25.09.06
Volontà per uscire dal blocco
x Editoriale Gara
[Testo completo del comunicato di ETA nel Giorno del Lottatore Basco] Il  
messaggio di ETA con motivo del Gudari Eguna e gli spari in aria in  
omaggio ai militanti morti risuonarono ieri con forza nella bocca di  
alcuni dirigenti politici che, un'altra volta, preferirono nascondersi  
dietro scuse, accuse e tentennamenti invece di affrontare i nodi che  
devono essere sciolti affinché il dibattito politico aperto in Euskal  
Herria avanzi.
Quella è oggi la chiave: per avanzare tra tutti nella ricerca di un  
accordo politico che vada alla cosa sostanziale e liberi l'attuale  
situazione di blocco, sostenendo e spingendo così in avanti il processo.
Sarebbe realmente facile perdersi oggi, sei mesi dopo la dichiarazione di  
cessate il fuoco permanente di ETA, ad analizzare gli apporti di questi e  
di quelli al processo; sarebbe facile, ma probabilmente infruttuoso,  
benché, senza dubbio, lascerebbe ognuno al suo posto. Sarebbe facile  
domandarsi, per esempio, quello che ha apportato il PSOE in questi sei  
mesi, se non la sempre di più sfumata dichiarazione di José Luis Rodríguez  
Zapatero impegnandosi a rispettare la decisione dei baschi. Il resto,  
probabilmente nella linea della "fermezza" che prometteva ieri lo stesso  
Zapatero, raffigura nel suo debito.
Sarebbe ugualmente molto facile girare lo sguardo verso il PNV, ieri di  
Alderdi Eguna ed ostinato nel presentarsi davanti al mondo come il "leader  
naturale" che deve seguire il ritmo del processo, proclama come che, atto  
seguito, potrebbe invitare a chiedersi sugli apporti realizzati dal  
"leader" in questi sei mesi di cessate il fuoco di ETA. Una di esse deve  
consistere, senza dubbio, nell’assecondare la strategia del PSOE quando  
sembra volere ritardare l'inizio reale di un vero dibattito politico e  
democratico in Euskal Herria. Lo stesso Patxi López, segretario generale  
del PSE-EE, lodava ieri pubblicamente quella coincidenza con Josu Jon  
Imaz, presidente del PNV. Sarebbe facile, insomma, vedere chi concretizzò  
l'attuale opportunità e speranza ormai sei mesi fa; sarebbe semplice  
osservare chi dimostra incessantemente volontà di giungere ad accordi.
Sarebbe facile ma, come già si è iscritto, probabilmente sterile. Urge che  
tutte le parti rinnovino la loro volontà e compromesso di raggiungere  
accordi, di lanciare un dibattito politico senza esclusioni né scuse né  
condizioni né condizionanti, e dargli contenuto; è già tempo di compiere  
passi.
Testo completo del comunicato di ETA
ETA vuole mandare un saluto molto sentito a tutti voi lottatori che vi  
siete avvicinati fino a qui.
Il Giorno del Guerrigliero Basco non è una data per guardare indietro, al  
contrario, è un giorno per imparare da quelli che rimasero durante il  
tragitto e ci deve servire per fortificare la lotta di oggi e di domani.  
Anche, per fortificare il compromesso di ognuno nella lotta per la libertà  
di Euskal Herria che non è qualcosa del passato, ma è presente e futuro.
L'esempio dei guerriglieri baschi che non si arresero ci porta ad un paese  
libero. Davanti all'oppressione che subisce Euskal Herria dobbiamo  
mantenerci fermi per garantire la sopravvivenza del nostro paese.
In questa strada difficile non ci regalano niente. La possibilità di una  
Euskal Herria libera sta nella testa e nelle mani di ognuno di noi.  
L'indipendenza di Euskal Herria la costruiamo con le azioni del giorno per  
giorno.
Questo è esattamente il messaggio che ETA vuole mandare il giorno di oggi.  
Ci riaffermiamo nel nostro compromesso di continuare a lottare con le armi  
nella mano fino ad ottenere l'indipendenza ed il socialismo. Abbiamo il  
sangue pronto ad essere dato per il trionfo di questa causa.
L'otterremo!
Viva i lottatori baschi! Viva Euskal Herria libera!
Viva Euskal Herria Socialista!
Lotteremo fino ad ottenere l'indipendenza ed il socialismo
Euskadi Ta Askatasuna, Patria Basca e Libertà,
ETA
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Irabazi arte!
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