Author: monzantifascista Date: To: boccaccio Subject: [foa_Boccaccio003] Cinquecento in corteo, il Boccaccio rioccupa
Al termine di un partecipassimo corteo che ha visto oltre 500 persone
sfilare per le strade di Monza in risposta allo sgombero di Via Rosmini
11, la FOA Boccaccio 003 ha occupato uno stabile abbandonato in via
Timavo 12, dove fin da subito sarà data continuità all’attività del
centro sociale monzese. Ringraziando ancora per il supporto tutti e
tutte le solidali che hanno preso parte alla giornata di lotta di ieri,
rilanciamo il calendario di iniziative previsto per i prossimi giorni.
Mercoledì 14 luglio
ore 10-18 lavori di riqualificazione dello spazio (porta scope, sedie,
tavoli,…)
ore 18 CHIACCHERE DA BAR ‘nta galera a cura di Tarantula
Giovedì 15 luglio
ore 19 ASSEMBLEA PUBBLICA su sgombero e rioccupazione del Boccaccio
Domenica 18 luglio
dalle ore 17 A MUSO DURO
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Questo il volantino distribuito lungo il corteo di ieri.
NON ABBIAMO SPAZIO DA PERDERE
Sullo sgombero della Foa Boccaccio 003
Oggi, 13 luglio 2021, l’occupazione di via Rosmini 11 è stata sgomberata
dalle forze dell’ordine. Lasciamo questo luogo con molta rabbia: eravamo
consapevoli e pronte/i da
tempo ad affrontare questo momento e rilanciare la sfida.
Dai primi del 2000, siamo già passati attraverso una decina di sgomberi.
Uno sgombero è solo un contrattempo tra un’occupazione e quella
successiva. E quello di
oggi non diminuisce la nostra forza: la forza di un collettivo numeroso
e deciso, con alle
spalle due decenni di esperienze e lotte, dentro un’ampia collettività
di individui e spazi
complici e solidali.
Sono molte le lotte e i percorsi a cui abbiamo dato vita fuori e dentro
lo spazio della Foa Boccaccio, nel tentativo di sperimentare altri modi
di vivere, oltre
casa e lavoro, famiglia e produzione.
Oggi veniamo allontanate/i da un luogo che abbiamo occupato 10 anni fa
quando era
solo la carcassa di un vecchio centro sportivo in stato di abbandono,
riempiendolo nel
tempo di progetti, idee, affetti e vita.
Chi ci allontana da qui ha nome e cognome: la sede monzese del Club
Alpino Italiano e il
locale Moss, con l’immancabile sostegno della Questura di Monza.
Al posto della Foa Boccaccio, sorgerà la “Casa della Montagna” (o Quota
162), con annesso ristorante e maxi parcheggio. L’ennesima colata di
cemento a
distruggere un luogo che in questi dieci anni abbiamo fatto vivere tra
assemblee,
concerti, festival, sport popolare, autoproduzioni, lotte e progetti di
solidarietà.
Ma è in realtà tutta la città di Monza che si riempirà di palazzi,
parcheggi e
infrastrutture: come documentiamo da mesi, molti sono i quartieri
coinvolti in processi di riqualificazione che muoveranno ingenti somme
di denaro e diverse tonnellate di cemento. Una città fatta di quartieri
dormitorio, appartamenti di lusso e telecamere a ogni angolo.
Sono questi gli orizzonti che ci apre la variante al PGT, che la giunta
Allevi sta
approvando proprio in questo periodo.
Dentro città sempre più costose, inaccessibili e controllate, c’è ancora
più bisogno di uno
spazio autogestito e liberato: un bisogno che è desiderio e volontà
politica.
Da 20 anni siamo la FOA Boccaccio 003 e lo saremo ancora. Non vi
lasceremo in pace.