuti comunali la dichiarazione che il servizio pubblico, che si vuole mantenere sotto il controllo democratico e popolare, è “privo di rilevanza economica” perché colmo di rilevanza sociale, ambientale e culturale.

antonio bruno, consigliere comunale di Genova

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