secolo xix
In ritardo i lavori alla Maddalenarischio rinvio per il G8 del 2009
il vertice in sardegna
Scelta per ragioni
di sicurezza, l'isola può contare su 130 milioni.
E per il futuro si punta
sul business degli yacht
11/05/2008
dal nostro inviato
Renzo Parodi
La Maddalena. All'ora x mancano meno di quattordici mesi, ma nessuno si strapperebbe i capelli se il vertice del G8, fissato il 1°, il 2 e il 3 luglio 2009 nell'isola sarda della Maddalena, fosse spostato a settembre. Il commissario straordinario al G8, Guido Bertolaso, lo ha già annunciato. Toccherà al neopresidente del consiglio, Silvio Berlusconi, trovare gli argomenti giusti per convincere i "colleghi" ad accettare lo slittamento, sempre che gli "sherpa" trovino un buco utile nelle fittissime agende internazionali. Il cuore del vertice sarà collocato nella zona Est dell'Isola Madre, presidiata da un mastodontico apparato di sicurezza (5 mila uomini).
L'Arcipelago maddalenino è una location ideale, lontano dalle zone nevralgiche e difficilmente presidiabili delle grandi città, isolato dal mare, al riparo da Black Bloc e contestatori vari. I soldi (130 milioni di euro) per attrezzarlo alla ciclopica kermesse sono stati trovati e dunque perché no? Ma poi, terminata la kermesse, quale futuro attende l'Arcipelago abbandonato dalla Marina Usa che per 35 anni ci aveva conservato i sottomarini a propulsione nucleare? E che fare dell'Arsenale Militare, un immenso e improduttivo guscio vuoto?
Gli spazi inutilizzati, pari a 160 mila metri quadrati all'interno del perimetro dell'Arsenale, e l'immenso specchio acqueo prospiciente (200 mila metri quadrati sommando le due aree maggiori, Cala Camicia (950 metri di banchina) e Cala Camiciotto (altri 650 metri lineari) sembrano fatti apposta per ospitare cantieri per il rimessaggio dei maxi yatchs. La SYS (Sardinia Yacht Services) di Renato Azara, centro di servizi e assistenza al turismo nautico, sede a Porto Cervo, ha messo di fronte, in un serrato confronto di idee e posizioni, autorità politiche, docenti universitari di economia marittima, e operatori del settore.Titolo del convegno: "Sea and Sardinia" (citazione da David Herbert Lawrence che all'Isola dei Nuraghe dedicò un appassionato ritratto nel 1921) "Progetti Prospettive Futuro nel Turismo Nautico". Focalizzando l'attenzione sulla Maddalena, l'obiettivo era valutare se la scommessa innescata dal G8 è praticabile e se nel lungo periodo produrrà un'economia stabile e produttiva.
L'intervento del sindaco de La Maddalena, Angelo Còmiti, si è guadagnato gli elogi dei convegnisti, colpiti dal suo coraggioso ottimismo. Con i quattrini, sono pronti i progetti operativi che in pochi anni (ovviamente non tutto sarà realizzato prima del G8) cambieranno radicalmente volto all'economia e alla dinamica sociale dell'Arcipelago. Si tratta di costruire un sistema economico sostenibile sul piano ambientale - guai a stravolgere i delicati equilibri dell'Arcipelago, che è pure Parco Nazionale - rendendo la bellezza incomparabile dei luoghi appetibile anche al turismo nautico abituato a frequentare Saint Tropez, Portofino, Montecarlo: le icone della ricchezza e del trendy. L'offerta turistica complessiva dell'Arcipelago dovrà produrre un prodigioso salto di qualità, alzando in modo netto la qualità di bar, ristoranti, locali pubblici, discoteche, impianti per lo sport, il divertimento, il tempo libero. Una rivoluzione, culturale anzitutto. Còmiti ha illustrato gli interventi decisi in vista del G8. L'ex Arsenale Militare (17 ettari di superficie utile), riconvertito e utilizzato durante il G8, è destinato ad essere ulteriormente riconvertito in polo nautico e per la cantieristica specificamente indirizzato ai maxi yachts. Dagli 800 maxi scafi di vent'anni fa si è passati agli oltre 4 mila che navigano oggi nei mari del mondo e il portafoglio ordini dei cantieri è cresciuto in proporzione. Ciascuno dei giganti del mare costa l'1% del proprio costo in manutenzione ogni anno. Al costo medio di costruzione di 30 milioni di euro a scafo, il mercato mondiale dei maxi yachts vale 12 miliardi di euro.
Nel Mediterraneo, cuore del traffico dei maxi, pochi cantieri sono attrezzati e capita che dai porti italiani si sia costretti a spostarsi a Palma di Majorca, e persino in Tunisia e in Turchia.
Tornando alla Maddalena: l'ex ospedale militare sarà trasformato in un lussuoso hotel a 5 stelle lusso che accoglierà i capi di Stato e di governo e, in seguito, la migliore clientela internazionale. Le caserme Faravelli e Sauro diventeranno strutture ricettive e direzionali. Undici dei 36 progetti presentati da privati sono stati dichiarati ammissibili e fra questi l'Acquario Mediterraneo, ricavato nell'ex edificio Telecom, già dotato di 8 grandi vasche, prolungato a mare con vasche per i pesci più grandi. I moli esterni riconvertiti in passeggiate a mare e aree per il diporto nautico, mediante l'utilizzo di pontili galleggianti. Un temibile concorrente per l'Acquario di Genova.
Nell'ottica del lungo periodo, 17 milioni di euro saranno impegnati nella costruzione di 598 nuovi posti-barca, dotati di tutti i servizi a terra per accogliere scafi dai 7 ai 60 metri. Uno specchio acque di 100mila mq sarà disegnato a Cala Gavetta e Cala Mangiavolpe. Un secondo porto turistico in località Balbiano consentirà l'ormeggio di 105 imbarcazioni in uno specchio acqueo di 10 mila mq. Un terzo approdo in località Renella, sarà adibito ai traghetti passeggeri che oggi occupano la zona nevralgica a ridosso della colonna Garibaldi, 26 barche fino ai 18 metri, 24 fino ai 32 e 15 fino ai 60 metri. L'intero waterfront cittadino sarà ridisegnato e razionalizzato.
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