Author: cetruscoDate: 2005-12-15 09:50 UTC To: NoBolkestein_Roma, NO COKE, COBAS LAVORO PRIVATO, NETWORK ANTICAPITALISTA, INCONTROTEMPOSubject: [Incontrotempo] «Il movimento non è diviso.Io, sindaco, sarò in corteo»
«Il movimento non è diviso.
Io, sindaco, sarò in corteo»
di Claudio Jampaglia
Bussoleno [nostro inviato]
eppe Joannas, sindaco di
Bussoleno, dopo aver
partecipato al "tavolo di Palazzo
Chigi" sulla Val Susa, sfilerà
in corteo sabato coi movimenti
no-tav. Normale, forse, per
questo occitano dell'alta valle
di 58 anni, di Rifondazione,
che tiene sul suo tavolo un barattolo
di terra di Venaus datato
8 dicembre (quando la gente
si è ripresa i campi espropriati
dalle forze dell'ordine).
I giornali (tranne "Liberazione")
raccontano di sindaci
da una parte e movimenti
dall'altra. Sarà così sabato a
Torino?
Io sarò in corteo e non da solo.
Molti altri colleghi ci saranno
perché hanno fatto tesoro
di questo laboratorio valligiano
di democrazia e sanno che
il loro ruolo è quello di essere a
fianco dei propri cittadini nei
momenti difficili e in quelli di
festa, come credo sarà sabato
a Torino. Io ci sarò per dimostrare
che non c'è alcun sfilacciamento
tra istituzioni e movimento
e poi perché essendo
l'unico sindaco del Piemonte
di Rifondazione credo che il
mio posto sia di essere con il
movimento. La valle ha dimostrato
in questo periodo di essersi
riappropriata della gestione
diretta dei propri diritti
e sarebbe inutile fare poesia
sulla democrazia partecipatae
poi mancare sabato, sarebbe
una dimostrazione di incoerenza
con la nostra idea di politica.
Hai partecipato al tavolo
convocato dal governo domenica,
quale era il clima dell'incontro?
Ci siamo trovati davanti cinque
ministri, il vicepresidente
del consiglio e Gianni Letta
che nonostante la fama di
"mediatore" è stato molto duro
e ha fatto subito capire che
non si preludeva ad alcuna
trattativa richiamando in modo
forte il ruolo dei sindaci e il
giuramento di fedeltà alla Repubblica
e alle leggi dello Stato.
Poi Letta ha elencato i suoi
sei punti: ripristino della legalità
(rifiutando categoricamente
il termine "smilitarizzazione
della Valle di Susa" da
noi usato), ritorno dei sindaci
"al loro ruolo istituzionale" e
"al rispetto nei confronti delle
forze dell'ordine", "riportare
un clima di tranquillità nelle
popolazioni locali", rispetto
degli accordi e dei rapporti internazionali
per la realizzazione
dell'alta velocità e la garanzia
del successo delle Olimpiadi
invernali, prosecuzione
delle prospezioni geologiche e
allestimento dei cantieri in se
uindi un richiamo più che un
dialogo. Ma cosa ha concesso
alle vostre richieste?
Nelle more delle condizioni sopracitate,
ha parlato di ripristino
dell'osservatorio ambientale e una
valutazione d'impatto per Venaus. È
stato poi Chiamparino (sindaco di
Torino, ndr) a chiedere la sospensione
dei lavori per leOlimpiadi e di
valutare le criticità dell'opera. Noi
abbiamo ribadito i nostri punti: ripristino
della normalità senza truppe,
sospensione di qualsiasi attività
tav sul territorio, confronto politico-
tecnico con gli enti locali(che ricomprendesse
le alternative al tunnel)
e l'apertura di una conferenza
internazionale sul trasporto dei valichi
alpini che non siamo riusciti
nemmeno a dire. Di fatto abbiamo
avuto il primo punto. Le forze dell'ordine
sono state ritirate da Monpantero,
Urbiano e in parte da Venaus.
Letta si è anche detto in dissenso
sulla sospensione dei lavori e
poi ha proposto il cosiddetto "tavolo
di Palazzo Chigi" per cominciare
una verifica più lunga con tutti gli
enti locali, compresi i sindaci della
gronda torinese e con l'Unione europea.
Di soluzioni alternative
nemmeno a nominarle. È intervenuto
anche Fini per ribadire che il
governo non intende rinunciare alla
tav e annunciando che i lavori inizieranno
tra qualche mese, il tempo
a disposizione per gli approfondimenti.
Stop.
Intanto i lavori sono sospesi.Ma
tu che lettura politica dai dell'atteggiamento
del governo?
Da valsusino mi viene da dire che
siccome l'inizio dei lavori di Venaus
è contrattualmente previsto per
aprile 2006 e la talpa meccanica per
gli scavi arriverà a primavera il governo
ha fatto una concessione obbligata
eguarda caso la sospensione
dei lavori coincide con le Olimpiadi.
Così il governo raggiunge due obiettivi:
la tregua olimpica in un clima
non ostile della valle e passare la
palla a dopo le elezioni. Per il resto
l'unica concessione fatta è stata l'apertura
del tavolo e gli osservatori
su come fare la Tav.
Quindi toccherà a chi vince le
elezioni ad aprile portare avanti
l'opera.E come se ne esce?
Oggi Berlusconi dice di aver raggiunto
un accordo con la Valle, anche
se non è vero, ma il problema ricadrà
sul suo successore, sull'Unione
e su tutti noi. Per aprire un confronto
tra partiti del si e del no alla
tav una via d'uscita c'è ed è stata già
enunciata da alcuni rappresentanti
politici: portare a compimento le
tratte dell'alta velocità già in avanzata
fase di esecuzione e azzerare le
tratte non avviate come questa. E
intanto aprire un grande confronto
sui trasporti, le autostrade del mare,
i valichi alpini, facendo tesoro di
questi dieci anni in cui decine di
esperti, noi e tanti altri in tutta Italia
(come i no-tir del Monte Bianco)
hanno studiato e proposto alternative
per lo sviluppo e la mobilità.
Chiediamo solo all'Unione di valutare
con attenzione quali certezze
offre sulla sua utilità e competitività
un'opera i cui tempi di consegna sono
al meglio di vent'anni in uno scenario
europeo e globale in continua
evoluzione.
C. J.