[Cerchio] Fw: [libertari] Fw: [Precog] I: [Incontrotempo] ri…

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Author: clochard
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Subject: [Cerchio] Fw: [libertari] Fw: [Precog] I: [Incontrotempo] riassunto rapido riunione finale

----- Original Message -----
From: "clochard" <spartacoh@???>
To: <movimento@???>; "wlib" <libertari@???>; "libertari-inv"
<libertari@???>
Sent: Wednesday, October 06, 2004 1:07 PM
Subject: [libertari] Fw: [Precog] I: [Incontrotempo] riassunto rapido
riunione finale




----- Original Message -----
From: "tiscali" <kintral@???>
To: <precog@???>
Sent: Wednesday, October 06, 2004 11:53 AM
Subject: [Precog] I: [Incontrotempo] riassunto rapido riunione finale


>
> inoltro due riassunti "ufficiali" di incontrotempo, qllo di blicero e qllo
> di miliucci, che definisco delle date.
>
> -----Messaggio originale-----
> Da: incontrotempo-bounces@???
> [mailto:incontrotempo-bounces@inventati.org]Per conto di blicero
> Inviato: domenica 3 ottobre 2004 17.38
> A: incontrotempo@???
> Oggetto: [Incontrotempo] riassunto rapido riunione finale
>
>
> ovviamente e' parziale e non omnicomprensivo.
> che chiunque ha voglia o lo ritenga necessario lo integri ampiamente
>
> a vous
>
>
>
> RIASSUNTO TAVOLI
>
> * Universitari
> Relativamente partecipato (roma, padova, milano) ma abbastanza positivo
> Ci siamo dati come obiettivo prioritario intercettare la dimensione dei
> ricercatori e dei precari del mondo universitario e non.
> Rilanciamo quindi una riunione a ottobre qui a Roma insieme a un documento
> che
> cerchi di allargare la partecipazione.
> Niente di nuovo se non un ennesimo inizio di percorso che speriamo di

vedere
> crescere
>
> * Precari dello spettacolo
> E' andata bene rispetto all'anno scorso anche se si era pochi
> Questo ha fatto si' che ci fosse bisogno di conoscersi un po' per iniziare
> un
> percorso.
> C'e' la necessita' di individuare dei punti comuni su cui impostare un
> percorso,
> anche perche' le esperienze internazionali da cui siamo partiti
> (intermittenti)
> sono basate su realta' completamente diversa (quella francese ad esempio
> rispetto a quella italiana)
> La necessita' di un reddito continuo, in un lavoro discontinuo e' stato un
> punto
> di partenza, insieme alla consapevolezza di essere in molti.
> L'esigenza di incrociare percorsi di altri lavoratori e' fondamentale
> anch'essa,
> e per questo e' necessario iniziare a costruire una rete ancora tutta da
> venire.
> Per costruire tutto questo vogliamo lanciare un secondo appuntamento per

il
> 10
> ottobre qui a roma, una data vicina, ma che cade in concomitanza con la
> presentazione di una produzione di uno dei gruppi che ha partecipato e ci
> sembrava importante che fosse in questa occasioen che tornassimo a

vederci.
> L'altro punto importante che abbiamo affrontato in 4 ore di assemblea sono
> stati
> gli spazi, l'accessibilita' agli spazi e lo spazio come possibilita' di
> alternativa all'impossibilita' di relazionarsi agli spazi ufficiali,
> inacessibili a coloro che non sono gia' operatori affermati dello

spettcolo,
> lo
> spazio occupato come luogo di possibilita' di liberta' di espressione,

dove
> poter autoprodurre il proprio lavoro.
> La sensazione era che anche negli spazi occupati non ci sia uno spazio
> effettivo
> per la produzione culturale che non sia quella musicale, e quindi il
> desiderio
> di investire nella possibilita' di allargare questi margini per la
> produzione di
> saperi e cultura altra.
> Per noi e' stato molto positivo rispetto all'anno scorso.
> Prossimo appuntamento 10 ottobre ore 18.00 a strike
> Presenti: diverse compagnie teatrali di roma; lavoratori dell'ambiente a
> titolo
> individuale; persone che lavorano nelle occupazioni e che si sono

soffermati
> molto sulla questione spettacolo e intermittenza. Praticamente tutti da
> Roma.
>
> * Saperi e precarieta'
> Si sono toccati vari punti rispetto alle iniziative in atto (Reload, VPN
> spinaceto). Si e' transitato anche per la questoine universitaria e dei
> ricercatori. Non c'e' stato grande slancio se non una valutazione un po'
> complessiva.
>
> * Lotte e comunicazione
> Difficile trovare una sintesi sufficiente vista anche la natura

sperimentale
> del
> tavolo.
> Per chi ha pensato il tavolo, la discussoine segna un passaggio importante
> perche' si e' esplicitato e chiarito che la comunicazione non e' un ambito
> separato da quello piu' immediatamente e squisitamente politico.
> Per noi questo era cruciale e quindi e' un dato cruciale.
> Non e' un caso che la parola comunicazione sia ritornata parecchio nei
> giorni
> successivi.
> Sono venute fuori alcune proposte: da un lato l'idea di un bollettino che
> mettesse in comunicazione le varie lotte di precari; si e' parlato delle
> piattaforme condivise sulle quali ci aspettiamo che si avviino dei

processi
> di
> autoformazione; in piu' e' venuta fuori la proposta di una piattaforma on
> line
> di raccordo su varie lotte precarie.
> I piu' esperti nella materia di comunicazione sono stati a sentire per
> capire
> quale fosse il livello della discussoine, per cui non ci sono state grandi
> proposte. Non si voleva forzare la mano, ma andrebbe fatto un appello
> metodologico.
> La porzione centrale della discussione che poteva essere decisiva nel
> produrre
> delle proposte concrete si e' persa in interventi sostanzialmente
> autorappresentativi. Questo ha dato la possibilita' quantomeno di

sgombrare
> il
> campo da vecchi cliche' del tipo "da un lato i comunicatori e dall'altro

chi
> fa
> le lotte reali".
> A questo punto prendiamo atto del passaggio e rilanciamo la discussione
> rispetto
> ai prossimi passaggi e sperimentazioni
>
> * Repressione e controllo sociale
> Non si era in molti ma qualcosa di sensato e' uscito ugualmente. tre o
> quattro
> ragionamenti sono stati fatti e altrettante proposte.
> I ragionamenti sono stati quelli per cui precarieta' significa anche che i
> nostri modi per uscirne sono spesso a cavallo tra legalita' e illegalita',

e
> che
> quindi l'elemento repressivo non svolge una funzione secondaria nella
> dimensione
> della precarieta'
> Un secondo ragionamento ha avuto a che fare con la dinamica del controllo,
> la
> quale non e' solo quella squisitamente repressiva, ma quella che dispiega
> sul
> territorio (dalla video sorveglianza alle nuove legislazioni su sostanze e
> migranti, ecc).
> Si e' fatto un punto sulle situazioni repressive particolarmente pressanti
> (Cosenza; Genova; Napoli) sottolineando la proposta del 27 novembre di un
> corteo
> nazionale a cosenza in occasione della ripresa del processo del 2

dicembre.
> L'occasione e' importante dato che si e' rilevato una scarsa attenzione e
> capacita' di iniziativa politica rispetto a processi che riguardano il
> percorso
> di un po' di tutti.
> Le ultime due proposte fatte sono : una il 30 di ottobre per la due giorni
> di
> odio il carcere qui ad acrobax rispetto alla questoine dei processi di
> carcerizzazione e le battaglie possibili sulla questione; una seconda e'

un
> appuntamento sulla seconda settimana di novembre, con una serie di
> iniziative
> rispetto alla questione del controllo, con una dinamica distribuita sui
> territori, e le cui modalita' di costruzione sono importanti tanto quanto
> l'iniziativa stessa (come anche incontrotempo).
> L'intento e' quello di far dialogare le varie iniziative tra loro, tanto
> quanto
> dar loro maggiore visibilita' realizzandole in un medesimo lasso

temporale.
> Per quanto riguarda questo verra' messa in campo una bozza di documento di
> lancio che ci auspichiamo che tutti elaboreranno collettivamente
> Un ulteriore proposta e' quella di realizzare un "libro bianco" che

raccolga
> gli
> episodi di repressione e controllo e carcerizzazione dando la possibilita'
> di
> delineare un quadro quanto piu' completo ppossibile.
> Ultima integrazione: altro episodio grave e' le imputazioni per

associazione
> a
> delinquere di cui 14 compagni di trento sono oggetti basandosi
> sostanzialmente
> su una serie di esagerazioni di reati e di reati di opinione, con un

dossier
> della digos e dei ros che rendono molto chiaro il clima che si respira in
> italia. Se In un territorio in cui non c'e' grande radicalita' arrivano
> imputazioni
> gravissime, pensiamo quale tipo di agibilita' politica stiamo vivendo in
> Italia.
> Il ragionamento ha portato a una riflessione sugli strumenti penali per
> restringere questa agibilita' politica: il blocco di un banchetto di an
> diventa
> lesioni personali, e via dicendo; un volantinaggio contro i processi di
> cosenza
> diventa un elemento sufficiente a essere iscritti al registro degli
> indagati. I
> compagni di trento vorrebbero quindi lanciare un iniziativa in

contemporanea
> al
> corteo di cosenza, anche se questo e' subordinato a un confronto piu'
> allargato
> da parte dei compagni di trento.
> Viene sottolineato come oltre al corteo del 27 novemebre l'idea era di
> organizzare anche il 28 novembre un momento di confronto che rilanci una
> discussione sulla necessita' di combattere il restringimento

dell'agibilita'
> politica.
> Il desiderio era anche quello di lanciare un momento piu' esteso come un
> convegno da organizzare a roma piu' avanti che amplii la discussione del

28
> e i
> temi del 27.
> Inoltre e' da segnalare che al supporto legale per genova, il lavoro

verra'
> allargato da una segreteria legale a napoli anche rispetto ai processi di
> napoli, cosenza e taranto, in sinergia con gli sforzi gia' in atto.
>
> * casa e' reddito ? / sportelli
>
> La discussione e' durata oltre 3 ore e mezza quindi e' difficile
> riassumerla.
> Si e' cominciato con alcuni video che mostravano occuapzioni sotriche di
> casa e
> occupazioni piu' recenti.
> La prima parte della discussione si e' incentrata sulla questione della
> casa,
> con la partecipazione del coordinamento di lotta per la casa, militanti di
> base
> e il coordionamento 4 pini, coordinamento di inquilini di abitazioni

vendute
> dallo stato durante il processo di cartolarizzazione.
> La discussione si e' poi ampliata rispetto alla necessita' di una

battaglia
> che
> porti il diritto alla casa come diritto universale e che quindi superi la
> tradizionale divisione sulle categorie di accesso alla casa, con una
> proposta di
> rilancio dell'edilizia popolare pubblica e altre proposte.
> La discussione si e' poi spostata sulla questione sportelli, che come e'
> emerso
> non possono essere distaccati dalla dimensione della lotta per la casa, e
> che
> devono riuscire a intercettare la dimensione della lotta per la casa, non
> solo
> come declinata sopra, ma anche rispetto per esempio alla dimensione del
> caro-affitti e degli sfratti.
> Gli sportelli devono intercettare queste lotte ma si pongono come luogo di
> iontercettazione anche di bisogni sociali piu' vasti, come luogo di
> formazione e
> informazione che aiutino i soggetti che esprimono questi bisogni ad
> orientarsi e
> a sviluppare lotte sociali.
> La discussione degli sportelli e' continuata valutando la dimensione del
> territorio, cercando di partire dai territori per declinare le

specificita'
> dei
> vari sportelli rispetto a quello che li circonda.
> L'importante e' che lo sportello travalichi la dimensione del servizio per
> innescare processi di lotta; questo significa mettere in comunicazione
> soggetti
> estremamente diversi riuscendo a ricomporre delle dimensioni di lotta. Gli
> sportelli devono riuscire a darsi un punto di arrivo comune che per noi
> [acrobax,ndr] non puo' che essere una richiesta di reddito slegato dalla
> dimensione del lavoro.
> Altra questione e' stata quella dell'autoformazione come elemento cruciale
> di
> emancipazione e di principio di lotte. Dare all'informazione un senso che
> spinga
> a percorsi di riapproprizazione.
> Una delle proposte e' stata quella che dagli sportelli partano alla fine

del
> mese delle battaglie per sviluppare la riappropriazione diretta.
> Alla discussione era presente: Milano, Palermo, Napoli, Roma, Padova, e
> molti
> altri
> La proposta era quella di realizzare un bollettino delle lotte sociali; un
> ulteriore proposte era quella di riunire tutti gli sportelli sotto l'egida
> di
> san precario.
>
> I compagni di palermo hanno proposto gli sportelli come punto di

riferimento
> a
> livello territoriale e di aggregazione. Se questa aggregazione riesce a
> essere
> punto di accumulazione, allora deve poi tradursi in obiettivi concreti. Se
> la
> proposta delle riappropriazione del 27 di ogni mese, pensiamo che sia una
> proposta che puo' essere concreta.
> Sulla questione della riconoscibilita', al di la' del simbolo,

l'importante
> e'
> riuscire a mettere in rete le varie esperienze.
> Sarebbe anche importante capire che se gli sportelli vogliono essere

agenzie
> di
> mobilitazione dobbiamo anche capire che tipo di modalita' di comunicazione

e
> verifica vogliamo darci.
>
> Sulla questione della casa, vorrei far notare che la discussione e'

rimasta
> molto a livello romano. Credo che la vicenda della casa sia una questione
> ovviamente molto piu' allargata, e che e' una battaglia che attrezza la
> ricomposizione, e alla possibilita' di costruire fronti comuni di lotta.

Le
> contraddizioni a livello romano sono esplosive, ma non penso che sia solo

a
> livello romano.
> Dentro la discussione sulla casa si e' discusso sugli sportelli. Per chi

e'
> di
> roma, fare sportello puo' sottindere percorsi diversi. Rimettere al centro
> dell'agire di una rete aperta di compagni e compagni l'allargamento di un
> conflitto sociale. Dietro gli sportelli ci deve essere un discorso piu'
> approfondito sugli obiettivi reali degli sportelli.
>
> In definitiva i punti comuni che sono emersi dalla discussione sugli
> sportelli
> e' che gli sportelli non sono elemento di servizio ma elemento di raccordo
> di
> lotte sociali e mobilitazioni, elemento di ricomposizione e non elemento

di
> amministrazione delle lotte.
> Sulla dimensione dell'identificazione unitaria o meno, delle controparti
> specifiche, della definizione di territorio e specificita' evidentemente

il
> dibattito e' ancora ampiamente aperto.
> Certo e' che e' necessario costruire un percorso per arrivare a definire

un
> linguaggio comune.
>
> [lungo dibattito sulle incomprensioni sugli esempi particolari di alcune
> esperienze e gli elementi di valutazione generali emerse]
>
> [... mi sono interrotto ... ]
>
> * rete per il reddito + precog
> [...]
> scadenze
> 22-23-24 -> no work festival di casa loca e riunione precog
> 30 -> lancio sportelli
> 6 -> manifestazione
> 17-20 -> spazio autonomo su precarieta' dei womblies -> incontro del
> precariato
> europeo -> spazio fondamentale di relazione
> 27 -> corteo a cosenza
>
> * slide dei precari istat sul questionario
>
> * appunto su entrate e parte ludica
> complimenti reciproci
> punto cassa: siamo andati sopra :))))
> 3114 euro di uscite
> 3852 euro tra sottoscrizioni e trattoria
> sopra di 700 euro senza contare le altre situazione che volessero
> contribuire
> successivamente
> parte dei proventi del bar all'aperto finanziano ror e infoxoa
> la proposta e' di devolverne parte al supporto legale per genova e non

solo
> :)
>
> * comunicazioni
> salvatore (acerra) -> volevo attirare l'attenzione su un punto, sulla
> condizione
> che stiamo vivendo ad acerra. Ad acerra viviamo una precarieta' totale, a
> cui si
> sono aggiunti con gli anni una serie di disagi, le devastazioni

ambientali,
> e
> adesso si e' aggiunto il commissariamento sostanzialmente militare della
> citta'.
> Sono qui per portare questo contributo perche' vedo che bisognerebbe

uscire
> fuori dal concetto di collettivizzare le lotte sul precariato ma

allargarlo
> a
> tutte le lotte, per creare un fronte comune su tutte le lotte e i compagni
> che
> si attivano.
> Stiamo portando avanti la costruzione di una manifestazione nazionale a

roma
> il
> 17 ottobre, per allargare la nostra lotta, e ampliarla a una critica
> complessiva
> delle merci e una proposta di alternativa possibile al problema che ci
> interessa
> direttamente
> iAl termoincenerimento opponiamo il riciclaggio e il recupero, nonche'
> alternative alla gestione dei rifiuti.
> E' importante l'attivazione per una massima presenza a questo corteo a

roma,
> in
> concomitanza di un convegno sull'incenerimento di rifiuti a livello
> nazionale,
> una presenza quanto piu' variegata possibile.
>
> Migliucci (tivoli) -> c'e' in ospedale con 10 giorni di prognosi per 6
> coltellate su glutei e cosce un compagno che e' stato raggiunto da 7

persone
> direttamente nel luogo di lavoro. tutto questo in seguito a una iniziativa
> dove
> alcuni fasci hanno fatto irruzione con un bombone, cocci di bottiglia,
> bastoni e
> pietre. Domani pomeriggio alle ore 18.00 in piazza Santa Croce c'e' la

prima
> iniziativa di risposta. Mercoledi' ce n'e' un'altra che coinvolge anche le
> forze
> istituzionali.
> Una nota: quando si agisce in 7 a volto scoperto e' evidente come segnali

un
> circuito di impunita'. Percui facciamo attenzione.
>
> * si apra il dibattito!
> Migliucci -> la precarieta' e' un dato di fatto, come ci hanno mostrato i
> compagni dell'istat, ma e' anche evidente che necessitiamo di una qualita'
> della
> vita diversa, come ci illustra l'intervento del compagno di acerra.
> Ho qui i risultati di Melfi dove la lotta non viene rappresentata dai
> risultati
> elettorali, come sempre non li rappresentano, dato che non dobbiamo
> illuderci
> che le lotte si possano riassumere in una dimensione elettorale. i

risultati
> in
> breve sono 26% alla fiom, poi uil, poi sindacato della fiat, e in fondo i
> risultati dello slai cobas.
> In tutta europa dalla siemens alla bosch, si e' passato da 35 ore a 40

fino
> a 47
> ore settimanali; la delocalizzazione ha significato che i lavoratori hanno
> ceduto al ricatto padronali. Dovremmo allargare lo spettro sul piano
> spaziale le
> lotte.
> tenuto conto del risvolto legato alla precarieta' non si puo' che assumere
> il
> dato che abbiano allungato il tempo di lavoro a tutta la vita : aumento
> orario
> settimanale, scomparsa delle pensioni, annullamento del tempo di non

lavoro
> con
> intensita sempre maggiore. Allora io spero che noi tutti quanti insieme
> anche in
> quei segmenti che hanno avuto un reddito garantito riusciamo a sviluppare
> lonte,
> che non c'e' proporio speranza per un salario minimo garantito, che gli
> sportelli devono essere un momento di mobilitazione. Nel terzo

incontrotempo
> dovremmo dire che tutte le nostre vertenze,anche quelal sul reddito ha
> iniziato
> a mettere in campo lotte e soluzioni. Perche' riconsciamo al sistema nel

suo
> insieme il ruolo di controparte e quindi controla sua complessita'

dobbiamo
> lottare. In questo contesto, in cui le soggettivita' in lotta vanno
> allargate e
> accompagnate, la manifestazione del 6 non puo' che essere un ambito molto
> aperto. tanto piu' se e' una manfiestazione in cui una mattina verra'
> impegnata
> in azioni che impattino sui vari aspetti in cui vogliamolottare contro
> questa
> controparte, e poi un pomeriggio che dobbiamo decidere dove realizzare e

che
> dobbiamo decidere se sara' un momento di cultura, un momento di
> rappresentazione
> o cosa sara'.
>
> alessandro -> sto nel precariato del mondo della scuola. non entro nei
> particolari. credo che sia un laboratorio rispetto alla societa e sarebbe
> necessario un salto di qualita' nella lotta per entrare ion comunicazoine
> con
> gli studenti. Il momento in cui dovrebbe riprendere la mobilitazione mi
> auguro
> che sia un momento fattivo per la costruzione del 6.
> Altra comunicazoine: non dimentichiamoci il contesto, come la guerra,
> l'ombra
> che cancella gli altri temi a volte; in questo momento c'e' un sit in
> permanente davanti a palazzo chigi che invitiamo tutti ad assumere come
> ambito
> all'interno del quale declinare i temi della precarieta'.
> sulla scuola l'altra ipotesi era di fare una notte bianca della scuola a
> partire
> dalla realta' del precariato, delle lotte e dei centri sociali, per

esporre
> la
> verita' sulla dimensione scuola
>
> nano -> un po' di sensazioni su come e' andata. lo scorso anno e' stata

piu'
> un
> adimensione di socialita' e di discussione, capire cosa era il precariato

e
> capirsi. Poi in questo anno le lotte sono esplose e dentro questa

dimensione
> in
> questa seconda edizione ci siamo ritrovati con delle prospettive molto
> interessanti, come quella che finalmente si riprende anche una discussione
> non
> tanto e non solo gli strumenti, ma il guardare altrove, tornare a guardare
> alleanze sociali, perche' il rapporto di forza volge a nostro favore. Se

la
> precarieta' riguarda milioni di persone allora e' veramente un esercito di
> sognatori potente. Il tornare a porci le domande su come affrontare le

lotte
> sociali e come aprire alleanze sociali e' anche la fine di un periodo in

cui
> i
> movimenti hanno partecipato molto alla societa' dello spettacolo. Si torna

a
> riaprire un alleanza sociale fondamentale per una trasformazione
> dell'esistenze.
> In questo rientrano rivendicazioni su un numero sconfinato di questioni.

La
> lotta di acerra amplia lo spettro alla qualita' della vita e direttamente
> contesta il modello di sviluppo capitalista. Cosi' come da un altro punto

di
> vista il lato ludico di questo incontrotempo sono momenti fondamentali

dove
> creare cospirazioni, scambiarci costantemnte desideri e idee, e questo e'

un
> elemento fondamentale dell'espressione di una gioia e di una voglia di
> felicita'. E credo che sia altrettanto importante in questo contesto la
> rivendicazione del reddito non tanto quanto soldi, quanto riappropriazione
> della
> tempo e della felicita'. Per esempio il tavolo sui precari dello

spettacolo
> penso che sia stato molto importante perche' ha segnato un momento di
> caparbio
> avanzamento, cosi' come i compagni e le compagne dell'istat, calcolando la
> quantita e intesita' di lotte, hanno fatto un atto di cospirazoine che non
> e'
> scontata.
> Per dire che secondo me abbiamo tutte le possibilita' per fare. Non e'
> preoccupazione per la manifestazione del 6, e' un modo di fare. Lo
> striscione
> senza firme non e' una paura, ma e' un desiderio.
>
> Rachele -> vorrei dare un piccolo contributo a questa assemblea finale
> perche'
> e' un momento positivo. Io il senso che traggo e' che nulla va dato mai

dper
> scontato. Io penso che le sintesi siano un efficace strumento di
> riflessioni.
> Dal tavolo su precarieta' e spettacolo, dire che la precarieta' puo'

essere
> positiva vuol dire aprire un varco; passo al tavolo comunicazioni e lotte
> dove
> si dice che finalmente si e' messo un punto sul fatto che comunicazione e
> lotte
> non sono pianeti distinti ma legati intimamente. Queste cose non possiamo
> darle
> per scontate. Senza incontrotempo non potevamo confermarcelo. Dal tavolo
> sulla
> repressione si e' detto "rispondere coralmente". Anche questo non e'
> disgiunto
> da quello detto da lotte e comuniazione. Dal tavolo su sportelli e casa,
> mettere
> un punto su quello che deve essere partenza comune: non credo che gli
> sportelli
> noascano per rispondere a un bisogno; io penso che nascano dalla volonta'

di
> aprire un campo di intervento da parte di alcuni compagni e compagne.

Penso
> allora che anche in quel dibattito si possa ritrovare un filo comune che
> gia' ci
> fa sentire meno solo e ci danno strumenti in piu'. Ieri qualcuno ha detto
> "none'
> tanto mettere in rete ma rafforzare", e penso che incontrotempo voleva
> essere
> proprio questo.
> Io do una lettura positiva di questo 4 giorni, ma credo che per chiudere

e'
> la
> sensazione di stare nel tempo delle lotte dei compagni e delle compagne

con
> molti piu' strumenti in potenza. Se questa e' la direzione ci stiamo
> lanciando
> una sfida. Una sfida che va nella direzione di verificarci, non dando per
> scontato nlla, perche' la manifestazione dello scorso anno e' andata in un
> certo
> modo e ci sono state riflessioni comune. Lo spirito della verifica e' la
> reciproca fiducia ma anche la volonta' di darsi dei modi per confermarsi.
> Andare
> nella direzione non della sommatoria, ma del rafforzarsi.
> mario -> facciamo una valutazione positiva rispetto alle giornate. penso

che
> gli
> strumenti che ci stiamo proponendo siano un elemento di crescita per
> l'organizzazione delle lotte e la loro messa in comunicazione. Credo che

da
> un
> lato quello che noi riteniamo un elemento centrale, quella di una garanzia
> di
> reddito, e dall'altro l'elemento di una continuita' di reddito, anche se

non
> se
> n'e' parlato, credo che siano parte di una medesima rivendicazione di
> reddito.
> Io credo che laddove sia possibile questi luoghi, questi sportelli, questi
> momenti di autorganizzazione, che abbiano il carattere dlla continuita',
> dovrebbero raccogliere e recepire la dimensione della precarieta' della
> vita.
> Da un lato la rivendicazoine di reddito debba mettere insieme livelli
> rivendicativi che pero' sono punto di partenza. e questi sono elementi che
> dobbiamo sviluppare. Io penso che dobbiamo andare a verifica sulla

capacita'
> di
> immergersi nei desideri reali, nelle nostre contesti, per parlare a quella
> societa' che va al di la' da noi. Io credo che abbiamo superato alcuni
> limiti
> che hanno caratterizzato i movimenti delle fasi precedenti. Oggi ci

iniziamo
> a
> interrogare in maniera piu' composita, perche' ieri eravamo parte di
> un'altra
> fase, su un grande esperimento di connessione, di iniziare a riprenderci

la
> parola e ricominciare ad agire a partire dalle contraddizioni reale.
> blicero-> penso che non siano state tutte rose e fiori. se l'obiettivo non
> era
> torvare sintesi ma comunicazioni e sinergie, allora dobbiamo dirci che le
> assemblee e i momenti di incontro non hanno funzionato nel rompere la
> liturgia
> della politica, laddove i momenti informali hanno consentito un massiom
> scambio
> e accrescimento delle persone e delle soggettivita' che si incontrano.

Penso
> che
> un obiettivo di questa assemblea conclusiva era indicare i nodi

problematici
> e
> non diventare ulteriore tentativo un po' maldestro di sintesi. Altrimenti
> perpetriamo un problema che e' uno dei problemi principali di tutti noi,
> come
> corpo di attivisti, compagni e compagne e che fa si che ci sia distanza
> incapacita' di evolvere modelli relazionali piu' schietti e capaci di un
> confronto reale e non liturgico
> Francesco -> penso che il problema sia non concludere con una serie di

date
> convoncate da piu' o meno varie aree. ma riuscire a fare si che
> lamanifestazione
> del sei ponga attenzione al processo di crescita e di allargamento, di
> confronto
> e di crescita comune.
> Cerchiamo di trovare una forma in cui continuare a costruire il processo

di
> elaborazione comune.
> rafael -> io penso che il terreno sara' a partire dai materiali raccolti

in
> questi giorni. noi volevamo creare un numero zero di comunicazione su

questo
> incontrotempo. Questo e' una cosa che potremmo svincolare dal bollettino

che
> ha
> una sua specificita'. Vorremo fare un po' un numero 0 slegato da altro.
> Per fare questo c'e' bisogno di una partecipazione per fare questo.

L'invito
> che
> faccio io e' quella di continuare ad utilizzare la ml di incontrotempo per
> il
> dibattito, proprio perche' e' un ambito che coinvolge il maggior numero di
> soggetti che parlano e lavorano sulla precarieta'.
> Io vorrei valorizzare alcuni elementi di queste giornate. L'intervento di
> rachele che illustra come anche il tavolo degli sportelli vorrebbe
> concentrare
> il lavoro sulla dimensione territoriale e come rideclinarla. Dentro questo
> contesto mi pare evidente che non puo' portare a una sintesi, ma in un

certo
> qual modo si possano tagliare dei minimi comuni multipli. Uno di questi e'
> declinare la precarieta' come qualcosa di piu' ampio e complesso della
> dimensione lavorativa. Che si vuole tessere una vertenzialita' che sia

piu'
> complessa e piu' ampia che non i nostri usuali ambiti. Cosa e' stato ? Non
> e'
> stato tanto l'affronto dell'inceneritore ma e' stato quanto la mancanza
> totale
> della considerazione di un processo democratico dal basso a questa
> decisione.
> Questo e' stato posto come mistificazione nella vicenda di acerra. Quindi
> questi
> momenti vanno solidificati e consolidati. Quindi il bollettino di lotta

deve
> cominciare ad essere un luogo dove non si trova sintesi ma si costruisce

un
> linguaggio e un immaginario comune.
> Sono d'accordo che non va slegato il momento degli appuntamenti da quello
> dei
> contenuti. Sono d'accordo devolvere fondi a supporto legale, ma sono

ancora
> piu'
> contento che le relazioni di adunata sediziosa e incontrotempo hanno

creato
> un
> altro luogo di supporto legale su napoli e cosenza a napoli. Lo stesso

tipo
> di
> sinergie e relazioni dovrebbe valere per il 6.
> E' giusto che la giornata del 6 sia posto sotto l'aspetto del fare comune

e
> non
> delle paure. E' anche chiaro che sia importante mettere al centro la

pratica
> conseguente ai contenuti. Credo che il 27 ottobre possa essere una

giornata
> di
> precipitazione per la preparazione del 6.
> christian -> prendendo spunto da blicero, porre l'accento sul fatto che
> l'informalita' e' stata centrale mi sembra importantissimo. Anche perche'
> noi ci
> eravamo detti che volevamo trasformare l'informalita' fuori dalle

assemblee
> dentro le assemblee. Non sappiamo se ci siamo riusciti, ma sono stati
> apprezzabili i momenti all'esterno dell'assemblea.
> Come proposte, a parte il 27 di ottobre, che siano iniziative di
> autoriduzione o
> di altro, come a roma dove abbiamo individuato le controparti con cui
> confliggere, penso che sia importante incontrarsi uno stesso giorno ion
> diverse
> citta'.
> Per quanto riguarda i report, in cui auspichiamo una costruzione comune,

noi
> auspichiamo la descrizione soggettiva di come sono state vissute queste
> assemblee, perche' tante espressioni soggettive non ci sono nei report, in
> modo
> da creare forme di comunicazioni che vadano oltre incontrotempo
> Un ultima cosa, sugli strumenti della comunicazione, che anche alcuni
> collettivi
> hanno citato: questi sono stati informazioni e momenti importanti, non

tanto
> nella loro materialita', ma perche' su questo dobbiamo riflettere molto di
> piu',
> con seminari, momenti di autoformazione, e la diffusione di pratiche che
> vanno
> socializzate e valorizzate.
> luca -> non voglio farla piu' di tanto lunga. uno e' che dentor la
> ricostruzione
> dlle cose ci vanno messi altri tasselli. Nei circuiti che lavorano sui
> diritti
> dei migranit, la comprensione della necessita' di raccordare la lotta
> controla
> precarieta' e per un reddito con la lotta contro la bossi-fini, diventa un
> tentativo concreto di tessere delle lotte. Dobbiamo fare in modo che certi
> circuiti si attraversano, dobbiamo capire come i diversi elementi si
> attraversano. Ci sono in questo periodo anche una serie di battaglie che

si
> stanno rimettendo in moto, come le battaglie sui permessi di soggiorno, e
> momenti di mobilitazione in tutta italia su cpt e altri percorsi di lotta.
> C'e' a meta' d'ottobre il vertice g5 in toscana che vedra' i migranti di
> firenze
> scendere in piazza, come inizia a prendere corpo una scadenza nazionale il

4
> dicembre sulla bossi-fini. E' importante riuscire a raccordare questo
> percorso
> anche con il percorso di cui si e' parlato ion questi giorni.
> Spero tra l'altro che uno spezzone con una forte partecipazione migrante
> stia
> nella preparazione del 6, noi ci proveremo.
> Devo dirvi, molto a pelle, credo che la sensazione e' quella bella di

avere
> aperto un cantiere rispetto ad alcune cose, un lugoo dentro al quale si
> costruiscono linguaggi comuni. Credo pero' che vada assunto per quello che
> e':
> non viviamo una fase in cui le battaglie di cui parliamo sono in una fase

di
> slancio, e credo che dobbiamo assumere questo livello per poter valutare
> quello
> che facciamo, per allargare il campo. E questa cosa non puo' non

coinvolgere
> la
> natura di questi percorsi, io vorrei che le realta' del sindacalismo di

base
> si
> mettano in gioco nella natura stessa dei discorsi; io sono convinto che un
> approccio di organizzazione, non sia adatta ad intercettare la

composizione
> e
> l'esplosivita' di una battaglia contro la precarieta'. Noi dobbiamo fare

in
> modo
> che all'interno di questo cantiere ci sia una riflessione sui percorsi,
> perche'
> quello che c'e' evidentemente non e' efficace, non e' sufficiente a
> garantire
> l'esplosiione delle contraddizioni in elemento di lotta. Credo che

rispetto
> a
> questo la discussione non sia matura, pero' dobbiamo darci lo spazio su
> questo.
> un compagno di palermo -> saltero' la parte relativa ai complimenti. per
> parlare
> della parte piu' concreta, sui vari argomenti trattati mi pare prioritario
> il 6
> novembre. sul 6 novembre se ci ricordiamo l'anno scorso tutti noi vogliamo
> evitare alcuni passaggi che mettano in luce i limiti che abbiamo.
> Sicuramente non penso ci sia nessuno che voglia rendere il 6 una

situazione
> chiusa, ma io penso che da tutte le parti d'italia ci sia la volonta' di
> rendere
> il 6 novembre una manifestazione apertissima. Spero che non diventi un

alibi
> per
> tirarsi fuori da questa cosa, perche' se capiamo quanto e' importante il 6
> novembre, allora tutti quanti vi lavoriamo alacremente. Lasciamo dire al
> dopo
> quello che significhera.
> Un altro errore dell'anno scorso e' stato il livello mediatico. noi ci
> auspichiamo che si riesca a dare al 6 novmenbre maggiore visibilita' al 22
> novembre. Questo e' un poroblema che nel locale deve essere trattato con
> molta
> attenzione.
> Cerchiamo di delineare un percorso fino al 6. Io direi di avere

indicazioni
> precise per cercare di contribuire tutti insieme ala sua riuscita, lo

stesso
> giorno del 6 novembre anche.
> Un altro punto trattato marginalmente e' la questione del 27 novembre a
> cosenza,
> perche' pensiamo che sia un momento molto importante in cui contarci e
> valutarci, considerando anche che cosenza non ha ancora avuto risposte e

se
> non
> ci pensiamo noi rischiamo che nessuno possa farsene carico, e con lui cio'
> che
> significa.
> L'importanza di cosenza deve essere rilevata da tutti e va sostenuta e
> spinta da
> tutti. Capisco le difficolta' dei compagni di trento, io penso che

scendere
> a
> cosenza sarebbe la soluzoine migliore.
> L'ultima cosa, la questione degli sportelli per cui e' principale la
> battaglia
> per il reddito o altre battaglie, e' fondamentale, perche' negli esempi di
> napoli o palermo individuare la controparte in maniera chiara rende piu'
> facile
> sviluppare le lotte.
> Io penso che preparare il bollettino e avanzare la discussione possiamo
> ussare
> la lsita di incontrotempo, in linea di massima.
>
>
> rafael -> credo che continuiamo la discussione sull lista, dove definire

il
> bollettino o le modalita' di realizzazione del 6 novembre.
> mario -> la modalita' potrebbe essere qualla per cui la mattina i soggetti
> di
> precari possano costruire iniziative autonome ma che tengono insieme
> l'eterogeneita' del panorama delle lotte. Per il resto della mobilitazione
> potremmo individuare alcuni grossi obiettivi e poi nel pomeriggio

convergere
> tutti in una omogeneita' di richiesta.
> rafael -> questa e' la traccia. qui possiamo indicare delle linee

generali.
> poi
> e' chiaro che i processi sono in itinere. Poi il 24 magari ci sara' una
> piattaforma minima e quindi si agira' di conseguenza.
> Se riusciamo a individuare le scadenze e' giusto ricordare l'appuntamento

di
> cosenza. Credo che quello come genova come uno sguardo complessivo a voler
> essere uniti su questo terreno, noi rivoltare i teoremi a favore di un
> linguaggio pubblico e chiaro su quello che sono state quelle giornate.
> Detto questo il 17 c'e' l'appuntamento di acerra, e il 27 di ottobre come
> primo
> momento di precipitazione rispetto al 6 novembre. Il 24 a milano e' un
> momento
> di verifica per 27 e 6.
> Per i presenti di roma e' buono se ce ne usciamo con una data di
> preparazione.
> nano -> e' chiaro che roma deve essere supporto logistico alle indicazioni
> per
> le azioni di cui parlava mario
> per quanto riguarda il bollettino, il problema e' come lo facciamo, chi ci
> scrive e come lo distribuiamo, rimanderei la descrizione alla ml,

dopodiche'
> in
> uno dei prossimi puntelli vediamo di quagliare
>
>
>
>
>
>
> --
> ciao
> blicero
>
> --- ho reagito male --- bill (killed in 2 volumes)
>



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