Author: clochard Date: Subject: [Cerchio] Minigonna sfacciata? Due mesi di carcere
La Stampa
Minigonna sfacciata? Due mesi di carcere
o presunto. Tempi duri anche per chi fischia l´inno nazionale, chi vive di
elemosina, i nomadi, gli squatter e le bande dei bulletti di periferia
29/1/2003
corrispondente da PARIGI
L'ordine di Nicolas Sarkozy regna sulla Francia dove tra qualche giorno sarà
rischioso calcare i marciapiedi in minigonna, chiedere l'elemosina, fermarsi
in gruppo a chiacchierare negli ingressi dei grandi condomini di banlieue.
Proibito fischiare la Marsigliese e la bandiera tricolore: sei mesi di
galera per oltraggio ai simboli della République. La sinistra denuncia la
legge «liberticida». Ma lo fa sottovoce, perché i sondaggi dicono che la
stragrande maggioranza dei francesi è d'accordo col governo, a cominciare
dagli abitanti dei quartieri popolari. Il ministro dell'Interno Sarkozy
incassa una vittoria parlamentare e irride la sinistra: «Conteranno i
risultati e rimpiangerete di aver votato contro». Ieri sera l'Assemblée ha
votato a favore: 381 sì, e cioè tutta la destra parlamentare che sostiene il
governo di Jean-Pierre Raffarin, 164 no e cioè socialisti, comunisti e
verdi. Nessun imprevisto rispetto al testo iniziale che mesi fa fu salutato
come la fine dello stato di diritto e l'inizio della «repubblica dei flic»,
o l'espressione della «lepenizzazione» degli spiriti indotta dall'imprevista
e incredibile affermazione del fascista Jean-Marie Le Pen nel primo turno
delle elezioni presidenziali. Le associazioni per i diritti civili ne fecero
l'inizio di una battaglia, il vecchio Abbé Pierre, mitico e fragile
difensore dei poveri e dei senza casa, si fece ricevere da Chirac e Raffarin
per denunciare una legge contro chi non ha nulla. Qualcosa si è mosso, chi
non ha dove andare non sarà espulso dall'immobile che occupa illegalmente.
Ma complessivamente Sarkò ha portato a casa una legge che dà all'ordine
pubblico francese un sinistro e continuo suono di manette. Nel frattempo il
ministro dell'Interno è diventato allo stesso tempo il più noto e apprezzato
uomo politico francese e la marionetta di ogni satira: «Sarkò partout,
justice nulle part», Sarkozy è ovunque, la giustizia in nessun luogo, per
parafrasare il vecchio anatema di Victor Hugo alla Francia di Louis
Napoléon. Ma la scalata del piccolo ministro appare inarrestabile. Monsieur
Chirac, che sul tema della sicurezza ha costruito la sua rielezione, può
essere al tempo stesso soddisfatto e inquieto: Sarkò mantiene le promesse
elettorali, ma minaccia la popolarità del presidente. La legge cambierà
molte cose anche se bisognerà vedere quanto sarà possibile attuarla e quanto
resterà una «grida» manzoniana. Prendiamo, per esempio, l'ultimo reato
inventato e inserito nel testo: l'oltraggio all'inno nazionale. E´ successo
due volte, nel giro di un anno, sempre a Parigi, allo Stade de France. A
settembre 2001, nel primo incontro storico tra le nazionali di Francia e di
Algeria, e fu uno choc: ottantamila fischi algerini alla Marsigliese, Zidane
e compagni impalliditi nei primi piani dello schermo gigante, Jospin (allora
primo ministro) impietrito in tribuna d'onore. Poi in primavera, con i
tifosi corsi del Bastia e uno Chirac furibondo che abbandona la tribuna
d'onore. Se ricapita, che succederà? Il «Canard enchaîné», giornale satirico
(ma non troppo), ipotizza la risposta di un arrestato al giudice:
«Sissignore, ho fischiato, ma in piedi e a tempo di musica per accompagnare
l'orchestra». Anche le norme sulla prostituzione (che non è vietata) non
saranno tanto facili da applicare. Diventa reato l'adescamento sulla
pubblica via, sia attivo che passivo. Ma cos'è un adescamento «passivo»? La
legge dice così: «...incitare a relazioni sessuali con qualunque mezzo». Ma
se è «passivo», se non si commettono «atti» di adescamento, può essere una
semplice provocazione nell'abbigliamento, una minigonna, una scollatura, uno
spacco, chissà. Nell'attesa di vedere come si regolerà la Police, la pena è
stata fissata in due mesi di galera e 3 mila 750 euro di multa. Niente pene
per i clienti (che qualche deputata socialista voleva invece sanzionare), ma
durezza con gli sfruttatori e con chi affitta locali e roulotte (fino a
dieci anni e un milione di multa). Le prostitute straniere e senza permesso
saranno rispedite in patria; quelle che denunceranno sfruttatori e
schiavisti avranno permesso di soggiorno e di lavoro. Galera anche per chi
sfrutta i mendicanti (tre anni a chi lo fa da solo, fino a dieci alle bande
organizzate) ma anche per i mendicanti che usano animali per raccattare
denaro: sei mesi di carcere e 3 mila 750 euro di ammenda. Tre anni anche a
chi è in contatto con qualcuno che mendica e non ha di che giustificare
mezzi economici e stile di vita. Pugno duro anche con i nomadi: sei mesi di
galera e 3 mila 750 euro per chi si installa abusivamente con tende e
caravan su terreni pubblici e privati. Requisizione della vettura (non della
roulotte, per non privare nessuno del tetto, come chiedeva l'Abbé Pierre),
ma contemporaneamente obbligo ai comuni di attrezzare aree di parcheggio.
Multe e galera (due mesi) per gli squatter e le bande di ragazzi che nelle
case popolari passano ore e ore negli ingressi degli edifici. E´ una
pratica, quasi un gioco di banlieue: gli inquilini sono costretti a fendere
una piccola folla che spinge, sputa, afferra qualcosa dalle borse della
spesa, smanaccia le ragazze. Presto, si sentiranno tutti più sicuri. Parola
di Sarkò.