On 5/26/25 18:55, Paola Galimberti wrote:
> Si sono dimenticati di indicare anche indipendente
> O forse no?
Forse no.
Anche la reazione dei colleghi di Federica è ben spiegabile: se i
ricercatori sono abituati a non essere indipendenti, cioè a ubbidire a
Cesare nel metodo, quando Cesare dà ordini accettabili non possono che
esserne felici, come si è felici se il despota si comporta da Marco
Aurelio invece che da Commodo. Ma è proprio l'ubbidire agli ordini che
rende la scienza (e lo stato) inaffidabile (*), perché sottoposta
all'autorità di qualcuno (da "nullius in verba" ad "alicuius in verba")
che domani potrebbe, per i suoi interessi, comandare l'opposto. In
questo senso la parte più interessante del documento è questa
A. Scientific integrity in the production and use of science by the
Federal Government is critical to maintaining the trust of the American
people and ensuring confidence in government decisions informed by science.
B. My Administration is committed to restoring a gold standard for
science to ensure that federally funded research is transparent,
rigorous, and impactful,
con A e B in reciproca contraddizione - contraddizione che non è però
nulla di sconvolgente per chi è rassegnato al mantra che la valutazione
di stato serve per migliorare la ricerca.
Il documento di Trump è apocalittico, ma solo nel senso che rivela
qualcosa che, in effetti, c'era già.
A presto,
MCP
(*) Come era chiarissimo a Kant:
https://centroriformastato.it/wp-content/uploads/2024/05/Maria-Chiara-Pievatolo_Conflitto-nelle-universita-studenti-professori-e-guerre.pdf
