[Hackmeeting] Make-up per IA fasciste

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Author: fedro
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To: Hackmeeting
Subject: [Hackmeeting] Make-up per IA fasciste
Buongiorno!
Condivido questa interessante inchiesta del TIME:

https://time.com/6247678/openai-chatgpt-kenya-workers/

Alcuni dati:

- per creare ChatGPT sono stati necessari:

1. Reti neurali a 175 strati
2. 285,000 core
3. 10,000 GPU
4. connessione interna tra i server a 400 Gbps

- il motore GPT-3 è stato preaddestrato dandogli in pasto:

1. dati dal DB Common Crawl: 59%
2. dati dal DB web text: 22%
3. dati da Google Books 1 8%
4. dati da Google Books 2 8%
5. dati da Wikipedia 3%

(fonte: M. Flora, non ho riscontri di dove abbia preso questi dati.
Alcune di queste info vengono confermate dallo stesso ChatGPT, su altre
... ehm... mantiene un certo riserbo).

Com'era facile attendersi, questa operazione d'ingozzamento stile "foie
gras" (senza alcuna cura del criterio con cui si nutre la macchina) ha
fatto si che interagire con la prima versione di ChatGPT non fosse
proprio una meraviglia: vomitava sessismo, razzismo e fascismo ad ogni
piè sospinto.

La soluzione del brillante Sam Altman (OpenAI)? Mettere al lavoro una
gran massa impiegati in outsourcing dal Kenya, con salari orari tra 1.32
e 2 USD, per "etichettare" contenuti sessisti, razzisti e fascisti presi
dal web e poi "insegnare" alla sua IA a riconoscerli.

Per fortuna non si tratterebbe di lavoro schiavo: anche al rateo di 1.32
USD/ora vengono fuori circa 3 salari minimi kenyoti al mese (base 8 ore
al giorno per 20 gg al mese). Stabilito questo direi che siamo di fronte
all'ennesima tecnologia del dominio, basata sull'intramontabile furto di
plusvalore a danno di lavoratori in carne e ossa, guardacaso nel sud del
mondo, con buona pace del marketing hype.
Fedro