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Alla vigilia delle elezioni in Israele l'esercito ha compiuto
una delle più imponenti operazioni di rappresaglia
Blitz notturno a Gaza
Uccisi 12 palestinesi
Almeno cinquanta i feriti. Il ministro della Difesa: "Abbiamo
distrutto le infrastrutture dove vengono prodotti i razzi"
GERUSALEMME - Israele si prepara alle elezioni, ma la situazione
sul terreno si inasprisce. Dodici palestinesi morti e almeno 50 feriti sono
il bilancio di un'incursione notturna dell'esercito israeliano nella
striscia di Gaza. Almeno 25 carri armati appoggiati da elicotteri d'assalto
si fatti largo nel cuore della città. I carri armati si sono ritirati solo
all'alba, alle sette del mattino era già tutto finito. E' stata una delle
operazioni più importanti dalla creazione dell'Autorità nazionale
palestinese. Le truppe israeliane, hanno detto fonti della polizia
palestinese, hanno distrutto anche tre palazzi e almeno quattro aziende.
Il ministro israeliano della Difesa, Shaul Mofaz, parlando alla
radio pubblica, ha detto: "Prima abbiamo agito contro un settore di Beit
Hanun (nord della Striscia di Gaza) dal quale sono stati sparati razzo
Qassam contro il territorio israeliano; poi, contro le infrastrutture dei
terroristi a Gaza nelle quali sono prodotti questi razzi".
Venerdì scorso, da Beit Hanun erano stati sparati alcuni razzi
Qassam, contro la località di Sderot, nel deserto del Neghev (sud di
Israele), ma le esplosioni non avevano causato vittime. Un portavoce
militare israeliano ha indicato che le truppe sono intervenute "nel
quartiere di Askola, nella parte meridionale di Gaza, avendo ricevuto
informazioni su importanti infrastrutture terroristiche nella zona". Secondo
il portavoce, le truppe israeliane hanno distrutto un centinaio di officine
dove venivano prodotti razzi e proiettili d'artiglieria. "I soldati - ha
aggiunto - hanno trovato forte resistenza armata".
E non sembra finita. Il ministro della Difesa Mofaz ha avvertito
che saranno intraprese azioni contro le infrastrutture di Hamas, della Jihad
islamica e del Tanzim, il gruppo armato legato al Fatah del leader
palestinese Yasser Arafat, nella zona di Yatta, a sud di Hebron, nella
Cisgiordania.
Un bliz a meno di tre giorni dal voto. Gli ultimi sondaggi
assegnano 32-33 seggi al Likud, 17-18 al Labour e 16 a Shinui, un partito
secolarista di centro che si batte contro i privilegi di cui godono gli
ultra-Ortodossi. I giornali non escludono addirittura che Shinui diventi il
secondo maggior partito, facendo retrocedere i laburisti, per la prima
volta, al rango di terza forza nazionale.
L'Intifada appare come la ragione principale del vantaggio della
destra e dei problemi della sinistra. Al Cairo, sotto la mediazione
dell'Egitto, ieri si è aperta una conferenza fra tutti i gruppi palestinesi
per discutere di una possibile tregua di un anno negli attacchi contro
Israele: ma Hamas e altri movimenti radicali si oppongono, e del resto il
terrorismo continua. Come le rappresaglie di Israele.
(26 gennaio 2003)
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