Re: [Pacifistat] Cancellazione dalla mailing list

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Author: Valeria Mastrostefano
Date:  
To: Stefania Cardinaleschi, Luigi De Iaco, pacifistat
Subject: Re: [Pacifistat] Cancellazione dalla mailing list
Ciao Luigi, ciao Stefania, ciao tutti,

anch’io non mi cancello, ma mi pronuncio. Oggi più che mai è importante non scappare o nascondersi, ma esprimere il proprio parere. Sono d’accordo con voi sull’importanza di continuare a farci sentire per non vedere annullate le grandi conquiste che abbiamo ottenuto con lo smart working e perché questo grande esperimento imposto dalla pandemia possa continuare a rappresentare, dopo la pandemia, una vera modalità alternativa di lavoro per il nostro istituto.

Però penso che l’impegno per garantire un futuro allo smart working vada sostenuto fuori dall’attuale contesto pandemico. Anche perché oggi, in una situazione non Covid-free, sarebbe difficile far convergere le posizioni di chi ritiene il vaccino un ritorno alla libertà con quelle di chi invece lo vede come una minaccia della libertà personale.

Sono una convinta sostenitrice del green pass (anzi a dirla tutta sarei per l’obbligo vaccinale), ma non odio la corrente opposta. Ritengo che si debba andare avanti su questa strada perché come cittadini abbiamo il diritto/dovere di vedere tutelata la salute di tutti (oltre che la nostra individuale), garantendo però allo stesso tempo i diritti di quella minoranza costituita da coloro che non possono vaccinarsi per seri motivi di salute.

Non possiamo far finta che non esistano due fazioni contrapposte ed è per questo che conquiste lavorative come lo smart working vanno difese fuori dal contesto pandemico sia perché si spera che questa situazione finisca al più presto e che lo smart working diventi invece una modalità di lavoro non più straordinaria ma ordinaria sia perché una battaglia intrapresa da soggetti con opinioni così divergenti sul tema della libertà sarebbe sicuramente perdente.    


Dunque mettendo per ora da parte il tema dello smart working e rileggendo i precedenti interventi, vorrei partecipare anch’io al dibattito che era in corso sul tema ‘vaccini si, vaccini no’. E lo faccio ricordando Napoli nell’estate del 1973 e scomodando uno psicanalista, una figura oggi necessaria per aiutarci a lavorare e magari ad uscire da una delle angosce principali di questi tempi.

'Era l’estate del 1973 e a Napoli si combatteva la battaglia contro il colera. “Vogliamo il vaccino” chiedeva la popolazione. A testimoniarlo una vecchia foto in bianco e nero conservata dall'archivio Carbone. Nella foto in bianco e nero ci sono uomini, donne e bambini. Protestano perché vogliono proteggersi da quel nemico che evoca terrore e lutti. Vogliono quel vaccino anche per essere liberi, per poter mandare i figli a scuola… La mobilitazione di massa portò a una campagna di vaccinazione record. Il colera fu così sconfitto'. Da Repubblica: (https://napoli.repubblica.it/cronaca/2021/07/27/news/napoli_dall_estate_del_1973_al_2021_in_piazza_per_chiedere_il_vaccino-311960925/).

Sempre su Repubblica del 28 luglio scorso Massimo Recalcati, che di viaggi negli abissi mentali se ne intende, prova a tracciare una geografia del frastagliato popolo no vax, partendo da una costante del loro ragionamento: il grande capitolo filosofico-politico della libertà.
È un breve ma incisivo articolo disponibile on line (anche se questa versione purtroppo è interrotta da altre notizie): https://www.repubblica.it/cronaca/2021/07/29/news/nella_mente_dei_no_vax-312284179/

Le energiche riflessioni di Recalcati continuano sull’ultimo Robinson di Repubblica che peraltro raccoglie anche il parere di Luciano Canfora sui complottismi nella storia della civiltà. Questi ultimi articoli non sono ancora disponibili, ma potete trovare qui qualche traccia: https://www.repubblica.it/robinson/2021/09/24/news/su_robinson_il_grande_complotto_contro_la_storia-319103564/

Ciao.
Valeria


----- Messaggio originale -----
Da: "Stefania Cardinaleschi" <cardinal@???>
A: "Luigi De Iaco" <deiaco@???>
Cc: "pacifistat" <pacifistat@???>
Inviato: Martedì, 28 settembre 2021 16:34:50
Oggetto: Re: [Pacifistat] Cancellazione dalla mailing list

Sono d'accordo con Luigi sul vedere che di fondo si è sviluppata una discussione sterile, con un non voluto confronto inproduttivo che ci fa perdere di vista rispetto alle modifiche sociali che tutto quanto sta accadendo di fatto crea.
Uscire forse anche questa è una sconfitta di questa chat.
Personalmente penso che dobbiamo allargare la nostra informazione, essere capaci di non giudicare e di accettare le decisioni degli altri sull'essere vaccinato o meno. Esiste libero arbitrio ma anche la possibilità di comunicare che le terapie domiciliali sono eccellenti , parlo delle due organizzazioni che lo fatto in casi di infezione da virus, è vero si muore è vero che si guarisce.
Ora il green pass, io ad esempio, indipendentemente da quello che farei, ora non posso fare vaccino, ho avuto un herpes e infezioni ricorrenti all'occhio ancora in cura.
Qualcuno mi vuole dire che posso essere tranquilla a tornare a lavoro perchè tutti sono vaccinati? Oppure i vaccinati sono tranquilli di non contagiarsi? sono tanto le domande e le risposte possibili, si può andare avanti su vari aspetti. ma a che serve?
Ma di fatto dovremo riuscire a farci spiegare perchè c'è un obbligo su uno strumento che dovrebbe garantire la salute, perchè sui treni rapidi c'è bisogno green pass e sui regionali no? non sto dicendo di metterlo a tutti, ma vorrei capire perchè. Voi non avete perplessità?
Lo smartworking è uno strumento utile di lavoro, quella flessibilità che consente una maggiore armonia tra tempo di lavoro e famiglia/impegni.
E' certamente più utilizzabile in gran parte delle attività, l'Istat ha dimostrato di aver fatto un lavoro eccellente, con tutte le difficoltà iniziali.

Un saluto a tutt@
Stefania


----- Messaggio originale -----
Da: "Luigi De Iaco" <deiaco@???>
A: "pacifistat" <pacifistat@???>
Inviato: Martedì, 28 settembre 2021 15:27:22
Oggetto: Re: [Pacifistat] Cancellazione dalla mailing list

Carissimi, vorrei chiedere a tutti di non iniziare anche in Istat una sterile discussione tra no vax e pro vax, utile solo a far creare due fazioni che si odiano (come sta accadendo nel resto della società) ed a farci entrare in conflitto. In questo momento così delicato dobbiamo essere uniti, perché c'è in ballo il rinnovo del contratto, la messa in discussione dello smart working e l'obbligo del Green pass per poter lavorare in presenza.

Tutto questo a prescindere da come la pensiate su vaccini, green pass e smart working, è un intollerabile attacco a noi lavoratori del settore pubblico, del tutto analoga all'attacco dello stesso Brunetta di qualche anno fa, quando ha coniato il temine di "fannulloni", appellativo che abbiamo ancora appicciato addosso e preludio per negarci, pian piano, sempre più diritti!

Senza girarci troppo intorno, l'obbligo di Green pass ed il tentativo di eliminare lo smart working è uno strumento per "costringere" le persone a vaccinarsi, perché probabilmente non è possibile disporre per legge l'obbligo vaccinale. Ora, indipendentemente da come la pensiate su questi temi, vi sembra tollerabile che il Governo, all'italiana, costringa le persone a vaccinarsi limitando la libertà e rendendo molto impegnativo andare a lavoro, con la minaccia di perdere perfino lo stipendio, visto che non può obbligare al vaccino? Ora questi mezzucci vengono utilizzati per l'obbligo vaccinale, in futuro verranno utilizzati per imporre altre coercizioni aggirando la legge, la costituzione e le leggi europee.

Credo che dovremmo essere tutti uniti, pro vax e no vax, pro green pass e no green pass, pro smart working e no smart working, perché altrimenti ci schiacciano (dividi et impera...). Non possiamo stare a guardare e subire tutto questo. Spero che i sindacati siano sensibili a questo richiamo e inizino da subito ad attivarsi, per non far dividere i lavoratori e per non subire passivamente questi attacchi, cascando nella trappola (così come stiamo cascando anche noi) di essere a favore o contro l'una o l'altra cosa.

Lasciamo da parte l'ideologia (perché che di questo si tratta), andiamo oltre le due fazioni che si odiano e opponiamoci in maniera decisa ai tentativi di questo Governo di schiacciarci e di toglierci ogni diritto!

Scusa te se ho alzato la voce...

Chiedo a chi sta uscendo da questa lista di ripensarci (scusate l'invadenza...)

Un caro saluto
Luigi

__________________________________

Luigi De Iaco
Ricercatore

Istat - Dcat

Responsabile scientifico del Progetto
"Informazione statistica territoriale e
settoriale per le politiche di coesione 2014-2020"

Project manager
Indicatori territoriali per le politiche

piazza Marconi, 26/c - 00144 Roma Italy
tel.: 0646734417
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