Re: [Aisa.circuli] il dio ANVUR

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Author: Maria Chiara Pievatolo
Date:  
To: aisa.circuli
Subject: Re: [Aisa.circuli] il dio ANVUR
On 27/02/24 12:03, Mario Annunziato via Aisa.circuli wrote:

> Purtroppo è vero quello che disse un direttore di dipartimento, i
> ragazzi guardano
> le classifiche, quindi volente o nolente bisogna impegnarsi per far
> risalire
> la posizione in classifica dei dipartimenti e delle università.
>


Le cosiddette classifiche (ranking) sono opera di aziende private a fini
di lucro. L'ANVUR invece è a capo di una forma di valutazione di stato
che, nei settori cosiddetti bibliometrici, viene anch'essa parzialmente
delegata a oligopolisti commerciali privati (Scopus e l'ex ISI, ora in
mano a Clarivate Analytics).

La coalizione COARA (https://coara.eu), a cui hanno aderito numerose
università ed enti di ricerca italiani, impegnerebbe ad abbandonare i
ranking come criteri di valutazione. C'è chi lo sta già facendo, fuori
d'Italia:

https://aisa.sp.unipi.it/wos-e-scopus-addio-da-sorbonne-e-cnrs/

https://aisa.sp.unipi.it/utrecht-e-noi-perche-continuare-a-sottomettersi-alle-classificazioni-commerciali/

Sarebbe compito delle università spiegare perché i cosiddetti ranking
sono inattendibili scientificamente, come suggerito da una marea di
letteratura (si seguano i link contenuti nelle pagine di cui sopra) -
ammesso e non concesso che desiderino continuare a fare le università.

Sarebbe interesse delle università, se volessero restare università,
avere studenti maggiorenni invece che "ragazzi" - per usare il
vocabolario offensivo di quel direttore di dipartimento - svolgere,
anche qui, la loro funzione didattica. Non lo vogliono fare? Firmano
COARA e continuano a passare dati a fattucchiere come QS e THE, magari
giustificandosi con argomenti contraddittori del tipo "ci siamo
impegnato a non giudicare gli altri con i ranking, non noi stessi"?

Che dire? Beh, se si divertono a distruggere il loro stesso mercato,
peggio per loro.

A presto,
MCP