Author: Massimiliano Piagentini Date: To: forumlucca Subject: [Forumlucca] Sovraffollamento e malati psichiatrici nel carcere di
Lucca
L'associazione Antigone, che da sempre si occupa dei diritti delle persone
detenute, nel suo ultimo rapporto annuale sulla situazione carceraria,
denuncia che la casa circondariale di Lucca è uno dei centri più affollati
del nostro Paese.
Al San Giorgio, infatti, sono recluse 113 persone nonostante la capienza
massima sia di 62.
Questa situazione fa sì che la struttura lucchese risulti al quarto posto
in Italia per sovraffollamento, preceduta da Taranto, Brescia e Lodi.
Ma non è tutto.
Lo stesso rapporto dell’Associazione rivela che nei 98 istituti visitati,
il 27% dei detenuti è in terapia psichiatrica: a Lucca ben il 90% (una
situazione più grave si registra solo a Spoleto, con il 97%).
Questi dati sono molto preoccupanti, per due motivi: al San Giorgio il
distanziamento anti Covid19 di fatto non può essere messo in atto e, di
conseguenza, vi è un altissimo rischio di contagio tra i detenuti con
possibile sviluppo di focolai; inoltre, per quanto riguarda i malati
psichiatrici, si pone il problema della inadeguatezza della struttura.
Da questo punto di vista, sebbene la normativa italiana in materia sia
ferma a quanto prescritto dal Codice Rocco del regime fascista, esistono
due provvedimenti cautelari della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo,
relativi al caso di due pazienti psichiatrici detenuti. Con questi atti è
stato disposto che il Governo italiano proceda al loro immediato
trasferimento presso una struttura idonea ad assicurare un trattamento
medico-sanitario adeguato alle loro condizioni di salute.
Inoltre, nel 2014 il Comitato Nazionale di Bioetica ha adottato un parere
in merito alle attuali condizioni dei detenuti affetti da infermità
psichica con il quale ha evidenziato l’importanza del principio di parità
di tutela del diritto alla salute dei soggetti detenuti e dei soggetti
liberi, in quanto “diritto umano e costituzionale”, sottolineando che da
alcune ricerche, italiane e internazionali, emerga che il carcere sia un
luogo in cui la salute mentale non trovi un’adeguata tutela e che la
popolazione carceraria generalmente goda di una salute mentale più precaria
rispetto alla popolazione libera. Il Comitato evidenzia quindi una
fisiologica incompatibilità tra il carcere e un’adeguata tutela della
salute mentale.
Alla luce di tutto questo, chiediamo che si intervenga urgentemente sulla
situazione del San Giorgio, mettendo in atto ogni iniziativa necessaria a
tutelare la salute delle persone che vi sono detenute.
Mai come in questo momento è necessario attuare quanto previsto dall'art.
27 della Costituzione: "Le pene non possono consistere in trattamenti
contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del
condannato. Non è ammessa la pena di morte".