Non amiamo particolarmente le bandiere. In generale, sono simboli identitari e nazionalistici, che escludono e si portano in battaglia. Ma la bandiera della Palestina è il simbolo di un popolo che viene massacrato. Esporre questo simbolo vuol dire affermare il diritto di quel popolo ad esistere, vuol dire esprimere il proprio sdegno di fronte a quanto sta accadendo e chiedere al nostro governo che si adoperi perché il diritto alla vita dei palestinesi sia rispettato, che l'Italia riconosca lo Stato palestinese, come noi facciamo come individui nell'esporne il simbolo. Confidiamo che i nostri amici ebrei capiranno che questo gesto non è contro Israele, né come Stato né tantomeno come popolo, e li invitiamo a dissociarsi apertamente dalla condotta criminale del governo israeliano come noi condanniamo ogni uso della violenza.
In Palestina, da anni, e sempre di più, si muore. Si muore bambini, di bombe e di fame, si muore di apartheid, si muore perché non vengono fatti passare gli aiuti, si muore uccisi e senza voce. L'orribile massacro del 7 ottobre è quanto di più straziante abbiamo mai visto, ma oggi abbiamo negli occhi le immagini di bambini scheletrici, di corpicini carbonizzati, di vite nuove e vecchie sacrificate alla stupida assurda folle idea che il terrore si possa combattere con il terrore. Di fronte a tutto ciò siamo impotenti, ma non del tutto. Possiamo mandare soldi alle organizzazioni umanitarie e sperare che qualche aiuto arrivi. Possiamo appendere ben visibile al nostro balcone una bandiera della Palestina, per farle gridare la nostra solidarietà, il nostro sgomento, la nostra vergogna per la complicità del nostro paese.
Per questo regaliamo le bandiere della Palestina, senza chiedere altro che vengano messe in bella mostra. Magari accanto alla bandiera della pace, o anche a quella di Israele, se credete, come noi, che non vi siano alternative accettabili alla convivenza pacifica tra i due popoli.
Francesca Tartamella e Aldo Femia
Ps. Ne abbiamo un paio di dozzine, scrivete ad Aldo per avere la vostra. I primi a prenotarsi avranno la bandiera, gli altri solo l'invito a sottoscrivere per Mezzaluna Rossa, Emergency, Medici senza frontiere, Mesarvot o chi volete voi, purché sia per Gaza e contro la guerra.
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