[Precari_roma] nostro contributo sul 25 aprile 2025, di nuo…

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Auteur: usiait1
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Sujet: [Precari_roma] nostro contributo sul 25 aprile 2025, di nuova LIBERAZIONE , da antifascisti-e...da Usi 1912
per INFORMAZIONE, DIFFUSIONE E PUBBLICAZIONE, grazie e buon 25 aprile antifascista

Comunicato sindacale e radio stampa, per pubblicazione e diffusione (art. 21 Cost., artt. 1, 14 e 25 Legge 300/1970) grazie
USI UNIONE SINDACALE ITALIANA fondata nel 1912 e ricostituita e mail usiait1@???

PER UN 25 APRILE DI “NUOVA” LIBERAZIONE, PROSEGUIAMO LA RESISTENZA ATTIVA E CONTRASTIAMO IL COSTOSO E INUTILE RIARMO, LA TENDENZA ALLA GUERRA E LE POLITICHE ANTIOPERAIE E ANTISOCIALI DI GOVERNO ITALIANO E DEI POTER FORTI CHE CONDIZIONANO GLI ORGANISMI SOVRANAZIONALI (U.E.)

Siamo alla vigilia del 25 aprile, l’80 anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Si torna nelle piazze, con uno scenario di guerra e di ulteriori sacrifici, richiesti alle classi lavoratrici e ai settori popolari impauriti, impoveriti e indeboliti a volte rassegnati, dopo anni di emergenza e di crisi, con solo alcune sacche di resistenza nel Paese, al condizionamento di massa operato, per abituarci meglio a ogni evenienza futura e a ulteriori limitazioni e penalizzazioni sui diritti, nuovi contagi, guerre o calamità “naturali”...una emergenza di lunga durata, la chiamano “sicurezza”, la nostra no di sicuro.
Per noi autorganizzati-e e aderenti all’Unione Sindacale Italiana, il 25 aprile non è mai stato un rituale sterile e facciamo nostro l’antico motto “l’antifascismo è nostro E NON LO DELEGHIAMO”. La nostra storia e quella del movimento operaio e sindacale, ha visto i nostri predecessori, dall’esperienza di sostegno degli ARDITI DEL POPOLO del 1920-21, fino alla difesa anche fisica e militare, delle sedi sindacali, delle camere del lavoro e delle case del popolo, dalla barbarie fascista fomentata da industriali e imprenditori italici e stranieri, dai latifondisti, con l’appoggio delle guardie regie e dell’esercito, fino alla dichiarazione del 7 gennaio 1925 del prefetto di Milano su ordine dell’allora capo del governo (Benito Mussolini) di scioglimento “..per non più ricostituirsi” , con migliaia di nostri aderenti e dirigenti uccisi, incarcerati, al confino o costretti all’esilio. Il nostro contributo alla resistenza antifascista, in Spagna nel 1936 e poi con quella clandestina in Francia e in Italia, alla guerra di liberazione nazionale dal nazifascismo, assieme ad altre componenti ci porta a valutare che OGGI, nel 2025, tale opera di LIBERAZIONE NON E’ ANCORA TERMINATA.
Sono messi a repentaglio alcuni principi e cardini del nostro ordinamento costituzionale, che richiede, da parte delle classi lavoratrici in Italia come in Europa e nel mondo, una continua e costante attività di sensibilizzazione, informazione, collegamento delle lotte, rafforzamento sui posti di lavoro e sui territori delle strutture sindacali combattive e autorganizzate, nelle grandi città come nei piccoli centri, con la pratica dell’AUTORGANIZZAZIONE SINDACALE E SOCIALE, DELL’AUTOGESTIONE COME PRATICA COSTANTE, DELL’AUTOFINANZIAMENTO E DELLA SOLIDARIETA’, in Italia e a livello internazionale, fedeli a quei principi dell’Association Internationale des Travailleurs, in sigla Ait che dalla seconda metà del XIX secolo ha animato generazioni intere di lavoratrici e lavoratori, di sfruttati e di oppressi, verso quella “EMANCIPAZIONE che o sarà opera di lavoratori (e lavoratrici)”.
Il NOSTRO ANTIFASCISMO, NON LO DELEGHIAMO, né alle istituzioni statali né ai sostenitori del “volemose tanto bene, perché gli italiani sono brava gente” e siamo ben consapevoli che grande sarà l’opera di mantenimento della memoria storica, del sapere critico e collettivo sui fatti e sulle condizioni materiali, economiche e sociali che portarono alla dittatura fascista e al lungo processo, per noi non ancora concluso, della vera LIBERAZIONE, economica, sociale e culturale dallo sfruttamento e dall’oppressione, di contrasto alle politiche di riarmo europee e filo-americane, alla tendenza alla guerra (NO, non la terza guerra mondiale che non vediamo come scenario, ma da confiltti locali e alle lucrose POLITICHE DI RICOSTRUZIONE DI QUELLO CHE SI E’ DISTRUTTO, in Ucraina come pure in Palestina, /dove continua il genocidio praticato di un popolo in lotta da un secolo per la propria libertà e indipendenza, quello palestinese, massacrato dal sionismo mondiale e israeliano). PER MANTENERE VIVA E ATTUALE LA MEMORIA STORICA, SERVE DARE UN SEGNALE DI RISCATTO, DI VERIFICA DELLA VOLONTA’ DI PROSEGUIRE LE LOTTE QUOTIDIANE SUI POSTI DI LAVORO E SUI TERRITORI, oltre a contrastare le provocazioni di gruppi che ebbero un ruolo non decisivo, nella resistenza al nazifascismo, provocazioni CHE FOMENTANO IL REVISIONISMO E LA RISCRITTURA DELLA STORIA, MENTRE SI DISTRUGGONO SANITA’ PUBBLICA, ISTRUZIONE, non si investe la ricchezza prodotta nella RICERCA, nella FORMAZIONE, delle giovani generazioni e di quelle già spompate da troppa precarietà di vita, prima ancora che lavorativa, nei servizi strategici e fondamentali per potersi non solo definire, ma praticare concretamente per il benessere comune, UN PAESE CIVILE, L’Italia, perché oggi non lo è, in un contesto internazionale dove siano i popoli e i loro reali bisogni ad avere voce in capitolo, non gli interessi di una minoranza a danno di tanti e tante, in nome del dio profitto e delle speculazioni finanziarie dannose quanto lo sfruttamento delle classi lavoratrici e dei settori popolari che si vogliono mantenere sottomessi, subalterni, omologati e “rimbambiti”. LA NOSTRA RESISTENZA ATTIVA, NEL 2025, ANCHE IL 25 APRILE, E’ QUESTA.
Un cammino lungo e difficile, ma alla fine ne vale ancora la pena, come lo fu per i nostri predecessori, senza cadere nelle trappole di meccanismi repressivi e di controllo sociale e punitivo, che vorrebbero trasformare le lotte sul lavoro, sociali, di solidarietà internazionale, in problema di “ordine pubblico” e di “sicurezza”…a questo tentativo rispondiamo con gli anticorpi della lotta, dei rapporti di forza, dell’unità di azione tra le forze sane per la resistenza oggi, per la trasformazione dell’esistente, nel futuro.