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Comunicato CC 7/2024 - 28 febbraio 2024
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Maurizio Landini, la patente a punti per le aziende e la lotta dei
lavoratori
Chiedere con il cappello in mano al governo Meloni non diminuirà
l'assassinio di lavoratori da parte dei padroni!
A seguito del crollo avvenuto il 16 febbraio scorso all'interno del
cantiere Esselunga di Firenze, in cui sono stati uccisi per il profitto
dei padroni cinque operai, il segretario generale della CGIL Maurizio
Landini durante un'intervista [6] ha detto che le istituzioni e il
governo devono intervenire per non permettere più che muoiano altri
lavoratori. "_Bisogna istituire la patente a punti. Le aziende che non
rispettano le regole non devono poter lavorare, devono essere chiuse,
non devono poter partecipare agli appalti. Devono invece essere
privilegiate quelle che rispettano le norme di sicurezza". _Sono queste
le sue testuali parole, condite da ammonimenti a Confindustria e al
governo Meloni affinché siano bendisposti nel fare gli interessi degli
operai.
Nella stessa intervista ha affermato che _"in un paese che ha 4.500.000
imprese, con i livelli che oggi ci sono di controllo se va bene ne
controllano una ogni 15 anni, è come non averceli"_.
Due modi per affrontare il problema: che direzione prende la CGIL?
Esistono due modi per affrontare il problema della strage di lavoratori.
Il primo modo è quello di proseguire l'andazzo con cui finora è stato
affrontato: chiedere e rivendicare attraverso piattaforme, incontri con
governi e ministri, conferenze e grandi proclami maggiori tutele per i
lavoratori, assunzioni negli ispettorati del lavoro e più controlli,
sanzioni e penali per le aziende. Nel migliore dei casi, tutto ciò verrà
accompagnato da qualche ora di sciopero, che richiederà il cambiamento
di qualche legge appellandosi al ministro di turno. Questa linea, questo
modo di affrontare il problema, ha già mostrato ai lavoratori che
affidarsi al boia (Confindustria e le altre Associazioni Padronali) o a
chi concede al boia la mannaia per colpire i lavoratori (i governi
formati dai partiti delle Larghe Intese e tecnici che si sono susseguiti
negli ultimi 40 anni) ha portato ad avere, dal 1° gennaio 2008 al 31
dicembre 2023, 21.050 lavoratori uccisi, ammazzati sia sui luoghi di
lavoro che durante il viaggio, a cui si aggiungono ogni anno decine di
migliaia di infortuni molto spesso dichiarati "incidenti domestici" o
simili su pressione dei padroni. Negli ultimi cinque anni, oltre 300.000
lavoratori hanno subito danni permanenti da infortunio sul lavoro e
altrettanti si sono ammalati per agenti inquinanti e mansioni usuranti.
Un fenomeno in crescita tanto sono cresciuti la precarietà e il ricatto
padronale, in particolare da quando il Jobs Act firmato dal governo
Renzi ha abolito l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.
L'introduzione della patente a punti patrocinata da Landini e sostenuta
da Pierpaolo Bombardieri (UIL) prevede, inoltre, un punteggio al di
sotto del quale le aziende non devono poter lavorare con la Pubblica
Amministrazione (appalti, commesse, ecc.), oppure devono chiudere e
quindi, precisiamo noi, licenziare. Suggerisce ai padroni, nella
sostanza, che è sufficiente non investire in sicurezza e causare
incidenti per chiudere le aziende e delocalizzare le produzioni. Che ne
facciamo delle aziende che chiuderanno e degli operai che saranno
licenziati? Non è un caso, infatti, che la maggior parte degli omicidi
padronali avvengono nelle aziende destinate dai padroni a morte lenta e
a chiusura: quanto più velocemente i padroni intendono smantellare le
aziende, tanto meno spendono denaro per la sicurezza dei lavoratori.
Il secondo modo per affrontare il problema è invece quello di mobilitare
i propri iscritti e gli altri lavoratori a imporre, con ogni mezzo
necessario, le misure che servono, ossia:
- convergere sulla proposta di legge per l'istituzione del reato di
omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro [7] promossa da Rete
Iside e Unione Sindacale di Base (USB), costituire in ogni azienda
gruppi di lavoratori che si occupano di promuoverla e così contribuire a
renderla una campagna di mobilitazione generale dei lavoratori in
combinazione con scioperi e altri tipi di iniziative;
- estendere l'azione dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro (comparto
della Pubblica Amministrazione, che fa capo al Ministero del lavoro e
delle politiche sociali), aumentando il numero di ispettori per
ispezionare da cima a fondo capannoni, cantieri, uffici, macchinari, per
controllare i carichi di lavoro e le mansioni usuranti, i contratti di
assunzione e le reali mansioni assegnate ai lavoratori, la qualità dei
materiali e della strumentazione, la formazione professionale e tutto
ciò che riguarda anche solo il minimo rischio per la salute dei
lavoratori, per contrastare il lavoro nero e il caporalato attraverso un
attento lavoro di vigilanza, imponendo la regolarizzazione e
l'assunzione di tutti i lavoratori precari e a nero. Questo va combinato
con lo stanziamento immediato di fondi e altre risorse necessarie per i
controlli, con la rimozione di quei dirigenti della Pubblica
Amministrazione incapaci o collusi che, nei fatti, si rendono
corresponsabili dello stato di degrado e inerzia degli ispettorati del
lavoro e la loro sostituzione con persone competenti, non corrotte dai
padroni e quindi di fiducia dei lavoratori;
- estendere e rafforzare l'azione dei Rappresentanti dei Lavoratori per
la Sicurezza (RLS), le Rappresentanze Sindacali Aziendali (RSA) e le
Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) affinché controllino l'operato
dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro (non limitarsi a fare le
segnalazioni, ma denunciare quando i controlli non avvengono, i rapporti
di corruzione tra alcuni ispettorati e le aziende, ecc.), collaborino
con gli ispettori per far sì che i controlli siano periodici e adeguati,
venga diffusa la cultura della sicurezza sul lavoro tra i lavoratori.
Queste sono tutte misure di buon senso che il Governo di Blocco Popolare
[8] attuerà sistematicamente, una volta instaurato, impiegando tutte le
risorse necessarie ad avere un corpo di ispettori del lavoro non
corrotto, dedito a tutelare i lavoratori e capace di fare il proprio
lavoro, che collaborerà attivamente con gli organismi operai e popolari
e gli RLS, RSA e RSU nei controlli. Allo stesso tempo, sono tutte misure
che bisogna sollecitare e puntare a mettere in campo già oggi,
nell'immediato, facendo leva sulla mobilitazione dei lavoratori.
La salubrità delle aziende la decidono i lavoratori organizzati, non un
patentino concesso dalle istituzioni che finora hanno garantito impunità
e lauti profitti ai padroni
Lasciare in mano ai padroni e alle loro autorità la sicurezza dei
lavoratori apre il fianco al tentativo di scaricare sugli stessi
lavoratori la responsabilità degli omicidi padronali: è quanto avvenuto
il 25 settembre 2023, quando la Corte di Cassazione ha condannato un RLS
attribuendogli la responsabilità, congiuntamente al padrone, per la
morte in fabbrica di un suo compagno di lavoro. È ciò che avviene ogni
volta che i padroni restano impuniti o al massimo condannati a
monetizzare le stragi di lavoratori, mentre vengono incentivati a
soprassedere sulla prevenzione. Le autorità e le istituzioni non
salvaguardano gli interessi della classe operaia e del resto dei
lavoratori: c'è bisogno di organizzarsi azienda per azienda, per la
sicurezza, contro la precarietà, le delocalizzazioni e le chiusure.
Bisogna sostenere ogni operaio che non vuole rassegnarsi alla negazione
del proprio diritto a un lavoro dignitoso e sicuro e alimentare la
costituzione di organizzazioni operaie che, come i Consigli di Fabbrica
[9] sorti a seguito dell'Autunno Caldo del '69, promuovono il controllo
operaio all'interno delle aziende. Le organizzazioni operaie sono gli
anticorpi necessari per impedire ancora omicidi e infortuni per mano dei
padroni. Sono le autorità di cui il paese ha bisogno: autorità di
controllo sul governo, sulla Pubblica Amministrazione, sull'operato dei
padroni, autorità che indicano agli altri lavoratori e mettono in campo
direttamente tutto ciò che è necessario fare per imporre le misure di
sicurezza necessarie ad impedire gli omicidi sul lavoro. Questo è il
ruolo che devono assumere i lavoratori a partire dai RLS, RSU e RSA
iscritti CGIL.
Basta delegare alle autorità e alle istituzioni padronali: organizzarsi
azienda per azienda per imporre le misure di sicurezza necessarie!
Costruire organismi di lavoratori che diffondono tra i propri compagni
di lavoro la cultura della sicurezza sul lavoro e sviluppano la loro
organizzazione e mobilitazione!
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Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalle Forze dell'Ordine borghese,
una via consiste nell'usare TOR [vedere
https://www.nuovopci.it/contatti/infocont.html], aprire una casella
email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i
messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere
https://www.nuovopci.it/contatti/infocont.html].
Links:
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[1]
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[3]
https://www.nuovopci.it/voce/voce75/indvo75.html
[4]
https://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2024/com07-24/Com.CC_7.2024_Landini_e_la_patente_a_punti.odt
[5]
https://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2024/com07-24/Com.CC_7.2024_Landini_e_la_patente_a_punti.doc
[6]
http://www.ilfattoquotidiano.it/2024/02/22/crollo-a-firenze-landini-introdurre-patente-a-punti-per-le-aziende-chiudere-quelle-che-non-rispettano-le-regole/7455281/
[7]
https://leggeomicidiosullavoro.it/
[8]
https://nuovopci.it/dfa/avvnav07.html
[9]
https://nuovopci.it/voce/voce66/crsoviet.html