(L) mini report sul DIY Festival di Torino

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Author: pinna
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Subject: (L) mini report sul DIY Festival di Torino
io e giulio dei cetomedio abbiamo partecipato venerdi' sera e sabato al
DIY Festival - festa di Radio BlackOut presso lo spazio 211 di Torino, v.
http://copydown.inventati.org/copydown/2005/05/27/festival_dell_autoproduzione_a_torino_1

c'erano anche alcuni altri iscritti a questa lista, o loro amici/amiche,
e li invitiamo a dire la loro. li invitiamo anche a cercare di
continuare a fare da tramite fra questa lista e il giro che ha dato vita
al DIY Festival, almeno fino a quando non avremo trovato maniere
efficienti per mettere assieme le nostre energie su obiettivi comuni
(ragionamenti sul copyright, coordinamento per concerti, distribuzione
fisica e on-line, diffusione di news...).


decine di band, soprattutto punk e hardcore, hanno suonato senza sosta
dal pomeriggio a tarda sera, con cambi di set rapidi, davanti ad un
pubblico non numerosissimo ma partecipe.

alcune decine erano anche i tavoli -tutti pieni zeppi- a disposizione
di bands, distro, fanzinari e collettivi. molti gli scambi di materiale.
ad occhio direi che al festival hanno girato alcune centinaia di
persone, anche se abbiamo perso la domenica pomeriggio/sera.

venerdi' (prima che arrivassimo) mr. Mastello records aveva invitato
la gente (senza successo) a dare vita ad una discussione collettiva
sulle autoproduzioni e sullo spirito do-it-yourself.
effettivamente e' mancato (a meno che non ci sia stato dopo che noi
siamo partiti, cioe' domenica pomeriggio) un momento di allargamento
collettivo, e piu' in generale ho percepito poca voglia di aprirsi
(impressione confermatami da mr. Mastello, se non traviso) da parte dei
partecipanti. non che noi ci siamo comportati in maniera molto
differente, essendo entrambi timidi e poco comunicativi...

oltre a queste osservazioni problematiche e' stato molto figo (non solo
perche' miracolosamente non ha piovuto - e a torino!...) e sono nate
alcune relazioni, mentre altre si sono approfondite.

in breve (secondo me) si tratta di un giro numeroso, con seguito di
pubblico affezionato, in cui varie tematiche su cui noi ragioniamo sono
gia' pratiche acquisite - ma su cui c'e' poca propensione a discutere in
maniera allargata. c'e' un po' di sindrome da ghetto, forse, e la
tendenza a seguire il programma prestabilito, per cui bisogna pensare
bene alla "strategia comunicativa" da usare :)




ciao
pinna