Dal Bolg di Beppe Grillo
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20 Ottobre 2005
La figlia del Che
Aleida Guevara, figlia del Che, mi ha inviato questa lettera per il blog.
"Il Che, un uomo del nostro tempo
Parlare del Che Guevara è parlare di valori riconosciuti da tutti in
qualsiasi parte e in qualsiasi tempo, però forse oggi più che mai è
necessario sentirlo più vicino a noi. Il mondo vive momenti molto difficili,
di violenza e morte, di preoccupazione per il futuro, non c'è sicurezza nel
tempo che resta, abbiamo maltrattato così tanto il nostro pianeta che non
possiamo sapere se domattina, al risveglio, onde immense copriranno le
nostre case o se la siccità sarà tanto forte e duratura che non sopravviverà
la nostra specie.
Sono quasi 40 anni che il Che richiamava la nostra attenzione sulla PACE, di
cui si parlava senza tenere conto delle povertà, delle malattie e della
disperazione di milioni di persone, così come oggi possiamo parlare di PACE
se non siamo capaci di impedire che ci siano più di 830 milioni di affamati
nel mondo, che ci siano portatori o malati di AIDS e che 26 milioni di essi
vivano in Africa, così come è possibile permettere che 325 milioni di
bambini non frequentino la scuola, che 11 milioni di bambini minori di 5
anni muoiano di malattie che possono essere prevenute.
Come è possibile che si parli di terrorismo perché si attaccano due edifici
in un paese e non quando quotidianamente muoiono bambini di fame nella
maggior parte del mondo.
Come è possibile che accettiamo una guerra che distrugge un Paese nel Medio
Oriente e non siamo capaci di esigere che si combattano la fame, la miseria,
le malattie nel cosiddetto terzo mondo.
Per questo dico che oggi più che mai abbiamo bisogno di sentire molto
prossimo a noi Che Guevara, il suo esempio di uomo che lotta contro le
ingiustizie in qualsiasi parte della terra, che ci chiede solidarietà, che
esige sensibilità e soprattutto rispetto per l'essere umano; è possibile che
non intendiamo qualcosa o che non accettiamo qualcosa, però non possiamo
giudicare e ancor più condannare senza sapere di cosa si tratta e per questo
è molto importante il rispetto per tutto quanto non conosciamo, è un
principio basico per la convivenza.
Il Che lascia a noi cose importanti, cose semplici ma che disgraziatamente
mettiamo poco in pratica e molte ne dimentichiamo: "... essere
essenzialmente umano, essere tanto umano per approssimarsi al meglio
dell'umano, purificare il meglio dell'uomo per mezzo del lavoro, dello
studio, dell'esercizio della solidarietà continuata con il popolo e con
tutti i popoli del mondo, sviluppare al massimo la sensibilità fino a
sentirsi angosciati quando si assassina un uomo in qualsiasi angolo del
mondo e sentirsi entusiasta quando da qualche parte del mondo si solleva una
nuova bandiera di libertà".
Egli ci convoca non solo a sensibilizzarsi, non è sufficiente riconoscere
quanto fatto di male, è imprescindibile che dedichiamo la nostra vita, se
necessario, a risolvere queste ingiustizie. Solo così potremo realizzare il
suo sogno di un mondo migliore e più giusto per tutti.
Lottiamo insieme, hasta la victoria siempre."