Vietare i cellulari e promuovere l’Ia, l’insostenibile confusione al potere
I problemi delle linee guida per l’adozione dell’intelligenza
artificiale in tutti gli ordini e gradi di istruzione: tra clamorose
assenze, contraddizioni e ossimori. L’ennesima riforma calata dall’alto.
Ma un’altra strada è possibile
Al rientro a scuola, studenti, famiglie e docenti hanno trovato
l’ennesima sorpresa: un dettagliato libriccino contenente le linee guida
per una rapida adozione – naturalmente consapevole, responsabile e senza
ulteriori oneri a carico del bilancio – dell’intelligenza artificiale in
tutti gli ordini e gradi di istruzione.
A una prima analisi, le linee guida sembrano proseguire nella spinta
verso l'adozione di tecnologie digitali non facilmente controllabili
dagli attori della scuola, con un forte rischio che si riproponga lo
scenario già visto con i progetti PNRR Scuola 4.0: una corsa a spendere
fondi per introdurre hardware e software, senza possibilità di scelta
consapevole da parte delle scuole, terminata in un sostanziale
trasferimento di fondi pubblici al privato. L'enfasi sull'innovazione
tecnologica e sulla transizione digitale delle scuole raramente tiene
conto delle esigenze didattiche della comunità scolastica, per puntare
l'obiettivo su un mero accumulo di tecnologie che si rivelano
ingestibili dalle scuole, vuoi per incapacità, vuoi perché le tecnologie
adottate sono spesso opache, o anche perché delegate completamente a
imprese private.
L'articolo di Mazzoneschi e Barale (C.I.R.C.E. <
https://circex.org>) è
uscito nel quotidiano Domani <
https://quotidianodomani.vado.li/>.
Qui per leggere la versione integrale
https://vado.li/graffio
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" Socializzare saperi senza fondare poteri"
Primo Moroni