[movimenti.bicocca] RECLUSI NEL CORPO, NON NELL'INTELLETTO

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Author: EUROPEAN LABORATORY
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Subject: [movimenti.bicocca] RECLUSI NEL CORPO, NON NELL'INTELLETTO
RECLUSI NEL CORPO, NON NELL'INTELLETTO

L'attuale situazione, in cui oltre tre miliardi di umani sono
prigionieri nelle loro abitazioni, non va sciupata. Oltre a tenerci al
riparo dai marosi della pandemia, deve illuminarci su quanto urga
l'evoluzione dei nostri Stati. Questi si sono mantenuti ovunque nelle
mani di una casta: di una minoranza distinta dalla popolazione.
Nonostante le migliori intenzioni espresse, i padri fondatori, invece
di creare delle Repubbliche (degli Stati aperti e partecipati dai
cittadini secondo il disegno democratico) di fatto lasciarono tutto
come l'avevano ereditato dalle tirannidi. Torme di politici privi di
comprendonio ed etica fecero poi altrettanto, cioé: nulla!

Inoppugnabile logica afferma che Democrazia non è altro che
condivisione della Res Publica. Un conto è se i cittadini, a turno,
assumono, opportunamente preparati, il compito di mantenere l'ordine,
tutt'altra situazione è se l'ordine rimane prerogativa di una
congrega. In certe condizioni per un manipolo non ci vuol nulla
(poggiando sempre sulle migliori cause: ambiente, sicurezza, difesa,
sviluppo e quant'altro) a prendere l'unico potere democratico che
abbiamo oggi (il legislativo) e, forte degli altri poteri rimasti
tiranni (possedimento di una casta), cancellare pure il periodico
rinnovo del Parlamento. Rifondando così una totale dittatura.

Prendiamone coscienza ora o mai più. Non è il voto a far la Democrazia
bensì il regolare rinnovo dell'intero personale addetto alla Res
Publica. La Democrazia si fonda su assunzioni ed incarichi concessi
esclusivamente a tempo determinato, alla cui scadenza conseguono, sì,
nuove assegnazioni, tramite assunzioni o voto. Trattasi di un
ordinamento concepito con vari scopi. Esso fornisce una grana fine
alla centralità pubblica, venendo questa costituita da sensibili
esseri umani e non più da sorde concrezioni di potere. Allo stesso
tempo è pratica di pace, poiché nessuno s'impossessa dello Stato ed il
popolo non si solleva più adirato ed armato.

Oggi non possiamo non ringraziare coloro che sono in prima linea a
contrastare l'attacco in corso contro gli umani. Allo stesso tempo
sappiano che una degna società richiede che ognuno possa far la sua
parte all'interno della Cosa Pubblica. Per cui nessuno può tenere a
vita per sé oneri ed onori pubblici. E noi reclusi non sciupiamo altro
tempo: come fossimo virus, diffondiamo la consapevolezza che gli
impieghi pubblici vanno concessi solo a tempo determinato. Rendiamo
tutti consapevoli che la Democrazia non ha illuminato ancora mai la
Terra, ma che lo farà non appena inizieremo ad alternarci, competenti
e predisposti, nei ruoli tutti delle Repubbliche.

Danilo D'Antonio

Civilmente, legalmente, pacificamente,
facciamo evolvere ora l'intero Pianeta!