"(...) a Modena, presso la Florim Gallery, il 22 maggio prossimo si terrà il “Zero Trust&Cyber security Summit 2025”, alla sua quarta edizione, dove i ceo aziendali incontreranno «ethical hacker da Israele» che tratteranno di «casi pratici dell’approccio offensive».
L’evento, che si tiene da 4 anni nella Florim Gallery, è organizzato dalla Tekapp con la sua collegata Tek8200, aziende italo-israeliane con sede a Modena. Fondata nel 2014 da Daniel Rozenek, la Tekapp collabora in joint venture con Silynx che ha sede a Tel Aviv. Cofondatore è Alex Peleg, che ha lavorato diversi anni nel ministero della Difesa israeliano. «Le competenze e tecnologie made-in-Israel del nostro team distribuito tra Modena e Tel Aviv ti permettono di dormire sonni tranquilli» si legge in bella evidenza nel sito di Tekapp. E poi ancora: «La nostra unità in Israele è composta da hacker etici israeliani provenienti dalla Divisione 8200». L’azienda inoltre afferma di usare il “Cyber Israeli Protocol”.
LA DIVISIONE 8200 è infatti l’unità di élite delle Forze di difesa israeliane (Idf), creata per condurre operazioni militari specializzate in guerra cibernetica, spionaggio, sorveglianza, controllo. Alla 8200 e al Mossad sono attribuite le esplosioni dei cercapersone che in Libano, nel settembre 2024, hanno provocato 11 morti (tra cui una bambina) e 3000 feriti.
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RAFFAELE SPIGA del movimento “Boicottaggio disinvestimento sanzioni” (Bds) sottolinea: «Se Israele è così all’avanguardia nella cybersecurity da poterla vendere alle aziende estere, è perché ha testato questi strumenti (…) nei checkpoint, lungo il muro dell’apartheid, nei territori occupati, per inviduare i bersagli, per controllare il movimento della popolazione palestinese e mantenerne la segregazione. Vergognosa la presenza delle università a questo summit».
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