Author: Giacomo Tesio Date: To: HackMeeting Subject: Re: [Hackmeeting] Free the Droids now! Un raccontino fresco fresco
Ciao Andrea,
è per me ovviamente difficile tenere separati gli aspetti artistici e
quelli politici del discorso, quindi ti (vi) prego di leggere ciò che
scrivo tenendo presente anche l'apprezzamento per il racconto, che non
viene assolutamente meno neanche a fronte della critica.
Per intenderci, ho amato moltissimo Asimov... finché mia figlia, dopo
averne letto uno stralcio sul libro di antologia, me l'ha smontato.
Ora sono costretto ad apprezzarlo artisticamente e disprezzarlo
politicamente. Pensa che casino! :-D
On Mon, Apr 24, 2023 at 09:55:17AM +0200, Andrea Collina via Hackmeeting wrote: > Caro Giacomo, intervengo a difendere la scelta narrativa di Agnese.. ;-)
> La critica che proponi è corretta ma è esattamente ció che accade nel nostro mondo di cui il racconto è metafora. Noi umanizziamo le macchine, gli animali, la natura, "dio" per chi ci crede.. creando narrazioni che ci rassicurino. Questa è la scienza, la veritá e la finzione.
è ciò che succede, vero.
ma se per milioni di anni questo animismo ha fornito evidentemente un
vantaggio evolutivo alla nostra specie, oggi è diventato uno strumento
pericolosissimo. molto più pericoloso delle religioni anche intese come
oppio dei popoli.
> Il racconto non è a lieto fine.
Giusta considerazione, e in effetti non ho criticato il finale.
> La vecchia si suicida ( anche molto ecologicamente ) e lascia spazio ad un mondo di automi ( la protagonista) che generano narrazioni autorassicuranti e di non-vivi connessi alla rete dell'intrattenimento. ( Fondamentalmente quello che fanno giá da oggi ( da sempre?) gli umani).
E' questo il punto della mia critica: non c'è un soggetto dentro
l'automa: se fosse stata l'ultima della nostra specie, la nonnina
avrebbe lasciato spazio non ad un'altra nuova specie (con il caveat su
cui rispondo poi ad Agnese), ma al nulla.
Ovvio però che in una realtà del genere, ci saranno sempre "macchinisti"
umani: la narrazione animista, l'allucinazione collettiva, non già di
massa, ma individuale su larga scala, non sarà mai per tutti, solo per
la maggioranza.
Qualcuno (chi?) continuerà ad avere il controllo centralizzato (ancorché
probabilistico) sull'intera società.
> Il racconto ha diversi piani di lettura, uno adatto ad adolescenti e uno più inquietante che non dá false speranze. Quando si parla di macchine senzienti, parliamo di conseguenza di umani macchinici, quindi privi di autonomia e libertá ma anche privi di un corpo sensibile al piacere e al dolore, quindi di passioni e volontá. Almeno così l'ho letto io.
Su questo rispondo anche dopo ad Agnese, ma la questione della
"corporeità" delle "AI" e della conseguente incapacità di comprendere
davvero la realtà etc... secondo me è estremamente ingenua e mal posta.
Le macchine non possono e non potranno comprendere mai alcunché perché
prive di mente, non perché prive di corpo.
E questo semplicemente a ben guardare alcune un corpo ce l'hanno già: pensa
alle "AI" di Google con i suoi miliardi di sensori sparsi su siti web (Google
Analytics, Google Fonts etc...), su cellulari, su caselle email etc... e
ai suoi miliardi di attuatori (sempre su cellulari, motori di ricerca
etc...)
Ovviamente, guardando a Google è facile vedere la presenza umana
(l'azienda, il consiglio d'amministrazione etc..) che controlla la
macchina ed orienta le persone che vi si connettono.
Ma incredibilmente, guardando ChatGPT molte persone (anche intelligenti
e in buona fede) rifiutano di vedere il macchinista (e di attribuirgli
responsabilità).
Posso capire come questo accada (manipolazione cognitivo comportamentale
durata decenni, egemonia culturale etc...) ma onestamente fatico a
comprenderlo comunque.