Intanto il Forum della sinistra scrive al Papa: «Rinunci a v…

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Author: brunoa01
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Subject: Intanto il Forum della sinistra scrive al Papa: «Rinunci a venire e i soldi stanziati siano devoluti ai servizi sociali»
secolo xix

Un televisore entra in clausuraper la visita in Liguria del Pontefice
l'appuntamento
Intanto il Forum della sinistra scrive al Papa: «Rinunci a venire e i soldi stanziati siano devoluti
ai servizi sociali»


11/05/2008
Genova. Si avvicina il giorno della visita di Benedetto XVI in Liguria e l'attesa, per qualcuno, è preghiera. Per il mondo del movimento antagonista (al quale si è aggiunta una presa di posizione del Genoa legal forum, fatta propria dal Forum genovese della Sinistra europea), è invece contestazione. Per altri ancora, è un lavoro certosino per organizzare un apparato che, tra una settimana, dovrà essere a punto.
È certamente preghiera l'attesa degli ordini religiosi contemplativi di Genova, otto istituti di monache che hanno scelto di vivere una vita ritirata dal mondo. «Ma siamo spiritualmente vicine al Papa in ogni momento della giornata», racconta madre Speranza, superiora delle Clarisse genovesi di via Domenico Chiodo, che domenica prossima sarà nella cattedrale di San Lorenzo con una decina di consorelle, per l'appuntamento del pontefice con i religiosi e le religiose. La visita del Papa è infatti un'occasione così straordinaria che anche i conventi di clausura, per qualche ora, apriranno le loro porte. «La nostra comunitàè composta da 22 persone, una decina di noi saranno presenti, accompagnate in pullmino da padre Andrea Caruso del Sorriso Francescano - riprende madre Speranza - Qualcuna peròè troppo anziana e non potrà certo venire. Come suor Pace, che ha 92 anni. E altre dovranno accudire le consorelle anziane». Come fare allora, le monache malate e quelle "precettate", per seguire la visita almeno da lontano? Nel convento di via Domenico Chiodo non c'è mai stato un televisore, le rigide regole dell'ordine non lo prevedono. Ma il Papa è il Papa. Così in questi giorni non solo un apparecchio ha varcato gli spazi della clausura, ma è stata montata persino un'antenna parabolica sul tetto del convento: lì, alle pendici del Righi, il segnale è infatti molto disturbato. «Non siamo ancora riuscite a sintonizzarci - racconta la superiora - Ma non abbiamo perso la speranza».
I preparativi fervono, e se in piazza della Vittoria si sta completando l'allestimento del palco da dove Papa Benedetto celebrerà la messa per cinquantamila fedeli, manca la sedia del pontefice: è ancora a Santa Margherita, nella parrocchia di San Giacomo di Corte. Maestosa, alta circa due metri e mezzo, con la fodera in velluto rosso. Su quella sedia, nel 2005, si sedette Papa Giovanni Paolo II, durante la visita pastorale a Chiavari. La sedia dei due Papi, come sarà certamente ribattezzata dopo il 18 maggio, è uno dei tanti beni ecclesiali vincolati dalla Soprintendenza ed è usata, ogni giorno, da Don Marco Torre, 43 anni, parroco di San Giacomo e vicario di tutta la zona che da Portofino va a Zoagli. «Ho ricevuto la chiamata della Curia nei giorni scorsi - racconta - ho già chiesto al vescovo di Chiavari, Alberto Tanasini, l'autorizzazione ad accordare il prestito. E nei prossimi giorni, quando arriverà anche il via libera della Soprintendenza, la sedia verrà portata a Genova».
E come sarà per don Marco, dopo il 18 maggio, sedersi sulla sedia dei due Papi? «Sarà emozionante.
E, per la nostra comunità, partecipare inqualche modo all'evento è un onore e una grande soddisfazione».
Diametralmente opposta la visione di chi, sul Forum della Sinistra Europea di Genova (http//sinistraeuropea.splinder.com) lancia un appello al Papa perché rinunci alla visita in Liguria, chiedendo alle amministrazioni di vincolare le risorse, già destinate all'organizzazione dell'evento, ai servizi sociali.
I promotori stimano uno stanziamento di circa un milione e mezzo di euro.
«Premesso che siamo onorati per la scelta di portare il suo messaggio ai fedeli della nostra regione - si legge nel documento - riteniamo che le occasioni di ascoltarla di persona o tramite altri mezzi di comunicazione non manchino, mentre sono sempre più scarne le risorse da destinare ai servizi pubblici essenziali, i cui oneri ricadono sui bilanci degli enti locali».
Da qui la richiesta: «Potrebbe essere di grande aiuto per la nostra regione una Sua decisione di soprassedere alla visita se, contestualmente, chiedesse alle amministrazioni di vincolare ai servizi sociali di primaria importanza le risorse stanziate per l'evento».
Bruno Viani
viani@???
(ha collaborato Silvia Pedemonte)


11/05/2008


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