Author: Carlo Mileti Date: Subject: [Lecce-sf] Fw: [comunicati_lilliput] 12 APRILE. PER LA PACE "STOP
ESSO DAY" IN 100 STAZIONI DI SERVIZIO DELLA ESSO
> 12 APRILE. PER LA PACE "STOP ESSO DAY" > IN 100 STAZIONI DI SERVIZIO DELLA ESSO
>
> Roma, 11 aprile 2003 - Domani, 12 Aprile, sarà in tutta Italia il giorno di > mobilitazione nazionale contro la Esso. Centinaia di volontari delle 5
> associazioni promotrici della campagna "Stop Esso War" (Greenpeace, Rete
> Lilliput, Bilanci di Giustizia, Botteghe del Mondo e Centro Nuovo Modello
> di Sviluppo) si ritroveranno in 30 città, in oltre 100 distributori in
> tutta Italia, per informare i gestori ed il pubblico sulla campagna e i
> motivi per non fare più rifornimento alla Esso.
> A Firenze cittadini e volontari di Greenpeace, Rete di Lilliput, Verdi,
> Emergency, Operatori per la pace, Donne in nero, Ds Isolotto, presidieranno > per tutto il giorno 7 stazioni di servizio Esso: verranno distribuiti
> volantini e adesivi che invitano gli automobilisti a non essere più clienti > Esso.
> A Bologna e Milano gli attivisti saranno mascherati da tigre, a Vicenza
> verranno bloccati tutti e 12 gli impianti della Esso. A Brescia ci sarà un
> carro armato di carta che proverà a fare rifornimento alla Esso, a Modena
> una "tigre" andrà in bicicletta per la città con la scritta "Stop Esso".
> Sarà una manifestazione pacifica, che vuole inviare alla multinazionale un
> messaggio forte di dissenso verso la sua politica, che ha contribuito
> all'uscita degli USA dal Protocollo di Kyoto e che la lega al terribile
> conflitto in Iraq.
> "Oltre a chiedere ai consumatori di non rifornirsi più alla Esso, chiediamo > alle amministrazioni locali di non rinnovare le forniture di gasolio da
> riscaldamento e di carburante per i mezzi garantite dalla multinazionale
> americana" afferma Ascanio Vitale, coordinatore della campagna "Stop Esso
> War".
> La Esso (Exxon-Mobil) è stata uno dei cinque maggiori acquirenti
> statunitensi e raffinatori di greggio iracheno nel 2001, ma ha fermato ogni > acquisto nella primavera 2002, quando l'Iraq impose una sovrattassa
> illegale per le esportazioni petrolifere. Quando essa fu progressivamente
> ridotta fino all'azzeramento, le quote di acquisto della Exxon-Mobil
> ripresero a salire - da 70,000 barili/giorno in luglio a più di 200,000 b/g > nel settembre 2002.
> "A settembre 2001 l'amministrazione Bush ha previsto, nel piano energetico
> nazionale, una crescita dei consumi di petrolio del 60% nel 2020" - afferma > Ascanio Vitale - "il controllo delle riserve di petrolio dell'Iraq è quindi > strategico per garantire le forniture agli Usa per i prossimi anni".
> Il controllo del petrolio iracheno, secondo bacino mondiale dopo l'Arabia
> Saudita, darebbe agli USA la possibilità di ridimensionare l'influenza
> saudita sulle politiche petrolifere, indebolendo l'OPEC e dando a
> Washington maggior peso sul mercato petrolifero mondiale.
> Greenpeace, Rete Lilliput, Bilanci di Giustizia, Botteghe del Mondo e
> Centro Nuovo Modello di Sviluppo chiedono a tutti i cittadini di non
> rifornirsi più alla Esso e aderire all'iniziativa attraverso il sito
> Internet: www.stopessowar.org >
> Per informazioni:
> Enrico Pezza, Coordinatore nazionale campagna Stop Esso War, 3357031996
> Andrea Cantini Greenpeace Firenze, 3285632623
> Giuliano Trentini Rete di Lilliput Firenze, 3357123507
>
>
> Campagna Stop Esso War
> Greenpeace - Rete di Lilliput - Centro Nuovo Modello di Sviluppo
> Associazione Botteghe del Mondo - Bilanci di Giustizia
>