[Hackmeeting] Le onde medie, il governo e la RAI

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Author: giorgino
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Subject: [Hackmeeting] Le onde medie, il governo e la RAI
https://www.repubblica.it/economia/2016/09/14/news/radio_libere_frequenze_medie-147752739/

Il governo accelera sulle radio private in Am: le 148 frequenze saranno gratuite
Aldo Fontanarosa

ROMA - Le persone che sognano di aprire una radio in Am, sulle gloriose onde
medie, hanno ora un quadro più preciso delle regole di questa partita. Il
ministero dello Sviluppo economico - che offre 148 siti di trasmissione, 148
antenne, a chi vorrà tentare l'avventura - ha raccolto le domande più frequenti
degli interessati e fornisce adesso le risposte del caso.

Il documento pubblicato dal ministero conferma e precisa, tra le altre cose,
che:

1) il diritto d'uso di questi siti e delle frequenze non sarà messo all'asta. Il
ministero lo assegnerà gratis - a soggetti preferibilmente privati - dopo un
"concorso per titoli";
2) possono partecipare alla gara anche ditte individuali e associazioni;
3) i partecipanti non dovranno presentare un impegno ad un investimento minimo;

4) i vincitori avranno un diritto d'uso delle frequenze (e non una concessione);
5) chi ha in mano una vecchia concessione, rilasciata in base alla legge 223 del
1990, dovrà comunque partecipare alla nuova procedura che offre solo 148
specifici siti di trasmissione. Chi non prenderà parte alla nuova procedura, non
avrà diritto a continuare le emissioni;
6) condizione per partecipare alla nuova gara è ottenere una autorizzazione
generale, che comporta il pagamento dei relativi diritti amministrativi. Non è
stato ancora deciso l'importo dei diritti amministrativi, che comunque andranno
versati ogni anno;

7) l'autorizzazione generale non è un titolo sufficiente per avviare le
trasmissioni in Am. È semmai il lasciapassare necessario per concorrere alla
assegnazione delle frequenze;
8) l'autorizzazione si intende assegnata se, entro 60 giorni dalla richiesta,
il ministero non ha espresso parere negativo. Vale dunque il principio del
silenzio assenso;
9) i 148 siti di trasmissione hanno tutti una precisa collocazione sul
territorio italiano, e possono irradiare il segnale lungo altrettante frequenze;

10) se un editore volesse usare frequenze e antenne fuori dai parametri
ministeriali, anche come potenza del segnale irradiato, dovrà aspettare che il
ministero trovi un accordo internazionale (all'Itu) per evitare interferenze con
Paesi confinanti;
11) il diritto d'uso delle frequenze dura 20 anni;
12) dovrà avvertire il ministero chi decidesse di interrompere le trasmissioni
prima dei 20 anni;
13) gli impianti di trasmissione dovranno avere i requisiti tecnici fissati
dalla direttiva comunitaria 2014/53/Ue.

Le domande di partecipazione alla procedura devono essere recapitate, entro il
prossimo 30 settembre:
- a mano presso la sede del ministero dello Sviluppo economico di Viale America
  201, DGSCERP (stanza A516, quinto piano, dal lunedì al venerdì, dalle ore
  10,00 alle 12,00);
  - o tramite raccomandata con ricevuta di ritorno;
  - o con invio di posta elettronica certificata all'indirizzo:
    dgscerp.div04@???


https://www.repubblica.it/economia/2022/09/12/news/radio_in_onde_medie_la_rai_chiude_la_rete_ripetitori_inquinanti_consumavano_grande_energia-365367578/?ref=search

La Rai chiude la radio a onde medie: "Ripetitori inquinanti, consumavano grande
energia"
Aldo Fontanarosa

ROMA - Le onde medie della radio - quelle che Ivano Fossati canta ne La mia
banda suona il rock - non esistono più, almeno per la Rai. Dall'11 settembre
2022, Viale Mazzini chiude gli ultimi 12 impianti (vedi tabella in basso) che
rilanciavano questo tipo di segnale (in AM).

Si conclude così - questo 11 settembre - un processo di graduale disimpegno
della Rai dalle onde medie, che è iniziato addirittura nel 1999. Ventitre anni
fa, la televisione di Stato ha comunicato al ministero dello Sviluppo Economico
che avrebbe ridimensionato questi impianti - 128 all'epoca - poco alla volta.
Cosa che ha fatto ripetutamente negli anni.

E' successo, ad esempio, nel 2000 e soprattutto nel 2004 quando Viale Mazzini ha
eliminato le trasmissioni di Radio 2 e Radio 3 dalle onde medie, lasciandovi
solo Radio 1.

Gli impianti in onde medie della Rai erano molto inquinanti. Sistemati decenni
fa in zone di aperta campagna, poco alla volta si sono ritrovati circondati
dalle case. Situazione che determinava un pericolo per i residenti. I campi
elettromagnetici erano ormai fuori dagli standard ammessi.

D'altra parte, nel corso degli anni, questi impianti - enormi per dimensioni -
hanno avuto i loro problemi:
- nel 2000, quando il sindaco di Pomezia mise i sigilli all'antenna in onde
  medie di Santa Palomba,
  - e nel 2001, quando il ministro dell'Ambiente Willer
    Bordhttps://www.repubblica.it/economia/2016/09/14/news/radio_libere_frequenze_medie-147752739/


    Il governo accelera sulle radio private in Am: le 148 frequenze saranno
    gratuite
    Aldo Fontanarosa


    ROMA - Le persone che sognano di aprire una radio in Am, sulle gloriose onde
    medie, hanno ora un quadro più preciso delle regole di questa partita. Il
    ministero dello Sviluppo economico - che offre 148 siti di trasmissione, 148
    antenne, a chi vorrà tentare l'avventura - ha raccolto le domande più
    frequenti degli interessati e fornisce adesso le risposte del caso.


    Il documento pubblicato dal ministero conferma e precisa, tra le altre cose,
    che:


    1) il diritto d'uso di questi siti e delle frequenze non sarà messo
    all'asta. Il ministero lo assegnerà gratis - a soggetti preferibilmente
    privati - dopo un "concorso per titoli";
    2) possono partecipare alla gara anche ditte individuali e associazioni;
    3) i partecipanti non dovranno presentare un impegno ad un investimento
    minimo;


    4) i vincitori avranno un diritto d'uso delle frequenze (e non una
    concessione);
    5) chi ha in mano una vecchia concessione, rilasciata in base alla legge 223
    del 1990, dovrà comunque partecipare alla nuova procedura che offre solo 148
    specifici siti di trasmissione. Chi non prenderà parte alla nuova procedura,
    non avrà diritto a continuare le emissioni;
    6) condizione per partecipare alla nuova gara è ottenere una autorizzazione
    generale, che comporta il pagamento dei relativi diritti amministrativi. Non
    è stato ancora deciso l'importo dei diritti amministrativi, che comunque
    andranno versati ogni anno;


    7) l'autorizzazione generale non è un titolo sufficiente per avviare le
    trasmissioni in Am. È semmai il lasciapassare necessario per concorrere alla
    assegnazione delle frequenze;
    8)  l'autorizzazione si intende assegnata se, entro 60 giorni dalla
    richiesta, il ministero non ha espresso parere negativo. Vale dunque il
    principio del silenzio assenso;
    9) i 148 siti di trasmissione hanno tutti una precisa collocazione sul
    territorio italiano, e possono irradiare il segnale lungo altrettante
    frequenze;


    10) se un editore volesse usare frequenze e antenne fuori dai parametri
    ministeriali, anche come potenza del segnale irradiato, dovrà aspettare che
    il ministero trovi un accordo internazionale (all'Itu) per evitare
    interferenze con Paesi confinanti;
    11) il diritto d'uso delle frequenze dura 20 anni;
    12) dovrà avvertire il ministero chi decidesse di interrompere le
    trasmissioni prima dei 20 anni;
    13) gli impianti di trasmissione dovranno avere i requisiti tecnici fissati
    dalla direttiva comunitaria 2014/53/Ue.


    Le domande di partecipazione alla procedura devono essere recapitate, entro
    il prossimo 30 settembre:
    - a mano presso la sede del ministero dello Sviluppo economico di Viale
      America 201, DGSCERP (stanza A516, quinto piano, dal lunedì al venerdì,
      dalle ore 10,00 alle 12,00);
      - o tramite raccomandata con ricevuta di ritorno;
      - o con invio di posta elettronica certificata all'indirizzo:
    dgscerp.div04@???.


https://www.repubblica.it/economia/2022/09/12/news/radio_in_onde_medie_la_rai_chiude_la_rete_ripetitori_inquinanti_consumavano_grande_energia-365367578/?ref=search


La Rai chiude la radio a onde medie: "Ripetitori inquinanti, consumavano grande
energia"
Aldo Fontanarosa

ROMA - Le onde medie della radio - quelle che Ivano Fossati canta ne La
mia banda suona il rock - non esistono più, almeno per la Rai. Dall'11 settembre
2022, Viale Mazzini chiude gli ultimi 12 impianti (vedi tabella in basso) che
rilanciavano questo tipo di segnale (in AM).

Si conclude così - questo 11 settembre - un processo di graduale
disimpegno della Rai dalle onde medie, che è iniziato addirittura nel 1999.
Ventitre anni fa, la televisione di Stato ha comunicato al ministero dello
Sviluppo Economico che avrebbe ridimensionato questi impianti - 128 all'epoca -
poco alla volta. Cosa che ha fatto ripetutamente negli anni.

E' successo, ad esempio, nel 2000 e soprattutto nel 2004 quando Viale Mazzini ha
eliminato le trasmissioni di Radio 2 e Radio 3 dalle onde medie, lasciandovi
solo Radio 1.

Gli impianti in onde medie della Rai erano molto inquinanti. Sistemati decenni
fa in zone di aperta campagna, poco alla volta si sono ritrovati circondati
dalle case. Situazione che determinava un pericolo per i residenti. I campi
elettromagnetici erano ormai fuori dagli standard ammessi.

D'altra parte, nel corso degli anni, questi impianti - enormi per dimensioni -
hanno avuto i loro problemi:
- nel 2000, quando il sindaco di Pomezia mise i sigilli all'antenna in
onde medie di Santa Palomba,
- e nel 2001, quando il ministro dell'Ambiente Willer Bordon fece chiudere
l'antenna di Pescara perché molto inquinante.

I kilowatt impegnati su queste antenne erano tanti (sono stati raggiunti i 100
solo a Pisa Coltano e i 50 a Torino Volpiano, per esempio). E le centraline
elettriche che alimentavano le antenne, poco efficienti. Chiudere gli impianti e
le centraline determinerà un risparmio di centinaia di migliaia di euro ogni
anno. A pagare la bolletta elettrica era Rai Way, la società della Rai
proprietaria delle antenne.

Sul piano editoriale e dei contenuti, la Rai si limitava a trasmettere i
programmi di Radio 1 anche in Am (le onde medie), ma solo fino alle 24. Dalla
mezzanotte, le trasmissioni erano ormai vietate.

Proteste sono partite dalle comunità slovene perché le onde medie della Rai
proponevano - sulla frequenza a 981 kHz di Trieste - i programmi in lingua
slovena (ogni giorno dalle 6:00 fino alle 20:45, la domenica e i festivi dalle
8:00 alle 19:35).

La senatrice Tatjana Rojc (Pd) si appella al sottosegretario alla Presidenza del
Consiglio Giuseppe Moles, al presidente della Commissione di Vigilanza Rai
Alberto Barachini e all'amministratore delegato Rai Carlo Fuortes perché la
comunità slovena non sia penalizzata.

Il Presidente dell'Unione Italiana, Maurizio Tremul - a nome dell'
organizzazione che rappresenta la Comunità Nazionale Italiana in Croazia e
Slovenia - denuncia una doppia perdita:
- quella delle trasmissioni per la comunità slovena (come detto),
- e quella del programma radiofonico della sede Rai del Friuli, "L'Ora della
Venezia Giulia".

Se la Rai esce dalle onde medie, molti editori privati partecipano alle gare del
Garante per le Comunicazioni, l'AgCom, che mettono a disposizione frequenze in
questo spettro radiofonico.on fece chiudere l'antenna di Pescara perché molto
inquinante.