"Non è una rivoluzione del pensiero, ma del potere. L’intelligenza artificiale (IA), presentata come trionfo della conoscenza, è in realtà il volto più recente dell’accumulazione capitalistica. Dietro la retorica dell’innovazione, l’IA ridisegna il mondo in due sfere: chi possiede la capacità di calcolo - e dunque il diritto di pensare, decidere, creare - e chi resta confinato a fornire risorse, manodopera e dati.
La promessa di un’intelligenza universale si traduce in una concentrazione senza precedenti di infrastrutture e potere cognitivo. La rete, che doveva emancipare, torna a essere una macchina di dominio globale.
Ogni epoca imperiale ha la sua risorsa. Prima l’acciaio, poi l’elettricità e il petrolio, infine Internet. Oggi lo è il calcolo per cui l’energia è trasformata in potenza di elaborazione, la mente convertita in algoritmo. Non è un processo neutrale, come osserva Pieter Verdegem¹, l’“intelligenza artificiale” è la forma più avanzata del capitalismo della rendita, un regime che accumula potere attraverso l’estrazione e la recinzione di tre risorse che includono dati, talenti e capacità di calcolo":
[
https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.che-fare.com%2Farticoli%2Flintelligenza-comune-contro-limpero-del-calcolo&e=2637b01d&h=e31cd8e9&f=y&p=y |
https://www.che-fare.com/articoli/lintelligenza-comune-contro-limpero-del-calcolo ]