In questo periodo di restrizioni dovute all'epidemia da COVID19 molte 
multinazionali offrono gratuitamente i propri strumenti per la didattica 
a distanza, e ottengono anche un endorsment dal MIUR. Esistono tuttavia 
anche delle soluzioni libere. Vi segnalo una interessante riflessione in 
merito.
https://www.glistatigenerali.com/scuola/cose-una-classe-virtuale-e-perche-devessere-libera/
I passaggi che mi sono parsi più interessanti:
- Bisogna essere molto ingenui per non vedere dietro questa generosità 
la realizzazione di un sogno: quello di conquistare il lucroso settore 
della scuola pubblica, rendendo i propri servizi indispensabili per la 
didattica ed acquisendo i dati personali di migliaia, possibilmente 
milioni di studenti e docenti. [...] La logica è quella commerciale del 
cavallo di Troia: si offre un servizio gratis, si entra nella scuola 
pubblica e si conquista il mercato dell’insegnamento.
- Cosa vuol dire fare didattica a distanza? Non significa, certo, 
scrivere sul registro elettronico le pagine da studiare e i compiti da 
fare. Ma non significa nemmeno mandare videolezioni o fare lezioni in 
videoconferenza. [...] Una classe diventa un luogo di apprendimento 
nella misura in cui riesce a costituirsi come una comunità di persone 
che apprendono insieme. [...] E poiché la scuola è il luogo in cui si 
costruisce quella consapevolezza critica nei confronti del contesto 
sociale senza la quale non è possibile alcun cambiamento (e la scuola è 
chiamata a cambiare la società, non solo a riprodurla), è importante che 
anche questi luoghi di apprendimento virtuale siano quanto più è 
possibile liberi dalla logica del profitto.
CL